LARGO MISERICORDIA - LA PIAZZA ROSSA

    Sono da sempre particolarmente affezionato a questo slargo di via Misericordia, a sinistra del vecchio Ufficio posta (Casa Lucente) di fronte l'ex negozio di alimentari di rocco Rugiero; n luogo al quale mi legano molti ricordi. Nel lontano passato, infatti, quando ancora non esistevano i cosiddetti server che ti mettono a diposizione palchetti, impianti voce, fari per l'illuminazione, organizzare un comizio era un po' complicato. Allora, per semplificarci la vita, usavamo delle strutture fisse (balconi o vignani) delle case di qualche compagno che si affacciavano su qualche slargo del paese anche per poter fruire senza complicazioni, di una presa elettrica della casa che il compagno ci metteva a disposizione e alla quale collegare l'amplificatore.  Largo Misericordia era una di queste "piazze" nelle quali tenevamo i nostri comizi spesso di chiusura della campagna elettorale quando l'ultima sera ci dividevamo le piazze. A Largo Misericordia c'era la casa di un nostro carissimo compagno, Gabriele Perri con un vignano che era ben felice di metterci a disposizione. Fu in quetsa piazzetta che in una sera di metà maggio del 1974 celebrammo la grande vittoria del referendum sul divorzio, in Italia e a Caccuri con un comizio mio e del grande professore compagno Mario Sperlì, quella sera particolarmente in forma. Anche a Caccuri il No all'abrogazione delle legge Fortuna - Blaslini che aveva introdotto anche in Italia un'importante legge di civiltà, trionfo con oltre il 68% di consensi. Fu una vittoria del popolo caccurese alla quale avevamo dato un grande contributo anche io e il compagno Peppino Miliè che per tutta la durata della campagna elettorale avevamo battuto il paese casa per casa senza saltarne nemmeno una , fatta eccezione per la canonica, discutendo con gli elettori, spiegando nei dettagli la legge  e distribuendo l'ottimo materiale di propaganda prodotto dal PCI nazionale. Quella, a mia memoria, fu la più massiccia e capillare operazione di caseggiato tra le altre numerose che facemmo in altre competizioni elettorali grazie alla giovane età, all'entusiasmo e alla giustezza della causa. La larga vittoria del divorzio in Italia, un paese da sempre oppresso da una cappa clericale e conservatrice  che trovò in Fanfani, e allora segretario della DC nei dirigenti ed esponenti deil Comitato per l'abrìograione fondato d a Gabrio Lombardi, i più accaniti anti divorzisti, efficacemente contrastai dal grande corsivista de l'Unità. Fortebraccio (Mario Melloni, già deputato del Partito Popolare nelle prime legislature) passato poi al PCI quando De Gasperi, cedendo al diktat americaNo cacciò il PCI dal governo e dal vignettista GAL, Gino Galli che si inventò il personaggio di Re Ferendum, un Fanfani vestito da re con in testa la corona, un'efficacissima presa in giro del politico aretino che, insieme ai micidiali corsivi di Fortebraccio fecero comprendere agli italiani l'arretratezza clericale e l'esigenza, anche per l'Italia, di uscire dal Medio Evo e conquistarsi irrinunciabili diritti civili. La vittoria dei divorzisti fu di vasta portata sia in Italia che a Caccuri, una percentuale mai vista e che pensavamo mai più raggiungibile. Non potevamo minimamente immaginare che solo qualche anno dopo, in occasione di un altro referendum sempre promosso dai clericali e dai comitati del cosiddetto Movimento per la vita, il risultato sarebbe stato ancor più esaltante per le donne e per i laici e addirittura devastante per i clerico - reazionari che in questi ultimi anni tornano alla carica per chiedere l'abolizione di una legge che esiste in tutti i paesi civili del mondo e che il popolo, quel popolo del quale si riempiono sempre la bocca, ha confermato con oltre il 68% dei voti quando a votare andavano più dell'85% degli italiani.