ULTIME NOTIZIE
UN CONVEGNO DELL'UPMED
SULL'OPERA DI PIER PAOLO PASOLINI
CIRò,
CAPITALE DEL VINO, DEL CALENDARIO E DELLA CULTURA
UN
QUADRO DEL MAESTRO GIULIO LUCENTE ALLA FONDAZIONE GIORGIO FALETTI PER
STIGMATIZZARE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
E' MORTO A GENOVA ROCCO FALBO
ADDIO AD ANNA FALESE
ADDIO A MICO MERCURI
IL FATTO
SIMBOLI
LAICI E CATTOLICI DEL NATALE A CASA MIA
QUANNU
VENIA'... NATALE, CICIARONE, RAVARI MANU ALLE CIARAMELLE
L'ALBERO
DI NATALE IN PIAZZA SAN PIETRO? UNA INVOLONTARIA CONFESSIONE
C
|
SIMBOLI
LAICI E CATTOLICI DEL NATALE A CASA MIA
Anche
quest'anno abbiamo voluto ricordare a casa mia l'arrivo
del Natale con due simboli classici della festa più amata dai fanciulli
e dai commercianti e, come si conviene nelle famiglie nelle quali
le idee diverse i diversi credo religiosi
hanno pari dignità, convivono simboli laici e cristiani: l'albero,
simbolo laico che ricorda che il Natale è la festa del sole invitto,
dunque il Natalis solis invicti e il presepe che simboleggia il Natalis
Christi imposto dall'imperatore Aureliano attorno al 274 dopo Cristo in
sostituzione, appunto, dell'antichissima festa pagana del Dies Natalis
Sol Invictus, fissandone la data al 25 dicembre. Ovviamente non v'è
alcuna prova che Cristo sia nato effettivamente il 25 dicembre come
riconobbero anche papa Woitjila nl 1993 e poi anche papa Ratzinger
i quali spiegarono che tale data è solo convenzionale.
Quel che è certo è che in molti popoli e in molte culture
in questo periodo dell'anno si celebrava anche già molti millenni prima
del cristianesimo, la nascita di semidei nati da un dio e da una
vergine, crocefissi, discesi al'inferno e resuscitati. Tra questi,
quello che più somiglia al Cristo è Mitra, un dio iranico il cui culto
nacque almeno tre secoli prima della presunta nascita di Cristo.
Il presepe comunque, da molti anni, è diventato anch'esso un
simbolo adottato dai laici che ne apprezzano il lato artistico dando
estro alla loro creatività come faceva con zelo e pazienza Luca
Cupiello nella celeberrima commedia di Eduardo De Filippo e come faceva
anche mio padre, certamente non sospetto di inclinazioni religiose.
QUANNU
VENIA'... NATALE, CICIARONE, RAVARI MANU ALLE CIARAMELLE
Chi
ha più o meno laa mia età, anno più, anno meno, ha avuto, come me la
grandissima fortuna di conoscere persone perbene, autentiche
enciclopedie viventi, fedeli custodi delle tradizioni popolari come
questo signore, Vincenzo Fazio /alias Ciciarone, soprannome che aveva
ereditato da qualche suo antenato di corporatura robusta, appunto un
Ciciarone un grosso cece).
Vincenzo era un pastore caccurese, come il suocero, zu Giovanni
Gallo (RIzzeri), che, come tutti i pastori, era anche un "valente
astronomo" e filosofo epicureo dal quale appresi il ciclo di Metone,
il concetto di epatta e il sistema di calcolo delle fasi lunari e della
Pasqua.
Vincenzo sapeva suonare molto bene zampogne e cornamuse che si
fabbricava con le pelli delle sue pecore.
Un giorno di settembre del 1944 assieme a Pietro Falese, altro
pastore caccurese, pascolavano il loro gregge nella contrada Monache.
Qualche giorno prima l'8 settembre 1944, anche a Caccuri era arrivata la
notizia dell'armistizio di Cassibile che venne scambiato, nonostante
Badoglio avesse detto chiaramente che il conflitto continuava, per
l'annuncio della fine della guerra. Allora un centinaio di soldato che
stazionavano a Caccuri al comando del tenente Gaetano Pulzone, si
recarono al bivio con la 107 per intercettare qualche pattuglia o
qualche staffetta porta notizie. Quando due sottoufficiali in
motocicletta confermarono
all'ufficiale che comandava il plotone che l'armistizio era stato
effettivamente firmato e che era già operativo, i soldati fecero
ritorno festosamente in paese e, giunti nel luogo dove ora sorge la
pineta, si liberarono della loro dotazione di bombe a mano facendole
esplodere in segno di giubilo e terrorizzando i caccuresi rimasti in
paese che pensarono a una battaglia tra eserciti nemici alle porte del
paese.
Qualche giorno dopo Vincenzo Fazio e Pietro Falese rinvennero tra
i cespugli uno strano oggetto che scambiarono per una torcia elettrica.
Inesperti com'erano si misero ad armeggiare e qualche istante dopo, una
delle bombe a mano rimaste inesplose, deflagrò rumorosamente tra le
loro mani. Per una miracolosa circostanze i due rimasero in vita, ma
mentre il Falese perse quasi completamente la vista, accecato dal
chiarore intenso e dai residue dell'esplosione, Vincenzo Fazio subì
gravi danni agli arti inferiori e rimase immobilizato a letto, tra
atroci dolori, per alcuni mesi. Fu allora che fece un voto: se avesse
riacquistato l'uso delle gambe, per il resto della sua vita, la notte di
Natale avrebbe percorso il tragitto tra l'entrata della chiesa Madre e
l'altare sulle ginocchia e suonando la zampogna.
Il pastore caccurese guarì perfettamente e da allora alle altre
bellissime tradizioni del paese se ne aggiunse un'altra molto suggestiva
e tanto amata dai bambini, ma anche dagli adulti che accorrevano in
massa in chiesa per assistere a questo rito laico intriso di misticismo.
La bellissima tradizione rimase viva fin quando Vincenzo Fazio,
stroncato da un infarto, fu trovato morto sul bordo di una vasca per
l'irrigazione degli orti in località san Vito sulla strada per Eido.
Sullo sfondo della foto riporto i versi di una mia lirica dedicata agli
antichi abitanti del mio rione nella quale ricordo Vincenzo Fazio e la
sua zampogna. Buona Immacolata e buone feste a tutti voi.
L'ALBERO
DI NATALE IN PIAZZA SAN PIETRO? UNA INVOLONTARIA CONFESSIONE
Come in passato, anche quest'anno mi è capitato di leggere sui sociale
l'ennesima polemica sull'albero di Natale che sarà allestito in
piazza San Pietro in occasione delle prossime festività. Ogni anno,
infatti, un monumentale abete viene sottratto a un bosco del
paese, tagliato e trasportato a Roma per essere collocato davanti la
basilica simbolo mondiale della cristianità. Passate le feste l'enorme
pianta, ormai secca, finisce in cenere mandando in bestia gli
ambientalisti e gli amati della natura. Da qui le polemiche che si
trascinano inutilmente per settimane a causa di questa bislacca
tradizione (quella dell'albero a San Pietro) che ovviamente
condivido. A parte il fatto che l'abete tagliato potrebbe essere
facilmente e più comodamente sostituito da uno in plastica, alluminio o
altri materiali come si fa nelle nostre case, penso che a opporsi
all'allestimento di un qualsiasi albero di Natale nel luogo simbolo
della cristianità dovrebbero essere gli stessi cattolici e non
tanto per difendere l'ambiente, la natura o cose el genere, ma
proprio per difendere e salvaguardare quelle che secondo il loro
insegnamento, il loro credo, circa il significato e l'origine del
Natale. Almeno questo mi insegnava negli anni 60 il mio professore di
religione della scuola media che, fra l'altro, era anche il parroco del
paese che ci invitava ad allestire nelle nostre case il presepe, ma non
l'albero di Natale che era una invenzione e una tradizione
pagana. A quei tempi, ancora i preti studiavano seriamente e
non solo la teologia, così il nostro professore conosceva perfettamente
l'astronomia, quindi il solstizio la cultura pagana e la storia
delle decine di semidei che in tutte le civiltà, da quelle
mesopotamiche a quella egizia, a quella greca, a quella romana, a
quelle pre - colombiane, a quelle nordiche nascono tutti in coincidenza
col solstizio d'inverno, muoiono, discendono agli inferi e resuscitano
dopo tre giorni tra i quali anche il sol invictus e, ovviamente,
l'origine e il significato delle feste natalizie. Il
nostro bravo parroco, perciò; giustamente preoccupato che gli studenti
potessero approfondire la loro conoscenza in materia e scoprire la
verità, metteva le mani avanti per cancellare anche il ricordo
dell'albero con le palline colorate e le lucine per festeggiare il
ritorno il ritorno, la nascita della luce e il suo trionfo sulle
tenebre. Ovviamente è una mia impressione, ma a me sembra che
allestendo un albero di natale nel luogo simbolo della cristianità
significhi, in qualche modo, ammettere che il Natale non è il
compleanno di Cristo, ma il ritorno della luce dopo il solstizio come
sostenevano, a ragione, i pagani.
C
|
ULTIME
NOTIZIE
3/12/2024
CARI
AMICI, NEGLI ULIMI DUE GIORNI STO RICEVENDO MOLTE TELEFONATE DI AMICI
CHE MI SEGNALANO MESSAGGI STRANI CHE PARTONO DAL MIO PROFILO FACEBOOK.
IN ALCUNI CASI, ADDIRITTURA RICHISTE DI DENARO O DI UN VOTO PER
PARTECIPARE A UN FANTOMATICO CONCORSO. OVVIAMENTE NON SONO IO CHE INVIO
QUESTE RICHIESTE TRUFFALDINE, MA UN HAKER CHE è
ENTRATO NEL MIO PROFILO E IN QUELLO DI CHISSà
QUANTI ALTRI IGNARI UTENTI DI FACEBOOK PER QULCHE OPERAZIONE LOSCA,
BLOCCA IL PROFILO CHE HA HAKERATO IN MODO CHE LA VITTIMA NON PUò
AVVISARE GLI ALTRI AMICI E CONTINUA INDISTURBATO LA SUA AZIONE
CRIMINALE. SE VI ARRIVANO MESSAGGI A MIO NOME IGNORATELI E BLOCCATE L'HAKER
E, SE DISPONETE ANCORA DEL PROFILO FACEBOOK, AVVISATE TUTTI GLI ALTRI IN
MODO CHE NON CADANO NEL TRANELLO. STO CERCANDO ANCHE DI FARMI SBLOCCARE
IL PROFILO, MA FACEBOOK è
DIFFICILE DA CONTATTARE E QUINDI IMPOSSIBILE SPIEGARE, MAGARI A
VOCE, AL TEAM DI FACEBOOK COSA MI è
SUCCESSO. SE VOLETE SEGUIRMI, POTETE FARLO SU QUESTO SITO. VI SAREI
GRATO SE POSTESTE INFORMARE GLI AMICI ANCHE DI QUESTO. CONTINUERò
A FARE DIVULGAZIONE E ATTIVITà
ONESTE COME HO SEMPRE FATTO SU WWW.ISOLAMENA.it.
GRAZIE E SCUSTEMI PER GLI INCONVNIENTI.
27/11/2024
UN CONVEGNO DELL'UPMED SULL'OPERA DI PIER PAOLO PASOLINI
Venerdì 29 novembre, alle 0re 9,30,
l'Università Popolare Mediterranea di Crotone, nell'ambito delle iniziative
didattiche per l'anno accademico 20024/25 organizza, nell'aula
consiliare della città pitagorica un importante dibattito per ricordare
Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore, regista cinematografico.
uno dei più grandi intellettuali europei del Novecento dal titolo
"Paolini, scrittore, poeta, regista." Dopo il saluto del
sindaco Vincenzo Voce e l'introduzione del presidente dell'UPMED
Maurizio Mesoraca, interverranno la professoressa di scienze politiche e
sociali dell'Unical Olimpia Affuso e il direttore del Dipartimento di
scienze politiche e sociali dello stesso ateneo , prof. Ercole Giap
Parini. Per l'occasione saranno letti alcuni scritti dell'intellettuale,
mentre gli allievi del Liceo Musicale Gravina ci regaleranno alcuni
intermezzi musicali. Lì'iniziativa, che vedrà la presenza degli
studenti degli istituti superiori. è aperta alla cittadinanza di
Crotone e del Crotonese.
15/11/2024
ADDIO A GIULIA GUZZO, DONNA COERENTE E SOLARE
Un altro lutto viene a funestare questo
già fin troppo funesto novembre caccurese. Oggi ci ha lasciato Giulia
Guzzo, vedova Sgro.
Giulia, donna di carattere: coerente, schietta, solare col suo
eterno sorriso e capace di grandi gesti di solidarietà e di
amicizia, era la vedova del partigiano garibaldino Giovannino
Sgrò e madre delle amiche Maria, il nostro medico di famiglia e
Angela. Qualche anno fa ebbi l'opportunità di scattarle questa foto che
la ritrae seduta sui gradini della sua casa dei Mergoli assieme ai miei
cugini Chindamo e altre amiche e "rughitane" e nella quale si
coglie il suo bellissimo sorriso. La sua scomparsa mi addolora
profondamente. Con Giulia Caccuri perde una grande donna, una caccurese
autentica fin nelle più minuscole fibre e un pezzo della sua esaltante
storia. Addio, carissima amica e grazie per l'amicizia e la stima della
quale, insieme al compagno Giovannino, hai sempre
gratificato me e la mia famiglia. conserveremo sempre gelosamente
il ricordo del tuo sorriso sincero, schietto, leale e della tua
dirittura morale. Io, mia moglie, la mia famiglia ci uniamo al dolore
delle figlie, Maria e Angela, dei nipoti, Giovanni e Luigi, Vncenzo, e
Giulia dei parenti tutti ai quali porgiamo le nostre più sentite
condoglianze.
15/11/2024
E'
MORTO A GENOVA ROCCO FALBO
Si è spento mercoledì scorso a Genova, dove risiedeva
da molti anni, il nostro compaesano Rocco Falbo. Aveva 82 anni. Quando
viveva ancora a Caccuri abitava con la famiglia paterna in via Parte. In
questi momenti di dolor porgiamo le nostre condoglianze alla vedova, ai
figli, alle sorelle, ai cognati, ai nipoti e ai parenti tutti.
07/11/2024
ADDIO AD ANNA FALESE
Ho
appreso con grande tristezza la notizia della morte, nella prima
mattinata di oggi, dopo una lunga malattia, all'età di 69 anni, di Anna
Falese, moglie dell'amico Francesco Di Certo. Anna era una donna
gentile, affezionata, un'amica della mia famiglia e capace di grandi e
piccoli gesti di gentilezza, altruismo e generosità. Da anni i rapporti
tra questa grande donna, mia moglie e la mia famiglia si erano
ulteriormente rafforzati. Anna, oltre a essere la moglie dell'amico
Ciccio Di Certo, era anche sorella di Pierino e Salvatore Falese, due
amici ai quali mi ha sempre legato una lunga e consolidata amicizia.
Quando ci capitava di pranzare all'agriturismo Cangiumati che gestiva
insieme alla sua splendida famiglia, Anna amava chiacchierare e
solidarizzare con mia moglie con la quale ogni tanto si sentivano anche
per telefono e non ci lasciava mai uscire dall'agriturismo senza averci
fatto prima assaggiare qualche suo particolare manicaretto o fatto
omaggio di una delle sue squisite e rinomate conserve o di qualche
particolare salume. La sua prematura scomparsa ci addolora
profondamente. In questi momenti di grande dolore cingiamo in un
abbraccio l'amico Ciccio , il figlio Giovanni e le figlie Teodora e
Giusy, i generi, la nuora, i nipoti, fratelli Salvatore e Pierino, e i
parenti tutti. Addio, Anna e grazie per la tua gentilezza, la tua
cortesia e l'affetto che ci hai sempre regalato. Riposa in pace.
30/10/2024
ADDIO A MICO MERCURI
Ho appreso con grande
tristezza la notizia della morte di Domenico Mercuri (Mico).
Parente, amico e compagno di tante battaglie politiche e sindacali, Mico
era il secondogenito di Michele Mercuri, carbonaio di Giffone (RC)
trapiantato con la famiglia, a Caccuri negli anni 40 dove ritrovò un
cugino di parte materna, nonno Saverio Chindamo che si era trasferito e
sposato a Caccuri nel 1902. I legami di parentela e di amicizia si
rafforzarono poi anche grazie all'amicizia affettuosissima che legava
mia madre a Rosina, la compianta, indimenticabile moglie, e alla comune
militanza politica. Mico era un uomo mite, sincero, leale, coerente, una
persona gentile affettuosa, capace di grandi slanci di solidarietà. Era
altresì una persona equilibrata e saggia con la quale si stabilivano
con facilità rapporti di affetto e di stima reciproca, tutti valori che
ha saputo trasmettere ai suoi splendidi figli. Per uno strano scherzo
del destino, Mico si è spento nello stesso giorno, a un anno
esatto dalla scomparsa del fratello, il compianto, carissimo Genio. La
sua scomparsa mi addolora profondamente. In questi momenti di grande
dolore voglio far giungere le condoglianze mie personali e quelle della
mia famiglia ai figli Michele, Carmela, Peppino, Antonio e Maria
cingendoli in un grande abbraccio. Addio, Mico, parente, amico,
compagno, fratello. Ti porteremo sempre nel cuore assieme alla tua cara
Rosina.
|