/

                                                            Notizie e commenti
                                                                         
Sabato  15 agosto  2025

                                         Per l'archivio degli anni precedenti clicca sul globo  

                                                                              
Scrivi al sito          

                                                                   
                           
     

  ULTIME NOTIZIE

PASSATA LA FESTA ........ DIVAGAZIONI SEMISERIE

INIZIATIVA DELL'ASSOCIAZIONE PRODUTTORI OLIO EVO DI PENNULARA PER PROMUOVERE LE NOSTRE ECCELLENZE OLEARIE

FfNE DEI GIOCHi?ARTE SUBLIME E IMPEGNO SOCIALE NELL'INSTALLAZIONE DI FILOMENA GUZZO

 Una pregevole opera di Emilio Drago donata alla comunità caccurese

UN INCIDENTE STRADALE SULLA S.S. 107 PROVOCA NOTEVOLI  DISAGI

SI BOCCHEGGIA. PER FORTUNA NOI POSSIAMO ALMENO BERE

IL FATTO  

Il cielo di Gaza
INDULGENZA PLENARIA

UN IMPORTANTE PROGETTO  DELLO STUDIO GUZZO 

CALABRESI: GENTE STRAMMA


 

 





 






 

                                   IL FATTO 

 QUEL FERRAGOSTO CHE NON
C'è PIù. Auguri a tutti gli amici e alle loro famiglie



   Il calendario mi dice che stamattina è ferragosto la Feriae Augusti,  la grande festa dell'estate, del sole, della luce, dei colori, delle bancarelle, la festa un tempo tanto attesa dai grandi, ma, soprattutto dai piccini. E allora esco di prima mattina per godermi questa splendida giornata. Appena apro l porta, ma già ancor prima di aprirla, noto qualcosa di strano, di insolito. Per le strane non si ode il vociare tipico di questo periodo; nessun rumor e di botti festosi, nessuna voce festante, nessun suono di "sampugnelle" . Prendo coraggio ed esco. arrivo al cancello della villa, poi alla traversa che immette su" fu piazza Annunziata", nessuna bancarella: Mi incammino lungo via XXIV Maggio dirigendomi verso il centro storico. Sotto gli archi delle luminarie (ovviamente spente di primo mattino) una strada completamente deserta. Oltrepasso la Santa Croce e impbocco il tratto tra la grande croce che ricorda la missione dei padri Passionisti del 1905 e piazza di Porta Grande, la zona nella quale un tempo commercianti che provenivano da tutta la Regione,  ma anche caccuresi come il compianto Vincenzo De Rose collocavano le tradizionali "bancarelle" di ninnoli assieme a quelle dei mostacciuoli di Soriano, a quella dell'immancabile mariuolo che praticava il gioco delle "tre carte", un tempo una delle tante attività del mio gaudente bisnonno materno Ciccillo Belcastro celebrato dal poeta Umberto Lafortuna in una sua lirica in vernacolo, il tiro a segno di "Don Serafino". 
Stamattina niente di tutto ciò: nel tratto di "strada della festa" solo una fila di auto pargcheggiate  a volte anche "alla caccurese", marciapiedi ingombri di ogni cosa, ma niente bancarelle con "sampugnelle, stantuffi e topolini a molla",  niente mostacciuoli, niente tiro a segno e nemmeno  " 'e pupicchjie 'e zuccaru 'ngrispate 'e ovu e culorate'e amurellu russu 'e ra Sparadesta" e, come osservava il maestro Lafortuna, "è canciata 'a festa." 

 

ACCADDE DOMANI 

13 AG0STO 1880



   Si apre a Caccuri la I^ fiera del bestiame e dei prodotti agricoli
in località Vignali, nei pressi della chiesa di San Rocco di cui si celebrava in quei giorni la festa solenne. La fiera, istituita dall'Amministrazione comunale guidata dal barone Guglielmo Barracco, sindaco del tempo, chiuderà dopo  dopo  qualche anno e il paese perderà per sempre un'importante opportunità commerciale tornando all'antichissimo ruolo di centro abitato a presidio e garanzia della via i transumanza tra la marina e la Sila.

Il cielo di Gaza
di Elisabetta De Marco


   La nostra amica e compaesana dottoressa Elisa De Marco mi ha inviato questa sua stupenda, toccante poesia sulla tragica vicenda di Gaza e del popolo palestinese che continua a soffrire e morire nella cinica indifferenza dei paesi occidentali e de potenti del mondo. 
  Conoscevo la bravura artistica e letteraria della cara Elisa, fra l'altro figlia d'arte, del mio professore di lettere della scuola media nonché preside dell'Istituto caccurese, prof. Baldassarre De Marco e della mia carissima compianta collega Benia Garrupa, la sensibilità e la nobiltà d'animo di questa giovane intellettuale caccurese,  ma devo dire che alcuni versi di questa bellissima lirica mi hanno davvero commosso  per la loro bellezza e la loro efficacia. 
'D'altra parte come si potrebbe non rimanere estasiati dalla capacità espressiva e della forza di penetrazione nell'animo umano  dei seguenti versi?

L’odore acre della guerra
striscia tra le rovine,
infilandosi tra le crepe delle case distrutte
E fra le crepe dell'anima

"Le urla dei bambini,
affamati d’acqua e di pace,
squarciano il muro del silenzio
e riecheggiano nell’universo
rimbalzando
sulla coscienza muta
di uomini dal cuore di pietra
"

Mi sono più volte complimentato con Elisa per la sua bravura,ma ogni volta mi rendo conto di non riuscire a trovare le parole e gli aggettivi  adatti per commentare degnamente la sua arte. 
 Grazie, carissima amica e un saluto affettuoso a te e ai tuoi cari.


       Il cielo di Gaza
Il fumo delle bombe offusca il cielo
Il sole si traveste di una veste invisibile 
una nebbia densa soffoca il cuore.
L’odore acre della guerra
striscia tra le rovine,
infilandosi tra le crepe delle case distrutte
E fra le crepe dell'anima.

Le urla dei bambini,
affamati d’acqua e di pace,
squarciano il muro del silenzio
e riecheggiano nell’universo
rimbalzando
sulla coscienza muta
di uomini dal cuore di pietra.

Ma il cielo ricorda ogni voce spezzata,
e piange in silenzio le stelle cadute.
Il cielo di Gaza sarà la memoria dolorosa 
Dell'orrore che ogni giorno accade 
Celato dalla crudele sconsideratezza 
Di chi vuol fare passare la guerra per pace.

Elisabetta De Marco

 

ACCADDE IERI

21 LUGLIO 1824

INDULGENZA PLENARIA

Papa Leone XII° concede, con una bolla, l’indulgenza plenaria a chi visiterà la chiesetta della Congregazione del Santissimo Rosario una qualsiasi domenica dell’anno o durante la festa del SS. Rosario


. Ex Audo.rio Ill.mi Die 21 Iulii 1824

Il.mus  D.nus Nr. Leo P.P. XII omnibus utriusque (illeggibile) delibus, vere paenitentibus, confessis, saervaque comunione refertis supraenunciata Ecclesiam diebus utui fra devota vigilantibus, inique per aliquod temporis spatium giustamentem Samtitatis Sua pie oranti bus nunaviam indulgentiam, tam i praencipio D.N. I.C. Solemnitatibus Nativitatis semper nuncpr Circuncisionis Epiphaniae, Dominica Pasqualis, Resurretionis, Ascentionis et (illeggibile) Xpte scecenonsia B.M.V. Conceptionis, Nativitatis, Annunciation is, Parificationis festis incipientur.

                                          Leone XII


 

 

 

 

             UN IMPORTANTE PROGETTO  DELLO STUDIO GUZZO 



  Il rinomato Studio di Architettura Guzzo & Partner del nostro amico e compaesano architetto Vincenzo Guzzo partecipa ad un concorso che premia i migliori progetti del 2024 certificati Casa Clima. Il progetto dello Studio Guzzo è quello è quello di via Maksim Gorki di  Cinisello Balsamo. Chiunque lo desideri può votare il progetto in questione cliccando sul link seguente

https://www.casaclima-awards.it/it/candidati-2024-77.html

Credo che Vincenzo e i suoi bravi colleghi il cui lavori ormai sono apprezzati n tutta Italia e in molti pesi europei meritino ampiamente il nostro supporto e la nostra stima. 

                         CALABRESI: GENTE STRAMMA



   La Calabria è una terra "Stramma" direbbe il Maestro Camilleri, ma ancor più strammi sono i calabresi e più avanti vedremo anche perché.
Due giorni fa sono capitato alla stazione ferroviaria di Cosenza, una mega struttura che per dimensioni potrebbe competere con i più gradi scali ferroviari d'Italia e d'Europa. Peccato, però, che gli unici treni che vi transitano siano un paio di locali al giorno e che non via siano bar, edicole e altri servizi indispensabili per i viaggiatori. Una sera mi è capitato di trovare anche i servizi igienici chiusi. 
  L'altro ieri, essendo andato in stazione per prender i miei nipotini provenienti da Paola, mi è capitato di vedere fermo il treno in foto che dopo qualche minuto dopo sarebbe partito per con destinazione Crotone. Chi conosce un po' la Calabria sa che la distanza  tra Crotone e Cosenza è poco più di 100 chilometri e che, anche percorrendo la scalcinata Nuova statale 107, un'arteria costruita nei primi anni 70 grazie all'interessamento dell'allora Ministro dei Lavori pubblici Giacomo Macini (già sottodimensionata e inadeguata per il traffico di allora, figuriamoci per quello dei nostri giorni)
in auto, ma anche in pullman, la si percorre in poco meno di due ore. Allora magari pensa ch in treno si impieghi meno tempo perché a lume di logica Cosenza e Crotone, ma anche Cosenza - San Giovanni in Fiore o Cosenza - Catanzaro dovrebbero essere collegate da una ferrovia interna. Invece come funziona la cosa: un treno che da Cosenza deve raggiungere Crotone e viceversa ha due sole alternative: o risalire verso nord fino a Sibari e poi ridiscendere lungo la ferrovia Ionica da Sibari a Crotone oppure raggiungere Paola per poi scendere a Lamezia Terme e da lì arrivare s  Catanzaro Lido e poi risalire fino a Crotone. In entrambi i casi si tratta di un viaggio di almeno 3 ore quando va bene, lungo una linee a binario unico. In un paese normale, invece di pensare a opere faraoniche come il fantomatico ponte di Messina, si cercherebbe di migliorare la viabilità ferroviaria in zone che, come ebbe a dire nel 1904 un illuminato sindaco di Caccuri non hanno mai conosciuto nemmeno "la vaporiera", figuriamoci i treni elettrici. Invece i calabresi continuano a dar retta a gente che promette miracoli no richiesti, se ne sta zitta e buona senza protestare per i disagi inenarrabili che subisce da quasi due secoli e, addirittura, manda in parlamento dove si percepiscono stipendi da nababbi quelli che li li prendono in giro e li trattano da trogloditi. Se non siamo gente "stramma" allora ditemi voi cosa siamo. 

 

ULTIME NOTIZIE  

18/08/2025

 

 

16/08/2025

          PASSATA LA FESTA ........ DIVAGAZIONI SEMISERIE

   "Passata la festa, gabbatu lu santu" recita un vecchio adagio che vuole sottolineare l'ingratitudine umana  e la natura effimera di promesse e di impegni dei quali ci dimentichiamo una volta ottenuti i benefici che con quelle promesse da marinaio cercavamo di ottenere quasi sempre riuscendoci. A Caccuri invece i nostri antenati  ci insegnarono che, "Passato San Rocco, è finita l'estate" e che, appena il santo svolta l'angolo e scompare alla nostra vista, il cielo si rannuvola e arriva quasi sempre la pioggia preludio dell'autunno imminente con piogge abbondanti che dissetano le campagne e rimpinguano le sorgenti. 
    Quest'anno più del solito ci  aspettiamo che il proverbio si riconfermi veritiero perché  come mai  di questi tempi, la siccità flagella da mesi il nostro territorio, le campagne sono arse, i ruscelli e le sorgenti in secca e l'acqua razionata  in una regione dove cadono annualmente milioni di metri cubi di acqua parte dei quali invasati nei grandi laghi silani, un tempo fonte di ricchezza per le comunità locali e oggi chissà per chi. 
   Un tempo ormai lontano, quando Caccuri era ancora "il paese 'e ra ciotia" a voler dare retta ai cari e simpatici amici di Cerenzia che ci bersagliavano, ampiamente ricambiati, con i loro sfottò, i nostri antichi compaesani, afflitti dal dramma della siccità, non avevano nemmeno la pazienza di aspettare il passaggio del santo e l'arrivo della pioggia, ma lo prelevavano nel "santuario" di Vignali, gli mettevano in bocca una sarda salata per stimolarne la sete e lo portavano in processione per propiziarsi una pioggia abbondante. 
   Sarà vero? Chissà? Certo è difficile fidarsi di gente che cercò più volte di "rubarci la luna" che illuminava il cielo caccurese. 
   Altri tempi, tempi di ciotia nei quali "la letteratura locale" produceva tali curiosi e fantasiosi  aneddoti e i nostri ingegnosi e fantasiosi vecchi  riuscivano a risolvere il problema idrico. Oggi per fortuna è arrivata la grande cultura, e la vena aneddottica caccurese si è inaridita come le sorgenti. 
   Ci auguriamo che il Santo Patrono ci perdoni queste divagazioni semiserie e che ci mandi una pioggia abbondante e ristoratrice che salvi almeno in parte l'annata agraria e rimpingui le sorgenti. Grazie, San Rocco e proteggici anche dalle ire dei benpensanti e di quelli che amano così profondamente il loro paese da ritenere oltraggioso anche esaltare l'arguzia, l'intelligenza e l'autoironia dei nostri antenati, ovvero, un patrimonio culturale di inestimabile valore  del quale, evidentemente, ci si vergogna. 


3/08/2025


INIZIATIVA DELL'ASSOCIAZIONE PRODUTTORI OLIO EVO DI PENNULARA PER PROMUOVERE LE NOSTRE ECCELLENZE OLEARIE
   

Bella e sobria iniziativa quella dell'Associazione dei produttori di olio EVO di pennulara di Caccuri,  ieri sera in piazza di Porta Grande per promuovere l'eccellente olio di oliva locale ricavato dalle olive di questa cultivar originaria dell'Anatolia introdotta nella nostra zona probabilmente nell' VIII secolo dai monaci basiliani di rito greco che fuggivano dall'Oriente per sfuggire alla persecuzione dell'imperatore Leone III Isaurico. Gli anacoreti che si ispiravano alla regola di San Basilio erano, tra le altre cose, esperti coltivatori dell'ulivo e conoscevano perfettamente le straordinarie caratteristiche organolettiche e le proprietà benefiche dell'olio di questa eccellente cultivar diffusa soprattutto nei territori dei comuni di Caccuri e Cerenzia , ma presente nella zona compresa tra Verzino  e Cotronei. Fino a qualche anno fa poca gente conosceva questa nostra eccellenza, ma da qualche anno, anche grazie all'opera meritoria e intelligente  di quest'associazione, impegnata anche per ottenere i necessari riconoscimenti ufficiali del marchio, l'olio caccurese è sempre più ricercato e apprezzato.
   ieri sera i soci dell'Associazione ci hanno dato l'opportunità di gustare degli ottimi panini Con salsiccia o peperonata e, soprattutto delle paradisiache bruschette con l'olio EVO di pennulara:
  La serata è stata allietata della splendida e possente voce della nostra Maria Teresa MT Lacaria, giovanissima  cantautrice caccurese.  
  Un plauso agli organizzatori di questo importante momento di promozione del nostro paese, delle sue preziose risorse e delle sue potenzialità: una iniziativa sobria, discreta, senza chiassate e senza inutili sprechi di altre risorse.
    "Hae res nobis necessariae sunt" dicevano i latini: di queste cose abbiamo bisogno e poi che dire del profumo e del sapore di una bruschetta col nostro eccellente olio di pennulara, una delizia per il palato e un elisir di lunga vita consigliato da gourmet e da scienziati di tutto il mondo? 

3/08/2025

FfNE DEI GIOCHi?
ARTE SUBLIME E IMPEGNO SOCIALE NELL'INSTALLAZIONE DI FILOMENA GUZZO

  è stata per me una grandissima emozione visitare ieri sera  la pregevole installazione artistica di una mia carissima ex alunna, Filomena Guzzo, art director, stilista la cui fama ha da tempo varcato i confini e l'Oceano, sognatrice indisciplinata, come ama definirsi questa giovane artista caccurese formatasi presso l'Accademia delle belle arti di Bologna che parla attraverso la sua arte  tra moda, installazioni, umanità e bellezza.
  Conoscevo la bravura di Filomena sin da quando frequentava ancora la scuola elementare ed ho avuto modo più volte di apprezzarne l'evoluzione e la maturità, ma non sapevo del suo impegno nel sociale che fa d
i lei una fine intellettuale di quelli che vedono per noi e ci insegnano a vedere e a capire la vita e la società, perfino il futuro.
  Questa volta la cara Mena, oltre a deliziarmi e a commuovermi, mi ha fatto pensare, ha stimolato la mia coscienza  e, spero, anche quella di tutti i visitatori della sua opera in un basso di una traversa di via Mergoli, proprio a lato della casa del generale Vincenzo Sgro. 
   L'installazione, dal titolo "Fine dei giochi?" è una vera e propria frustata alla nostra indifferenza, al nostro egoismo, alla nostra pavidità e vigliaccheria che ci fa chiudere in noi stessi incapaci o timorosi di guardare l'orrore che ci circonda e che ammorba il pianeta.  "Non guardare altrove, non tacere. Ogni momento di silenzio è un momento di complicità; ogni gesto conta, ogni voce può fare la differenza" ci ammonisce l'artista con la sua opera. Poi l'invito pressante, l'incitamento a non starcene con le mani in mano: "!Condividi, tagga, agisci: sii la voce dei senza voce, sii il rumore che rompe il silenzio, la speranza che resta. "
  Parole incise col fuoco quelle della carissima Mena, parole che ogni artista vero, soprattutto se si picca di essere un intellettuale dovrebbe avere il coraggio di pronunciare, anzi di gridare in questo momento così drammatico per l'umanità e., soprattutto, per l'infanzia.  e la giovane artista continua: "In questo spazio l'innocenza giace a terra schiacciata dal peso della guerra. I giochi rotti sono i resti di un'infanzia cancellata. Gli indumenti dei bambini piccoli illuminati solo dalla loro assenza urlano in silenzio la loro esistenza perduta."
   Questa installazione non è solo una originale e bellissima creazione artistica che merita assolutamente di essere visitata, ma è anche e soprattutto "un atto d'accusa contro un'umanità che permette che simili orrori; un grido di dolore e di rabbia contro la crudeltà che uccide, i sogni e la vita dei bambini. "Ogni bambino ucciso è un pezzo di futuro che viene strappato alla vita, un sorriso che non sarà mai visto, una lacrima che non sarà mai asciugata. "
Parole forti come l'acciaio, pesanti come macigni che solo un animo nobile sa pronunciare e quello di Filomena è nobilissimo: parole che molti politici, uomini di fede, intellettuali, operatori dell'informazione in questo periodo drammatico di efferatezze, atrocità, massacri, genocidi, non sanno o non hanno il coraggio di pronunciare venendo meno al loro ruolo e al loro mandato.
  Spesso ci poniamo la domanda di cosa sia veramente la cultura e il suo ruolo nella società finendo, magari per confondere la cultura con l'ìstruzione.
A volte ci imbattiamo in persone istruite, erudite, pozzi di scienza, gente che ha un bagaglio immenso di conoscenze e competenze specifiche che però non incidono nella vita delle persone e nella società perché non supportate da valori condivisi, come solidarietà, altruismo, rispetto per il diverso, per l'altro, capacità di sentire e comprendere il dolore del prossimo; Mena e quelli come lei, viceversa, sono persone colte, ricche  di umanità, di valori, credenze, tradizioni, arte, coraggio, capacità e voglia di impegnarsi per cambiare in meglio la vita di tutti noi. Che altro aggiungere se non che sono orgoglioso di questa nostra grande compaesana,  felice di avere forse contribuito anche se in piccolissima parte, alla sua formazione e che nutro per lei un affetto paterno? Grazie, Mena, un grande abbraccio e ad maiora! 

3/08/2025

 CELEBRATA LA FESTA DELLE ASSOCIAZIONI

Celebrata ieri sera, in viale Convento, la II edizione della Festa delle Associazioni caccuresi. Con questa festa, come scrive il sindaco Luigi Antonio Quintieri, " Si vuole dare spazio alle associazioni, per promuovere le tante realtà che animano il nostro territorio con progetti e iniziative durante tutto l'anno. "
  In paese, infatti operano da anni diverse associazioni con diverse finalità  sociali, culturali, promozionali che cercano di dare un contributo allo sviluppo socio economico della cittadina: dall'Avis, all'Aido,  impegnate a promuovere la cultura della donazione, alla Croce Rossa, all'associazione dell'Olio di pennulara che vuole promuovere e valorizzare quella che è forse la principale e più importante risorsa del nostro territorio: il pregiato olio extra vergine di oliva di pennulara, una cultivar originaria dell'Anatolia introdotta sul nostro territorio una decina di secoli fa dai monaci basiliani della quale si ricava un olio che per le sue caratteristiche organolettiche e i suoi principi salutari è considerato uno dei migliori del Mediterraneo. Da qualche decennio nel paese i giovani si stanno rimboccando le maniche  dando vita anche ad aziende sane e di eccellenza, ormai importanti punti di riferimento nel Crotonese che fanno bene sperare nel futuro del paese. Di recente cominciano a nascere e crescere anche startup come la Ready, di Vincenzo Piccolo, anch'essa presente con un suo stand alla festa di ieri sera. Complimenti agli organizzatori e un ringraziamento alle associazioni e ai loro dirigenti impegnati a promuovere e a render migliore la qualità della vita della nostra comunità. 

 

  Una pregevole opera di Emilio Drago donata alla comunità caccurese



   Nei giorni scorsi il Maestro Emilio Drago ha donato alla cittadinanza caccurese una sua pregevole opera. Si tratta di una riproduzione lapidea dello stupendo stemma dell'Università di Caccuri del 1734 collocato, nel 1984, sulla facciata nord della fontana di Canalaci fatta costruire dal sindaco del tempo, barone Gugliemo Barracco, probabilmente su progetto dell'architetto Adolfo Mastrigli, progettista e direttore dei lavori della torre e del bastione merlato con i quali trasformò l'antico palazzo della famiglia Cavalcante, poi passato ai Barracco, in un qualcosa che ricorda gli antichi castelli. 
    L'opera del Maestro Drago, per volere del''amministrazione comunale e del sindaco Luigi Quintieri è stata collocata, a cura dello stesso Autore, sulla parete dei Mergoli tra la statua lignea di san Rocco del Maestro Pino Perri e un bassorilievo raffigurante Cicco Simonetta, politico e umanista caccurese del XV secolo, primo ministro e Cancelliere del duca di Milano Francesco Sforza. La data "Anno domimi 2025" si riferisce, ovviamente alla collocazione dell'opera in via di Porta Grande e non all'epoca dello stemma che è molTo più antica anche del 1734. Stranamente, però, anche se  già nei secoli scorsi  Università di Caccuri si fregiava di detto stemma, fino al 1980 nessuna amministrazione si era premurata di ottenere il riconoscimento  per fregiarsi del simbolo ufficiale del Comune e del gonfalone. La pratica fu attivata solo nel 1980 dall'amministrazione Lacaria col contributo determinante del segretario comunale dott. Ernesto Scalise e sulla base di una relazione storica dell'autore di queste note. Un ringraziamento speciale all'amico Maestro Emilio Drago e al sindaco Luigi Quintieri che hanno arricchito la nostra comunità di un bene culturale fruibile dalle future generazioni. 


21/07/2025  

 UN INCIDENTE STRADALE SULLA S.S. 107 PROVOCA NOTEVOLI  DISAGI

 

Pomeriggio difficile quello di ieri Caccuri per la già congestionata circolazione nelle strade del paese. Un incidente  sulla nuova S.S. 107 nei pressi della galleria Scannagiudei verificatosi intorno alle 18 e  che ha coinvolto quattro autovetture, ha provocato la chiusura al traffico per un paio di ore dell'arteria che collega Crotone on Cosenza e Paola. Nell'opera di rimozione dei mezzi incidentati e di soccorso dei feriti sono stati impegnati i vigili del fuoco del distaccamento di San Giovanni in Fiore e del comando di Crotone. Sul posto erano presenti anche carabinieri e polizia che hanno effettuato i primi rilievi e avviato le indagini per la ricostruzione della dinamica del sinistro. Il traffico diretto verso Cosenza è stato dirottato sulla provinciale 32 attraverso Santa Rania,- Caria- Zifarelli, mentre quello diretto verso Crotone lungo la vecchia Nazionale 107 verso Maladera - Pantane- Campodanarii - Ponte di Neto.  A Zifarelli in certi momenti era persino impossibile uscire di casa e attraversare la strada, anche perché sulla provinciale si formavano lunghe file di auto rallentate da mezzi pesanti che procedevano a velocità ridotta. Difficile anche passeggiare sulla via XIV maggio, la strada del tradizionale "Struscio" domenicale. 
 Fortunatamente il sinistro non ha provocato vittime come spesso accade su una strada che, dalla metà degli anni  70 quando fu aperta  al traffico, è teatro di numerosi incidenti mortali. 

 

03/07/2025

         SI BOCCHEGGIA. PER FORTUNA NOI POSSIAMO ALMENO BERE

    Oggi, come suol dirsi, si boccheggia nel disperato tentativo di respirare un po' e lenire la sofferenza provocata da un calore infernale. Nel corso della mattinata e nel primo pomeriggio anche  a Zifarelli la temperatura ha sfiorato più volte i 34 gradi con una percentuale di umidità dell'aria più volte sopra l'85%. Per fortuna la magnolia davanti casa ci offre un po' di ombra fresca che aiuta  a  lenire l'insopportabile calura. 
 In questi frangenti il pensiero va spesso a qui poveri operai, braccianti e contadini costretti a lavorare per otto ore sotto i raggi cocenti del sole per guadagnare qualche euro per sfamare la famiglia e ai miliardari straricchi che continuano ad accumulare inutili ricchezze che non spenderanno mai né loro, ne le loro future generazioni  godendosi magari il fresco delle loro case con l'aria condizionata. Per non parlare di tanta povera gente. uomini, donne, bambini, malati  che continuano a morire sotto  bombe che arricchiscono i mercanti di morte e alla quale viene persino negato un po' di cibo o un bicchiere di acqua, anzi, acqua e cibo vengono vigliaccamente utilizzati come esca per attirarli e sterminarli più facilmente senza che i potenti della terra provino un po' di vergogna se non di pietà, sentimento a loro completamente sconosciuto, così come sconosciuti sono per loro la giustizia, l'onestà intellettuale e la dignità. Per fortuna, anche se non ne abbiamo alcun merito, siamo nati dalla parte "giusta" ( giusta nel senso di fortunata, non che garantisce la giustizia) per cui almeno non ci sparano addosso per una goccia d'acqu\a.  Inutile sperare che questa gente cambi, che provi un po' di compassione,  che abbia un qualche ripensamento, che ritrovi un briciolo di umanità;  l'unica cosa nella quale possiamo sperare ragionevolmente è in un bel temporale che ci porti un po' di refrigerio e attenui quest'opprimente calura, anche se, probabilmente,  ci vorrà ancora qualche settimana. 



                    

 


  

   

 

    

 

 

    



                                                           Per inviare il vostro contributo cliccate sulla busta