/

                                                         Notizie e commenti
                                                                          Lunedì 25 Settembre 2023

                                         Per l'archivio degli anni precedenti clicca sul globo 

                                                                              
Scrivi al sito          

                                                                   
                           
     

  ULTIME NOTIZIE


 SI E' SPENTO LUIGI BELCASTRO

 i cento anni di elvira amato

SAN ROCCO AFFASCINA E ATTIRA, NONOSTANTE QUALCHE STONATURA

UN AFFOLLATO E GRADEVOLE  "CONCERTO SOTTO LE STELLE" 

LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PEPPINO FAZIO; UN MEMORABILE EVENTO

  LA MOSTRA DELL' "ARCHEOLOGO ERNESTO MAFFEI.



IL FATTO


IL FUTURO DEL PITAGORA. E SE ACCORPASSIMO 8 INUTILI MINISTERI

I VERI ANGELI

LA FESTA DI ELVIRA

RISCOPRIRE MARX  E' URGENTE

 BEATI I POVERI PERCHé MANGIANO BENE

 OPERE DI MISERICORDIA IMPOSSIBILI

BUON FERRAGOSTO E BUONE FERIAE AUGUSTI
A TUTTI

 
LA MOSTRA DELL' "ARCHEOLOGO ERNESTO MAFFEI.




 

                                               IL FATTO

 IL FUTURO DEL PITAGORA. E SE ACCORPASSIMO 8 INUTILI MINISTERI

Apprendiamo dal TGR Calabria che secondo un piano del ministero della “ Distruzione della scuola pubblica”si vorrebbero tagliare 8 autonomie scolastica che verrebbero accorpate e tra queste lo storico Liceo Classico Pitagora” di Crotone, una storica istituzione scolastica che ha forgiato decine di generazioni di giovani, molto dei quali sono diventati poi personaggi importanti anche a livello nazionale ed europeo. Per limitarmi ai giovani caccuresi che si formarono in questa grande scuola tra i tanti basta ricordarne solo due: il dirigente scolastico professore Baldasarre De Marco e il compianto generale di brigata Vincenzo Sgro. 
A proposito del generale caccurese ecco cosa ebbe a scrivere qualche anno fa per ricordare la sua vecchia scuola:
"Per quanto riguarda l'Istituto, il ricordo che  nel tempo è rimasto più vivo in me è quello che si riferisce alla figura maestosa del preside, prof. Francesco Bellusci. Si verificava talvolta che il preside sostituisse il professore di italiano assente. In tali rare occasioni veniva nella mia classe (sezione D) il preside Bellusci a spiegarci la letteratura o La Divina commedia. Noi studenti rimanevamo ammirati della sua cultura e della chiarezza della spiegazione.
   Altri professori che ricordo sono Morrone, Lodato e Siporso. I compagni di classe li ricordo quasi tutti ed, in particolare, una ragazza molto bella per la quale nutrivo un amore platonico. Da qualche anno, saltuariamente. mi ritrovo con gli amici Emilio Arcuri e Gennaro Grieco che vivono rispettivamente a Bergamo e a Cremona. Naturalmente la conversazione verte prevalentemente sui piacevoli e sbiaditi ricordi liceali, Ricordo, infine, con molta simpatia, il bidello Agostino (?), al quale gli studenti destinavano i loro innocenti scherzi. 
   Le uniche cose che gelosamente conservo del periodo liceale sono, oltre alla citata agendina contabile, una sbiadita fotografia fatta con gli amici sulla spiaggia ed un quaderno con la traduzione, dal greco, dell'Edipo Re di Sofocle.
   Le vicende della vita mi hanno portato lontano dalla mia Calabria: vivo da molti anni nel Friuli Venezia Giulia. Ogni qualvolta torno a Caccuri non posso fare a meno di "scendere"  a Crotone per rivedere la città e per visitare, ovviamente, il "Pitagora". Tanti ricordi, tante sensazioni giovanili riemergono. La città è migliorata nei suoi palazzi e nelle sue vie. Il "Pitagora" rimane immutato come struttura e funzione. E' stato e ritengo sia tutt'ora un punto di riferimento della vita culturale crotonese. Sono orgoglioso di averne fatto parte integrante come studente. Ringrazio, dopo oltre 50 anni, tutto il personale dell'Istituto per ciò che mi ha dato in cultura. Ho costruito le fondamenta che mi hanno assicurato, col passare degli anni, una  dignitosa vita sociale.

    Ai tempi di questi illustri studenti la scuola era ancora considerata un luogo di istruzione e di formazione, soprattutto umanistica, del cittadino, non come un’azienda che deve produrre soprattutto utili. Così se un istituto non rende economicamente e il rapporto costi benefici non è soddisfacente, lo si chiude, lo si accorpa indipendentemente se ha prodotto o continua a produrre eccellenze, cervelli, a educare e istruire studenti che vincono gare nazionali e internazionali. Accorpare è la parola magica, tagliare, ridurre i costi, e se non basta lasciare mano libera ai privati, alle congregazioni religiose, alle università on line della Moratti nelle quali ti colleghi con un computer da Filezzi e puoi conseguire la laurea, magari con 110, lode e il bacio virtuale in fronte.  E se accorpassimo una decina di ministeri? Tanto per quello che valgono. e quanti inutili ministri e altrettanto inutili sottosegretari dovremmo mantenere!

                                       I VERI ANGELI


   Quando vi dicono che gli angeli sono esseri eterei, spirituali, con i capelli lunghi e biondi, con la tonaca bianca,  che suonano le trombe del Giudizio oppure vi ripetono la storiella dell'angelo custode, non credetegli: se davvero esistesse un angelo custode a mia moglie non capiterebbero un sacco di guai, uno dietro l'altro, soprattutto in considerazione del fatto che lei è sempre stata una cattolica fervente. No, gli angeli dei quali vi hanno parlato non sono mai esistiti, sono solo una invenzione relativamente recente della religione cristiana, moto diversi perfino dagli angeli della bibbia più simili agli dei pagani agli esseri incorporei e asessuati della tradizione cristiana. Però ci sono altri angeli che esistono davvero. Non hanno i capelli lunghi e biondi; molti li hanno corti e neri, altri sono addirittura calvi; non vestono la tonaca bianca, ma camici bianchi, tute arancioni ricoperte di strisce catarifrangenti; non hanno in mano trombe, ma siringhe, barelle, cateteri, padelle, garze e cerotti. Sono questi i veri angeli, gentili, educati, professionali, dotati di un grande spirito di sacrificio, sottoposti a turni di lavori massacranti, malpagati, a volte persino oltraggiati e aggrediti da qualche idiota. Se proprio volete venerare qualcuno, venerate questi angeli in carne e ossa. >

                       
 LA FESTA DI ELVIRA

 

   La nostra amatissima Valeria mi ha fatto pervenire alcune foto della festa per i cento anni di Elvira Amato che pubblico volentieri rinnovando alla nostra amica centenaria gli auguri più belli e affettuosi e rammaricandomi perché a causa di uno spiacevole incidente domestico capitato a Vittoria non abbiamo potuto partecipare a questa bellissima cerimonia. Un grande abbraccio a Elvira e a Valeria. 

             RISCOPRIRE MARX  E' URGENTE

A morire nei cantieri
Nelle fabbriche, nelle miniere
Sono gli angeli senza le ali:
Operai e manovali

   Franco Trincale

  I versi di questa triste canzone di Franco Trincale, assieme a quelli della stupenda "Era bello il mio ragazzo" che Anna Identici cantò incredibilmente nel 1969 in quella vetrina di lustrini e paiette che è da sempre Sanremo mi tornano alla mente dolorosamente ogni volta che si verifica un incidente mortale sul lavoro, cosa che, purtroppo, si verifica quasi tutti i giorni, assieme ad altri versi che constatavano
amaramente come a morire nei cantieri, nelle fabbriche e nelle miniere non è mai un cavaliere del lavoro, ma sempre e solo un operaio, un minatore, un carpentiere, un saldatore. Dai tempi delle denunce cantate di Anna Identici e di Franco Trincale non è cambiato niente, anzi il numero dei caduti e dei mutilati sul lavoro è cresciuto enormemente: nel 2021 i morti sul lavoro sono stati 1361,  nel 2022 solo (si fa per dire, 1090) mentre già nei primi 7 mesi del 2023 si registrano 559 vittime. E' come se uno dei nostri paesi interni sparisse ogni anno dalla carta geografica. A ogni incidente mortale i presidenti della Repubblica, i capi di governo e qualche loro ministro, i sindacati (una volta, adesso sono spariti e non scioperano nemmeno se arriva l'apocalisse) pronunciano qualche parola di condanna, esprimono il loro cordoglio alle famiglie dei caduti, promettono provvedimenti rigorosi ed efficaci, ma già dopo qualche ora la "spinta propulsiva" si è già esaurita fino alla prossima strage (ormai uno o due morti sul lavoro al giorno non fanno nemmeno notizia). Così mentre i cantieri si riempiono di sangue, i portafogli delle imprese e degli azionisti si riempiono di milioni. Ovviamente guai a parlare di sfruttamento dei lavoratori, di tutela dei loro diritti, di lotta alla precarietà, di salario minimo. E' il trionfo del liberismo sfrenato, del capitalismo senza regole e senza controlli, degli avvoltoi, dell'homo homini lupus, del mors tua vita mea, dei ricchi borghesi che, come sempre ingrassano sulla pelle dei  lavoratori. Ma se è vero quel che dice Vico, verrà il giorno della riscoperta di Marx e a riscoprirlo forse saranno quegli pseudo intellettuali, quei pennivendoli, quei poveri lazzaroni, quei proletari ai quali hanno fatto credere che la distruzione dello stato sociale, le privatizzazioni, la globalizzazione li avrebbero resi tutti ricchi e felici in barba a alle teorie di Marx e ai comunisti mangiatori di bambino. Prima di chiudere esprimo il mio cordoglio per la terribile strage (perché di questo e non altro si tratta) di Brandizzo con l'augurio che incidenti così vergognosi e dolorosi non abbiano mai più a verificarsi. 

                 BEATI I POVERI PERCHé MANGIANO BENE

   Questa volta l'ha azzeccata per sbaglio: apparentemente provocatoria, la frase del cognato ministro del "capo dei ministri", contiene in parte una verità che però non è quella che pretende lui. Se è vero, infatti che il povero che vive in campagna si arma di zappa, rastrello e piantatoio come il signore a destra nella foto e si produce da solo le verdure che costituiscono la parte essenziale della sua alimentazione, altrettanto non può fare il povero che vive in città, che non ha la possibilità di coltivare l'orticello e che per sopravvivere, quando può permetterselo, è costretto a comprare gli scarti dei mercati ortofrutticoli o in alternativa sperare nella Caritas. No, il povero mangia meglio del ricco perché fortunatamente non può permettersi di andare a pranzo o a cena nei locali degli amici evasori e pezzenti arricchiti del ministro dove ti rifilano le peggiori ciofeche a prezzi astronomici, ma deve accontentarsi di una frissurata di peperoni e patate, di due cucuzzelli lessi con la mentuccia, di due fagioli col pomodoro e la cipolla di Tropea, di un'insalata di pomodori e cipolla con l'origano o di qualche fiore di zucca pastellato e fritto. A questo punto, visto che i nostri politici tutto sommato invidiamo la nostra dieta consiglio loro di andare a zappare e prodursi da sé il cibo genuino; ne guadagnerebbero la politica e l'agricoltura.

     OPERE DI MISERICORDIA IMPOSSIBILI



   " Seppellire i morti", mi insegnava il mio maestro di catechismo, un giovane parrocchiano veneto della parrocchia di Maia Bassa di Merano, è una delle sette opere di misericordia corporali indispensabili per trovare noi stessi misericordia ed entrare nel Regno di Dio.  Capita, però, che a Caccuri a volte si è nell'impossibilità di rispettare questo precetto cristiano e che che i morti rimangano insepolti per cui viene loro negato l'accesso all'Ade e devono vagare senza sosta al di fuori del regno come Icaro, come Palinuro, come Licaone per almeno 100 anni.  Qualche giorno fa sono venuto a conoscenza per caso del fatto che nella cappella del cimitero giace, da oltre un anno, una salma insepolta perché non si sa dove collocarla, motivo per il quale la stessa cappella risulta inagibile per messe o altri riti.  Credevo che questi problemi esistessero nelle grandi città, ma non avrei mai immaginato che potessero esistere anche nel nostro sventurato paese,  
  Nei primi anni 80 la scalcinata Amministrazione social - comunista guidata dal sindaco Lacaria per ovviare a inconvenienti di questo tipo fece costruire 12 loculi proprio nei pressi della cappell
a che dovevano essere utilizzati solo in caso di emergenza come "parcheggio" nel caso di morti improvvise di gente sprovvista di tomba, calamità naturali con morti, decessi di forestieri, rinvenimenti di cadaveri non identificati, insomma situazioni di emergenza vera in attesa di soluzioni definitive. Poi quegli amministratori bislacchi e incapaci, nel 1990 furono mandati a casa e sostituiti da amministratori veri, così qualche mese dopo, i 12 loculi furono assegnati in via definitiva a chiunque ne faceva richiesta vanificando lo scopo per il quale erano stati costruiti, né altri amministratori, in trent'anni si sono preoccupati di risolvere questo problemino. Le conseguenze sono sotto gli occhi di chi vuol vedere. 


14 AGOSTO 2023

 BUON FERRAGOSTO E BUONE FERIAE AUGUSTI



   DomanI è il giorno scelto dalla chiesa cattolica per cancellare una delle tante feste laiche (i cristiani le chiamano spregiativamente pagane connotando negativamente l'aggettivo) che, fino a 2000 anni fa si celebravano nel corso dell’anno per scandire i ritmi della natura, le attività agricole o i cambi di stagione prodotti dal movimento di rivoluzione della Terra. Fortunatamente, almeno in questo caso, l’operazione è riuscita, solo in parte per cui, a differenza di tante altre come i saturnali, il dies natalis solis invictis, i baccanali etc. si è riusciti a conservarne il nome, anche se la festa (come celebrazione cattolica) viene ridotta a un solo giorno e associata all’assunzione in cielo della Madonna (festa dell’Assunta.) Per chi come me non crede invece è festa tutto il mese, anche perché siamo riusciti, nel corso di decenni, a mettere in sequenza una serie di manifestazioni laiche per rendere interessante e godibile questo periodo esattamente come si faceva al tempo “Divino Augusto.” Mancano solo le corse dei cavalli augustee sostituite, nella vicina Castelsilano, con "La gara degli asini", un tempo attrattiva caccurese proprio nel giorno di Ferragosto poi scomparsa con la scomparsa dei "ciucci." Allora buon Ferragosto agli amici credenti e buone feriae Augusti agli amici laici.

          LA MOSTRA DELL' "ARCHEOLOGO ERNESTO MAFFEI.

   E' stato bello e interessante visitare oggi pomeriggio  la mostra fotografica "Nei segni essenze di memorie" di Ernesto Maffei allestita in vico I Buonasera e che presenta una serie di istantanee del nostro centro storico.
  Ernesto, oltre che collega e una delle persone più amabili, umili, affettuose che io abbia mai conosciuto, è un bravo fotografo capace, appunto, di cogliere le " essenze delle memorie." Descrivere un paese vivo fotografando la gente, le attività quotidiane, le feste, la vita sociale, gli usci e le finestre aperte è lavoro da cronista, da reporter, un lavoro relativamente più facile, anche se artisticamente sempre molto interessante. Lo hanno fatto anche il nostro Vincenzo Fazio e il grande Saverio Marra per San Giovanni in Fiore; cogliere l'essenza di un passato che non esiste più fotografando le strade e le case deserte, gli intonaci screpolati dal tempo e dall'incuria, le porte scrostate, "le morte stagioni e la presente" è lavoro da archeologo, molto più complesso tecnicamente e artisticamente e richiede cuore, passione, modestia e amore per un paese, che pur se non è quello natale, ti prende comunque l'anima. Ed Ernesto ha tutte queste doti. 

                                       

                             ULTIME NOTIZIE 

07/08/2023  

   SI E' SPENTO LUIGI BELCASTRO

   Si è spento questo pomeriggio, dopo una lunga malattia, Luigi Belcastro. Persona onesta, grande lavoratore, e buon padre di famiglia, era figlio di Ferdinando, un cugino di mia madre e della carissima Serafina Marasco che ci ha lasciato 3 anni fa. Con lui e con la sua famiglia il legame di parentela è stato sempre stretto, soprattutto quando erano ancora in vita i genitori.  Spesso trascorrevamo insieme le giornate per la gioia di Ferdinando e Serafina, persone generose e affabili come gli altri cugini Belcastro.  In questo momento di grande dolore voglio far giungere ai figli, alla moglie, alle sorelle e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze. I funerali saranno celebrati domani alle ore 17.  Addio,  Luigi, riposa in pace. 


04/08/2023  
                   i cento anni di elvira amato



   Un'altra caccurese  raggiunge e supera il traguardo del secolo di vita: questa volta a spegnere le candeline è stata la cara amica Elvira Amato che va ben oltre il quasi 98 anni del padre, il compianto Maurizio. Elvira, nata il 3 settembre del 1923, donna di classe, gentile, intelligente, garbata e affettuosa con tutti, merita ancora tantissimi anni felici e sereni e tutti noi glielo auguriamo di cuore. Per l'occasione i familiari e l'Amministrazione comunale col sindaco Marianna Caligiuri e l'ex parroco di Caccuri don Tommaso Mazzei hanno voluto festeggiare la neo centenaria e farle gli auguri della comunità caccurese e dei parrocchiani. Purtroppo per un increscioso problema di famiglia non abbiamo potuto essere presenti alla cerimonia e abbracciare la nostra carissima amica.  A Elvira tantissimi sinceri auguri e alla cara Valeria e ai parenti tutti un affettuoso saluto. Con il superamento dell'agognato traguardo da parte della cara Elvira, Caccuri si conferma ancora una volta un paese longevo. Sono moltissimi, infatti, gli altri paesani che lo hanno raggiunto e superato o che si ci sono avvicinati mancandolo di poco. 

26/08/2023  

   EMOZIONI AL MEMORIAL VINCENZO DE ROSE



   E' stata una bellissima emozione assistere ieri al Memorial Vincenzo De Rose, il triangolare di calcio organizzato dai dirigenti dell'ASD Sporting Caccuri e dalla presidentessa Dora Sganga per ricordare la figura del compianto amico Vincenzo, commerciante, politico e presidente per molti anni della Caccurese, la prima squadra di calcio del paese a giocare nella terza categoria, al quale è intitolato anche il locale campo sportivo. L'idea di ricordare e onorare Vincenzo De Rose che i ragazzi dello Sporting, ma anche quelli un po' più anziani non hanno avuto la fortuna di conoscere, è quanto mai opportuna  ed è doveroso riconoscerne il merito dei dirigenti dello Sporting.
  A disputarsi la vittoria, arrisa al Real Cotronei, sono stati lo Sporting e il Real Casino, una squadra di Castelsilano  iscritta quest'anno alla terza categoria che riprende il vecchio nome che il paese presilano aveva fino al 1950. Per i giovani che non conoscono l'origine del nome di questo bellissimo borgo va detto che esso derivava dal fatto che l'antico abitato sorse nel XVIII secolo attorno al casino di caccia del principe di Cerenzia Scipione Rota al quale appartenevano le terre del feudo dell'antica Akerénzia. 
  Al di là del risultato  che premia la squadra cotronellara perché in una competizione ci deve essere per forza un vincitore, anche se a questi livelli la vittoria andrebbe aggiudicata a tutte le squadre, credo che i veri vincitori siano stati lo spirito di amicizia, di rispetto e stima reciproci tra i giocatori, i dirigenti e i compaesani tifosi di tutte e tre le squadre e lo sport dilettantistico, privo di agonismo deteriore, inteso come palestra di vita, di umiltà, di sani principi che torna nei nostri tre paesi. Di ciò dobbiamo essere grati a quelle persone come Dora Sganga, come Gionatha Porcelli, come i dirigenti del Real casino e del Real Cotronei e di tante altre squadrette dei nostri paesi interni che sacrificano il loro tempo libero, le loro domeniche per educare e far crescere i nostri ragazzi. 


17/08/2023
    SAN ROCCO AFFASCINA E ATTIRA, NONOSTANTE QUALCHE STONATURA

   Col passaggio per le strade del paese della processione di San Rocco e con i fuochi pirotecnici passa in archivio anche questo "San Rocco 2003", una festa che subisce ogni anno nuove trasformazioni, ma che comunque, come ieri, riesce sempre ad attirare a Caccuri migliaia di persona dai paesi vicini e da  altri posti d'Italia e della regione. Intanto la decisione, quest'anno, di trasferire la serata musicale in viale Convento a seguito dei lavori in corso nella tradizionale sede dell'ex Porta grande e dell'oggettiva impossibilità di ricorrere alla fu piazza Annunziata per quest'anno e per i secoli a venire pare non abbia nuociuto alla festa; profonde trasformazioni invece subisce la processione, pare, per alcune disposizione della Curia che, a seguito dei famosi "inchini" segnalati negli scorsi anni in qualche paese della Calabria, ha deciso di vietare i tradizionali palchetti che venivano allestiti nei pressi delle abitazioni di numerosi fedeli sui quali la statua sostava per qualche minuto consentendo ai portantini e ai suonatori della banda musicale di riposare un po' e di ristorarsi. Comprendiamo le ragioni della Curia ed eventualmente delle Autorità che combattono il fenomeno mafioso, ma rimane molta amarezza nel constatare che, si finisce ancora una volta  per buttare via il bambino assieme all'acqua sporca in un paese nel quale non si sono mai registrati fenomeni mafiosi, né di particolare importanza per l'ordine pubblico e la convivenza civile.  E' come quando si usano gli insetticidi per distruggere le zanzare nocive finendo per decimare anche le utilissime api. E' triste, oltre che ridicolo vedere la statua di un santo tanto venerato trainata da un trattore agricolo perché, giustamente, i pochi portantini non possono sobbarcarsi l'immane fatica di trasportare a spalle la statua per 4 - 5 chilometri su vie anche in forte pendenza  nel corso di una intera mattinata perché non si da loro la possibilità di fare qualche sosta per ristorarsi. Mi chiedo anche come facciano i musicanti a camminare per ore sotto il sole cocente soffiando negli strumenti a fiato senza una sosta e senza bere un sorso di acqua o una bibita rinfrescante. Credo meritino una medaglia. Forse sarebbe bene che i caccuresi finalmente si facessero sentire considerato che il grande Giovanni Marullo, deceduto una sessantina di anni fa, non può oggettivamente farlo lui. Rimane, però, la gioia e la soddisfazione di constatare che, nonostante tutto, San Rocco riesce ancora ad attirare a Caccuri tantissimi pellegrini e visitatori come si toccava con mano ieri sera in un rione Croci completamente intasato di auto di gente venuta per divertirsi e per onorare il Patrono. Speriamo che San Rocco illumini chi di dovere e che l'anno venturo la festa e la processione possano tornare a essere un momento di raccoglimento e di preghiera per i credenti e una formidabile occasione di socializzazione per tutti i caccuresi, credenti e laici. Intanto plaudo ai membri del Comitato e agli Amici di San Rocco che, pur tra mille difficoltà, riescono a dar vita a una festa bella come quella di ieri. 


15/08/2023
UN AFFOLLATO E GRADEVOLE  "CONCERTO SOTTO LE STELLE" 



   Con un bel concerto del complesso bandistico "G. Verdi Cerenzia - Caccuri"  diretto dal maestro Simone Pasculli in viale Convento si sono chiuse le manifestazioni promosse dalla Fondazione Terzo Millennio. 
   Il complesso bandistico "Giuseppe Verdi  Cerenzia - Caccuri" è il prodotto della fusione della banda di Cerenzia fondata dal maestro Pignataro e dalla banda musicale Zeus nata dal lavoro indefesso di Peppino Sganga, presidente dell'associazione culturale Zeus che, con la fondazione presieduta da Luigino Ventura sono state le prime associazioni culturali nate negli anni '90 a promuovere la cultura e a cercare di recuperare il patrimonio storico, folkloristico, monumentale e le tradizioni del paese.  Ma tornando all'evento musicale presentato da Gaia Caligiuri e Noemi Scalise,
i numerosi spettatori che gremivano il viale, ringraziati caldamente da un maestro Pasculli visibilmente soddisfatto per la nutrita presenza e dal presidente Ventura hanno assistito a un concerto di qualità nel corso del quale sono stati eseguiti tra gli altri pezzi come Appalaghian Morning di Robert Sheldon, Abracadabra di Frank Ticheli, Salut d'Amour di Edward Grieg, l'autore della celeberrima "Il mattino", che difficilmente si ascoltano nelle piazze. Bene orchestrati anche pezzi come Funiculì Funuculà e la famosissima My way, brano che nasce in Francia per opera del musicista Jacques Revaux col titolo di Comme d'habitude, ma che diventa celeberrima grazie a Paul  Anka  che ne rileva i diritti e ne trasforma il testo e a  Frank Sinatra che ne incide una versione memorabile. 
   Eventi come questo e operazioni culturali come quella avviata e portata avanti dai maestri Pasculli e Pignataro risultano efficacissimi per promuovere la cultura e i giovani del luogo molti dei quali frequentano il conservatorio o sono già apprezzati maestri come sottolineava nel suo intervento di ringraziamento il maestro Pasculli. Nel corso della serata il presidente Luigino Ventura ha salutato e ringraziato i presenti che lo hanno applaudito caldamente. 

12/08/2023  

LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PEPPINO FAZIO; UN MEMORABILE EVENTO




   Alla presenza di un folto pubblico è stato presentato ieri pomeriggio a Castelsilano, nel'ex cortile del casino di caccia del principe Scipione Rota, il libro di Peppino Fazio "La mia storia - I miei primi cinquant'anni in Canada" nel quale l'autore racconta la sua vita di emigrato nel paese nord americano. 
  Peppino Fazio, classe 1948, castelsilanese, è uno dei tanti "emigrati di successo" della "terrazza del Crotonese" come Pippo Marra, il fondatore di ADN Kronos, come Giuseppe Rotundo,  benefattore, fondatore dell'asilo infantile del paesino pre silano, come Francesco Candido, pittore di fama internazionale. Ex seminarista, Peppino, dopo aver frequentato l'Istituto Magistrale di San Giovanni in Fiore, nel 1967 emigra in Canada per raggiungere il padre già emigrato una prima volta in Svizzera. Nel paese nord americano, dopo un primo periodo di ambientamento nel quale supera alcune comprensibili difficoltà, il giovane, vulcanico castelsilanese si integra perfettamente nella comunità italiana e in quella canadese al punto di diventare anche un commentatore sportivo di una radio degli emigrati. A differenza di tanti altri italiani, però, mantiene sempre stretto il legame col suo paese di origine, sposa una sua compaesana e torna spesso
per innaffiare le "radici" che mai recide. Infine decide di mettere nero su bianco la sua cinquantennale esperienza di emigrato in questo libro nel quale non racconta solo se stesso, ma anche la saga dell'emigrazione della sua famiglia, dei suoi parenti, del paese, ma anche di tutto il Mezzogiorno, la sfortunata regione italiana che da terra di immigrazione si trasforma, dopo l'unità d'Italia, in terra di emigrazione dalla quale si calcola partono in alcuni decenni 20 milioni di persone. Tutto questo Peppino non lo scrive, ma traspare dai suoi sapienti racconti, dalle storie individuali dei tanti emigrati che incrociano la vita di questo nostro illustre corregionale al quale il Comune di Castelsilano e l'associazione Arcalabria e il suo presidente Tonino Cardamone hanno dedicato un murales che lo raffigura accanto a una ragazza che legge il suo libro.  A sviscerare e commentare l'opera, moderati dalla giornalista Lory Bioni sono stati chiamati il giornalista Vito Barersi, il parroco di Castelsilano don Francesco De Simone e l'autore di queste note. Nel dibattito sono intervenuti anche il sindaco Franco Durante e il presidente dell'Arcalabria Tonino De Simone. Un grande in bocca al lupo all'amico Peppino dal quale ci attendiamo un nuovo libro sui suoi secondi cinquant'anni in Canada che ci dichiariamo pronti a presentare con grande entusiasmo. 


09/08/2023  
UN MEMORIAL PER RICORDARE VINCENZO DE ROSE, PRESIDENTE DELLA CACCURESE




    Si svolgerà venerdì 18 agosto, con inizio alle ore 16,30,  il Memorial Vincenzo De Rose per ricordare  il compianto presidente della Caccurese degli anni '80. Il torneo, organizzato dai dirigenti dell'Asd Sporting Caccuri avrà luogo nello stadio comunale intitolato all'indimenticabili dirigente scomparso e vedrà la partecipazione dello Sporting Caccuri, del Real Cotronei e del Real Casino, una società nata da poco e che riprende il nome dell'antica Castelsilano, la ridente cittadina nata intorno al casino di caccia del principe Rota. Un plauso ai dirigenti dello Sporting, non solo per questo doveroso omaggio a Vincenzo De Rose, ma anche per aver ridato ai ragazzi caccuresi la possibilità di partecipare a un campionato di terza categoria e di giocare al calcio. Ringrazio in particolare Gionathan Porcelli per avermi inviato la locandina dell'evento. 

08/08/2023  
              L'ANIMA DEL CENTRO STORICO IN UNA MOSTRA DI ERNESTO MAFFEI



   Nei prossimi giorni la Fondazione Terzo Millennio promuoverà due importanti eventi che contribuiranno ad arricchire l'offerta culturale dei nostri paesi: un "Concerto sotto le stelle" del complesso bandistico Giuseppe Verdi sul sagrato della Chiesa di Santa Maria del Soccorso e una interessante mostra fotografica dell'amico e collega Ernesto Maffei in Salita Castello dal significativo titolo "Nei segni ... Essenze di memoria" che ci aiuterà a cogliere l'intima essenza del nostro centro storico e dei nostri monumenti che spesso degniamo solo di uno sguardo superficiale perdendoci "l'anima, la bellezza e il fascino arcano" dei nostri monumenti. Complimenti e grazie a Ernesto per questo interessante lavoro  e al presidente Luigino Ventura, instancabile motore e anima della Fondazione. 


06/08/2023  
LA LABORIOSITà DEL POPOLO CASTELSILANESE IN UN MURALE DEDICATO A VINCENZO CANDIDO

   E' stato bellissimo ed emozionante, oggi pomeriggio assistere a Catelsilano all'inaugurazione del murales dedicato al maestro cestaio Vincenzo Candido, padre del mio amico pittore Francesco. Bellissimo perché è raro, soprattutto nei nostri paesi, che venga tributato un omaggio così importante a una persona ancora in vita della quale si riconosce il valore, la bravura, la dirittura morale, la capacità di amare e di farsi amare da una comunità che si sente rappresentata nella sua totalità, al di là e al di sopra delle divisioni politiche, sociali, culturali che da sempre esistono all'interno dei piccoli paesi, da una sorta di patriarca che è custode di questi valori. L'omaggio a Vincenzo Candido, bidello comunale, maestro cestaio e grande lavoratore è, infatti, come ha sottolineato nel suo intervento Tonino Cardamone, presidente dell'associazione culturale Arcalabria, un omaggio alla laboriosità di tutto il popolo castelsilanese che il maestro Candido rappresenta degnamente. 
   L'opera realizzata dell'artista romana Tiziana Rinaldi Giacometti, sulle parete di una casa di via dei Panari, raffigura il maestro Candido
intento a realizzare una cesta ed è soltanto uno dei tanti murales che abbelliscono e abbelliranno ancor di più nei prossimi mesi Castelsilano e che si ispirano alla società contadina e alla vita di tutti i giorni di questo bellissimo borgo che si affaccia contemporaneamente sul mare e sulla Sila. A rendere omaggio al vecchio cestaio e a illustrare questo importante progetto realizzato in sinergia dall'associazione Arcalabria e dall'Amministrazione comunale sono intervenuti anche il sindaco Franco Durante e l'ex sindaco avvocato Pietro Durante. 
  Dicevo all'inizio dell'emozione, una emozione che ho provato nell'incontrare e salutare con grande affetto, dopo tantissimi anni, la prima persona che incontrai nel primo giorno della mia carriera scolastica da insegnante nella scuola elementare di Castelsilano in un freddo giorno di marzo del 1971 quando, arrancando nella neve, riuscii a raggiungere il portone dell'edificio. A introdurmi all'interno del primo posto di lavoro della mia vita fu proprio Vincenzo Candido. 





 

IN


                                                           Per inviare il vostro contributo cliccate sulla busta