/

                                                         Notizie e commenti
                                                              
Martedì 3 dicembre 2024

                                         Per l'archivio degli anni precedenti clicca sul globo 

                                                                              
Scrivi al sito          

                                                                   
                           
     

  ULTIME NOTIZIE

UN CONVEGNO DELL'UPMED SULL'OPERA DI PIER PAOLO PASOLINI

 CIRò, CAPITALE DEL VINO,  DEL CALENDARIO E DELLA CULTURA

UN QUADRO DEL MAESTRO GIULIO LUCENTE ALLA FONDAZIONE GIORGIO FALETTI PER STIGMATIZZARE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

E' MORTO A GENOVA ROCCO FALBO

ADDIO AD ANNA FALESE

ADDIO A MICO MERCURI

                       

IL FATTO  

SIMBOLI LAICI E CATTOLICI DEL NATALE A CASA MIA

QUANNU VENIA'... NATALE, CICIARONE, RAVARI MANU ALLE CIARAMELLE 
L'ALBERO DI NATALE IN PIAZZA SAN PIETRO? UNA INVOLONTARIA CONFESSIONE

 

 

C





 






 

             
    

                                          SIMBOLI LAICI E CATTOLICI DEL NATALE A CASA MIA

 Anche quest'anno abbiamo voluto ricordare a casa mia l'arrivo del Natale con due simboli classici della festa più amata dai fanciulli e dai commercianti e, come si conviene nelle famiglie nelle quali  le idee diverse i diversi credo religiosi hanno pari dignità, convivono simboli laici e cristiani: l'albero, simbolo laico che ricorda che il Natale è la festa del sole invitto, dunque il Natalis solis invicti e il presepe che simboleggia il Natalis Christi imposto dall'imperatore Aureliano attorno al 274 dopo Cristo in sostituzione, appunto, dell'antichissima festa pagana del Dies Natalis Sol Invictus, fissandone la data al 25 dicembre. Ovviamente non v'è alcuna prova che Cristo sia nato effettivamente il 25 dicembre come riconobbero anche papa Woitjila nl 1993 e poi anche papa Ratzinger  i quali spiegarono  che tale data è solo convenzionale.
  Quel che è certo è che in molti popoli e in molte culture  in questo periodo dell'anno si celebrava anche già molti millenni prima del cristianesimo, la nascita di semidei nati da un dio e da una vergine, crocefissi, discesi al'inferno e resuscitati. Tra questi, quello che più somiglia al Cristo è Mitra, un dio iranico il cui culto nacque almeno tre secoli prima della presunta nascita di Cristo. 
  Il presepe comunque, da molti anni, è diventato anch'esso un simbolo adottato dai laici che ne apprezzano il lato artistico dando estro alla loro creatività come faceva con zelo e pazienza Luca Cupiello nella celeberrima commedia di Eduardo De Filippo e come faceva anche mio padre, certamente non sospetto di inclinazioni religiose.

 

QUANNU VENIA'... NATALE, CICIARONE, RAVARI MANU ALLE CIARAMELLE

Chi ha più o meno laa mia età, anno più, anno meno, ha avuto, come me la grandissima fortuna di conoscere persone perbene, autentiche enciclopedie viventi, fedeli custodi delle tradizioni popolari come questo signore, Vincenzo Fazio /alias Ciciarone, soprannome che aveva ereditato da qualche suo antenato di corporatura robusta, appunto un Ciciarone un grosso cece). 
  Vincenzo era un pastore caccurese, come il suocero, zu Giovanni Gallo (RIzzeri), che, come tutti i pastori, era anche un "valente astronomo" e filosofo epicureo dal quale appresi il ciclo di Metone, il concetto di epatta e il sistema di calcolo delle fasi lunari e della Pasqua. 
  Vincenzo sapeva suonare molto bene zampogne e cornamuse che si fabbricava con le pelli delle sue pecore. 
  Un giorno di settembre del 1944 assieme a Pietro Falese, altro pastore caccurese, pascolavano il loro gregge nella contrada Monache. Qualche giorno prima l'8 settembre 1944, anche a Caccuri era arrivata la notizia dell'armistizio di Cassibile che venne scambiato, nonostante Badoglio avesse detto chiaramente che il conflitto continuava,  per l'annuncio della fine della guerra. Allora un centinaio di soldato che stazionavano a Caccuri al comando del tenente Gaetano Pulzone, si recarono al bivio con la 107 per intercettare qualche pattuglia o qualche staffetta porta notizie. Quando due sottoufficiali in motocicletta
confermarono all'ufficiale che comandava il plotone che l'armistizio era stato effettivamente firmato e che era già operativo, i soldati fecero ritorno festosamente in paese e, giunti nel luogo dove ora sorge la pineta, si liberarono della loro dotazione di bombe a mano facendole esplodere in segno di giubilo e terrorizzando i caccuresi rimasti in paese che pensarono a una battaglia tra eserciti nemici alle porte del paese. 
  Qualche giorno dopo Vincenzo Fazio e Pietro Falese rinvennero tra i cespugli uno strano oggetto che scambiarono per una torcia elettrica. Inesperti com'erano si misero ad armeggiare e qualche istante dopo, una delle bombe a mano rimaste inesplose, deflagrò rumorosamente tra le loro mani. Per una miracolosa circostanze i due rimasero in vita, ma mentre il Falese perse quasi completamente la vista, accecato dal chiarore intenso e dai residue dell'esplosione, Vincenzo Fazio subì gravi danni agli arti inferiori e rimase immobilizato a letto, tra atroci dolori, per alcuni mesi. Fu allora che fece un voto: se avesse riacquistato l'uso delle gambe, per il resto della sua vita, la notte di Natale avrebbe percorso il tragitto tra l'entrata della chiesa Madre e l'altare sulle ginocchia e suonando la zampogna. 
Il pastore caccurese guarì perfettamente e da allora  alle altre bellissime tradizioni del paese se ne aggiunse un'altra molto suggestiva e tanto amata dai bambini, ma anche dagli adulti che accorrevano in massa in chiesa per assistere a questo rito laico intriso di misticismo. La bellissima tradizione rimase viva fin quando Vincenzo Fazio, stroncato da un infarto, fu trovato morto sul bordo di una vasca per l'irrigazione degli orti in località san Vito sulla strada per Eido. Sullo sfondo della foto riporto i versi di una mia lirica dedicata agli antichi abitanti del mio rione nella quale ricordo Vincenzo Fazio e la sua zampogna.  Buona Immacolata e buone feste a tutti voi. 

 

L'ALBERO DI NATALE IN PIAZZA SAN PIETRO? UNA INVOLONTARIA CONFESSIONE

  Come in passato, anche quest'anno mi è capitato di leggere sui sociale l'ennesima  polemica sull'albero di Natale che sarà allestito in piazza San Pietro in occasione delle prossime festività. Ogni anno, infatti, un monumentale abete viene sottratto a un  bosco del paese, tagliato e trasportato a Roma per essere collocato davanti la basilica simbolo mondiale della cristianità. Passate le feste l'enorme pianta, ormai secca, finisce in cenere mandando in bestia gli ambientalisti e gli amati della natura. Da qui le polemiche che si trascinano inutilmente per settimane a causa di questa bislacca tradizione (quella dell'albero a San Pietro)  che ovviamente condivido. A parte il fatto che l'abete tagliato potrebbe essere facilmente e più comodamente sostituito da uno in plastica, alluminio o altri materiali come si fa nelle nostre case, penso che a opporsi all'allestimento di un qualsiasi albero di Natale nel luogo simbolo della cristianità dovrebbero essere gli stessi cattolici e non tanto  per difendere l'ambiente, la natura o cose el genere, ma proprio per difendere e salvaguardare quelle che secondo il loro insegnamento, il loro credo, circa il significato e l'origine del Natale. Almeno questo mi insegnava negli anni 60 il mio professore di religione della scuola media che, fra l'altro, era anche il parroco del paese che ci invitava ad allestire nelle nostre case il presepe, ma non l'albero di Natale che era una invenzione e una  tradizione pagana.  A quei tempi, ancora i preti studiavano seriamente  e non solo la teologia, così il nostro professore conosceva perfettamente l'astronomia, quindi il solstizio la cultura pagana  e la storia delle decine di semidei che in tutte le civiltà, da quelle mesopotamiche a quella egizia, a quella greca, a quella romana,  a quelle pre - colombiane, a quelle nordiche nascono tutti in coincidenza col solstizio d'inverno, muoiono, discendono agli inferi e resuscitano dopo tre giorni tra i quali anche il sol invictus  e, ovviamente, l'origine e il significato delle feste natalizie.  Il nostro bravo parroco, perciò; giustamente preoccupato che gli studenti potessero approfondire la loro conoscenza in materia e scoprire la verità, metteva le mani avanti  per cancellare anche il ricordo dell'albero con le palline colorate e le lucine per festeggiare il ritorno il ritorno, la nascita della luce e il suo trionfo sulle tenebre. Ovviamente è una mia impressione, ma  a me sembra che allestendo un albero di natale nel luogo simbolo della cristianità significhi, in qualche modo, ammettere che il Natale non è il compleanno di Cristo, ma il ritorno della luce dopo il solstizio come sostenevano, a ragione, i pagani. 

 

  

C

 

                                 

ULTIME NOTIZIE 

3/12/2024

CARI AMICI, NEGLI ULIMI DUE GIORNI STO RICEVENDO MOLTE TELEFONATE DI AMICI CHE MI SEGNALANO MESSAGGI STRANI CHE PARTONO DAL MIO PROFILO FACEBOOK. IN ALCUNI CASI, ADDIRITTURA RICHISTE DI DENARO O DI UN VOTO PER PARTECIPARE A UN FANTOMATICO CONCORSO. OVVIAMENTE NON SONO IO CHE INVIO QUESTE RICHIESTE TRUFFALDINE, MA UN HAKER CHE è ENTRATO NEL MIO PROFILO E  IN QUELLO DI  CHISSà QUANTI ALTRI IGNARI UTENTI DI FACEBOOK PER QULCHE OPERAZIONE LOSCA, BLOCCA IL PROFILO CHE HA HAKERATO IN MODO CHE LA VITTIMA NON PUò AVVISARE GLI ALTRI AMICI E CONTINUA INDISTURBATO LA SUA AZIONE CRIMINALE. SE VI ARRIVANO MESSAGGI A MIO NOME IGNORATELI E BLOCCATE L'HAKER  E, SE DISPONETE ANCORA DEL PROFILO FACEBOOK, AVVISATE TUTTI GLI ALTRI IN MODO CHE NON CADANO NEL TRANELLO. STO CERCANDO ANCHE DI FARMI SBLOCCARE IL PROFILO, MA FACEBOOK è DIFFICILE DA CONTATTARE E QUINDI IMPOSSIBILE SPIEGARE, MAGARI A VOCE,  AL TEAM DI FACEBOOK COSA MI è SUCCESSO. SE VOLETE SEGUIRMI, POTETE FARLO SU QUESTO SITO. VI SAREI GRATO SE POSTESTE INFORMARE GLI AMICI ANCHE DI QUESTO. CONTINUERò A FARE DIVULGAZIONE E ATTIVITà ONESTE COME HO SEMPRE FATTO SU WWW.ISOLAMENA.it.  GRAZIE E SCUSTEMI PER GLI INCONVNIENTI. 

 

 

 

 

 

27/11/2024

UN CONVEGNO DELL'UPMED SULL'OPERA DI PIER PAOLO PASOLINI

  Venerdì 29 novembre, alle 0re 9,30, l'Università Popolare Mediterranea di Crotone, nell'ambito delle iniziative didattiche per l'anno accademico 20024/25 organizza, nell'aula consiliare della città pitagorica un importante dibattito per ricordare Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore, regista cinematografico.  uno dei più grandi intellettuali europei del Novecento dal titolo "Paolini, scrittore, poeta, regista." Dopo il saluto del sindaco Vincenzo Voce e l'introduzione del presidente dell'UPMED Maurizio Mesoraca, interverranno la professoressa di scienze politiche e sociali dell'Unical Olimpia Affuso e il direttore del Dipartimento di scienze politiche e sociali dello stesso ateneo , prof. Ercole Giap Parini. Per l'occasione saranno letti alcuni scritti dell'intellettuale, mentre gli allievi del Liceo Musicale Gravina ci regaleranno alcuni intermezzi musicali. Lì'iniziativa, che vedrà la presenza degli studenti degli istituti superiori. è aperta alla cittadinanza di Crotone e del Crotonese. 

 

15/11/2024
 ADDIO A GIULIA GUZZO, DONNA COERENTE E SOLARE

  

  Un altro lutto viene a funestare questo già fin troppo funesto novembre caccurese. Oggi ci ha lasciato Giulia Guzzo, vedova Sgro.
  Giulia, donna di carattere: coerente, schietta, solare col suo eterno sorriso e capace di grandi gesti di solidarietà e di amicizia,  era la vedova del partigiano garibaldino Giovannino Sgrò e madre delle amiche  Maria, il nostro medico di famiglia e Angela. Qualche anno fa ebbi l'opportunità di scattarle questa foto che la ritrae seduta sui gradini della sua casa dei Mergoli assieme ai miei cugini Chindamo e altre amiche e "rughitane" e nella quale si coglie il suo bellissimo sorriso. La sua scomparsa mi addolora profondamente. Con Giulia Caccuri perde una grande donna, una caccurese autentica fin nelle più minuscole fibre e un pezzo della sua esaltante storia. Addio, carissima amica e grazie per l'amicizia e la stima della quale, insieme al compagno Giovannino,   hai sempre gratificato me e la mia famiglia.  conserveremo sempre gelosamente il ricordo del tuo sorriso sincero, schietto, leale e della tua dirittura morale. Io, mia moglie, la mia famiglia ci uniamo al dolore delle figlie, Maria e Angela, dei nipoti, Giovanni e Luigi, Vncenzo, e Giulia  dei parenti tutti ai quali porgiamo le nostre più sentite condoglianze.


  15/11/2024

 E' MORTO A GENOVA ROCCO FALBO



  Si è spento  mercoledì scorso a Genova, dove risiedeva da molti anni, il nostro compaesano Rocco Falbo. Aveva 82 anni. Quando viveva ancora a Caccuri abitava con la famiglia paterna in via Parte. In questi momenti di dolor porgiamo le nostre condoglianze alla vedova, ai figli, alle sorelle, ai cognati, ai nipoti e ai parenti tutti. 

07/11/2024

    ADDIO AD ANNA FALESE



  
   Ho appreso con grande tristezza la notizia della morte, nella prima mattinata di oggi, dopo una lunga malattia, all'età di 69 anni, di Anna Falese, moglie dell'amico Francesco Di Certo. Anna era una donna gentile, affezionata, un'amica della mia famiglia e capace di grandi e piccoli gesti di gentilezza, altruismo e generosità. Da anni i rapporti tra questa grande donna, mia moglie e la mia famiglia si erano ulteriormente rafforzati. Anna, oltre a essere la moglie dell'amico Ciccio Di Certo, era anche sorella di Pierino e Salvatore Falese, due amici ai quali mi ha sempre legato una lunga e consolidata amicizia. Quando ci capitava di pranzare all'agriturismo Cangiumati che gestiva insieme alla sua splendida famiglia, Anna amava chiacchierare e solidarizzare con mia moglie con la quale ogni tanto si sentivano anche per telefono e non ci lasciava mai uscire dall'agriturismo senza averci fatto prima assaggiare qualche suo particolare manicaretto o fatto omaggio di una delle sue squisite e rinomate conserve o di qualche particolare salume. La sua prematura scomparsa ci addolora profondamente. In questi momenti di grande dolore cingiamo in un abbraccio l'amico Ciccio , il figlio Giovanni e le figlie Teodora e Giusy, i generi, la nuora, i nipoti, fratelli Salvatore e Pierino, e i parenti tutti. Addio, Anna e grazie per la tua gentilezza, la tua cortesia e l'affetto che ci hai sempre regalato. Riposa in pace.


30/10/2024

     ADDIO A MICO MERCURI



  
Ho appreso con grande tristezza la notizia della morte di Domenico Mercuri (Mico).  Parente, amico e compagno di tante battaglie politiche e sindacali, Mico era il secondogenito di Michele Mercuri, carbonaio di Giffone (RC) trapiantato con la famiglia, a Caccuri negli anni 40 dove ritrovò un cugino di parte materna, nonno Saverio Chindamo che si era trasferito e sposato a Caccuri nel 1902. I legami di parentela e di amicizia si rafforzarono poi anche grazie all'amicizia affettuosissima che legava mia madre a Rosina, la compianta, indimenticabile moglie, e alla comune militanza politica. Mico era un uomo mite, sincero, leale, coerente, una persona gentile affettuosa, capace di grandi slanci di solidarietà. Era altresì una persona equilibrata e saggia con la quale si stabilivano con facilità rapporti di affetto e di stima reciproca, tutti valori che ha saputo trasmettere ai suoi splendidi figli. Per uno strano scherzo del destino, Mico si è spento nello stesso giorno,  a un anno esatto dalla scomparsa del fratello, il compianto, carissimo Genio. La sua scomparsa mi addolora profondamente. In questi momenti di grande dolore voglio far giungere le condoglianze mie personali e quelle della mia famiglia ai figli Michele, Carmela, Peppino, Antonio e Maria cingendoli in un grande abbraccio. Addio, Mico, parente, amico, compagno, fratello. Ti porteremo sempre nel cuore assieme alla tua cara Rosina. 


CARI AMICI


                                                           Per inviare il vostro contributo cliccate sulla busta