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ADDIO
A ROSINA RUGIERO
UN
MURALES DI FILOMENA GUZZO IN VIA DESTRA
PASSATA
LA FESTA ........ DIVAGAZIONI SEMISERIE
IL FATTO
Ricordi
di Santa Rania
RIMEMBRANZE
Caccuri
a settempre
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IL FATTO
PASQUALE TRIDICO PRESIDENTE: ULTIMA SPES PER LA CALABRIA
Cari compagni, cari amici, cari compaesani,
come ben sapete, domenica 5 e lunedì 6 ottobre si vota per
l'elezione del presidente della Regione Calabria e per il rinnovo del
consiglio regionale. I candidati alla carica di quello che i giornalisti
in vena di facezie chiamano "Governatore" sono 3, ma
ovviamente, la sfida vera è tra Roberto Occhiuto, ex democristiano, ex
popolare di Martinazzoli,, ex popolare di Buttiglione, ex CDU, ex
Forza Italia, poi nel Centro Cristiano Democratico di Casini
eletto presidente della Regione il 29 ottobre del 2021, dimessosi
inspiegabilmente dalla carica che i calabresi gli avevano affidato
il 31 luglio c.a. e incredibilmente ricanditatosi lo stesso giorno alla
carica dalla quale si era appena dimesso, appoggiato dallo
schieramento di Centro - destra e Pasquale Tridico,
calabrese di Scala Coeli, professore di politica economica e di
economia del lavoro all'Università Roma Tre, ex presidente
dell'INPS, parlamentare europeo per il centro - sinistra .
Roberto Occhiuto, che si ricandida alla presidenza della
Regione, ha governato con un'ampia maggioranza una regione che,
dalla sua istituzione nel 1970 è stata amministrata per lunghi periodi
dai partiti
nel quali milita o ha militato in passato e che oggi si colloca agli ultimi
posti in Europa in tutte le classifiche, una regione che continua a
spopolarsi, con viabilità e trasporti da terzo
mondo, una sanità pubblica allo sfascio, aree
interne prive dei più elementari servizi, con centinaia di comuni
senz'acqua in estate, con giovani che, in assenza di qualsiasi
prospettiva per il loro futuro abbandonano la Calabria per trasferirsi
in altre regioni. Ormai il destino dei nostri paesi, se non si
interviene con tempestività e con competenza è segnato e far qualche
anno spariranno dalla carta geografica.
Il presidente Occhiuto e le forze politiche che lo
appoggiavano e che lo appoggiano, in 4 anni non sono riusciti a
risolvere nessuno di questi problemi e le sue inaspettate
dimissioni sono la dimostrazione lampante di questa
incapacità o impossibilità per cui la sua ricandidatura lo stesso giorno
delle dimissioni appare inspiegabile, se non una vera e propria offesa
all'intelligenza dei calabresi. Perché dimettersi da una carica che si
ricopre già per ricandidarsi alla stessa lo stesso giorno?
Se il presidente Occhiuto ritiene di poter risolvere i problemi della
Calabria avrebbe potuto farlo restando in carica in questi due
anni di mandato che gli rimanevano per poi magari ricandidarsi alla
scadenza normale senza perdere mesi preziosi in una campagna
elettorale della quale non si sentiva davvero bisogno.
Il professore Pasquale Tridico si candida a governare la Calabria
forte della sua competenza, della profonda conoscenza dei mali della
regione e della positiva esperienza alla presidenza dell'INPS che
lasciò con un bilancio risanato , un esercizio positivo per 7,146
miliardi di euro e un patrimonio tornato positivo per 23,22
miliardi.
I punti chiave del programma del candidato del Centro sinistra
sono la sanità, le aree interne, le Imprese, sviluppo industriale e
innovazione digitale, il lavoro,
welfare, diritti sociali e terzo settore, trasporti
e infrastrutture, università, ricerca e cultura, l'utilizzo dei fondi
del PNRR.
La competenza, la coerenza e l'onestà intellettuale del
professore Tridico sono l'unica speranza per una regione che ha bisogno
di un forte shock, di ritrovare la fiducia nei propri mezzi, nelle
proprie risorse, l'orgoglio della sua gente fiera e laboriosa
perché, come recita lo slogan coniato dl professore , "La
primavera è una stagione possibile,anche in Calabria, anche nell’Italia
estrema. "
Cari compaesani, cari compagni, amministrare un comune, una regione, un
paese richiede competenza, conoscenza dei problemi e idee chiare sui
mezzi e sulle risorse da utilizzare per risolverli e migliorare la
qualità della vita dei cittadini, tutte qualità che il professore Tridico
oggettivamente possiede e che gli vengono riconosciute in tutta
l'Europa.
Poichè il voto è una cosa serie che incide nelle carni del
popolo, è opportuno dare il nostro consenso a persone capaci e
affidabili come il professore Tridico.
Se dovessimo scegliere tra Cicco Simonetta, l'abilissimo politico
caccurese del XV secolo conosciuto e apprezzato in tutta l'Europa ,
fondatore della Cancelleria, della diplomazia e dell' pubblica Amministrazione del
Ducato di Milano e un politico che ha già dato prova di scarsa
competenza e di incapacità di affrontare e risolvere i problemi
nessuno di noi avrebbe dubbi e sceglierebbe
l'uomo "per vìrtù e per lunga pratica eccellentissimo" come
ebbe a definirlo Machiavelli. Per questo il 5 e il 6 ottobre votate
compatti per il professore Pasquale Tridico e per i candidato del PD Leo
Barberio e Alessandra Pugliese.
LE GROTTE DI VERZINO: UN
ANTICO PATRIMONIO RUPESTRE
Ci sono ancora paesi
della Calabria, anche vicinissimi al nostro, nei quali gente avveduta e
innamorata del borgo natio fa uno sforzo per valorizzare il patrimonio
culturale ereditato dagli antenati senza gettarlo alle ortiche per
inventarsi improbabili risorse aletrnative dimostrando così di
amare davvero le proprie origini, i valori di una civiltà sparente
cancellata dall'emigrazione e dalla conseguente desertificazione delle
zone interne che meritano, viceversa, un rinascimento e un nuovo
umanesimo.
E' il caso di Verzino, paese vicinissimo a Caccuri nel quale si è
pensato di valorizzare una cinquantina di grotte che, secondo gli autori
del video che potete guardare cliccando il link sottostante,
risalirebbero a circa 6.000 anni fa, ma che, probabilmente, sono state
scavate in secoli più recente. In ogni caso,
indipendentemente dalla datazione originaria, costituiscono
comunque un patrimonio di Verzino, un qualcosa che ha a che fare
con la vita, l'economia, la cultura delle popolazioni che abitarono
quest'angolo della Calabria degno di essere custodito gelosamente,
rivalutato e tramandato alle future generazioni e che può portare in
paese un po' di turisti, qualche studioso, qualche troupe
televisiva, dare magari ancora qualche contributo, anche se
modesto, all'economia del paese. Una iniziativa certamente
lodevole che purtroppo spesso non trova riscontro in altri paesi come
Caccuri, il cui patrimonio rupestre, molto ricco, e risalente al
Paleolitico o comunque, sicuramente al neolitico, viene lasciato al
degrado e all'arbitrio di chiunque si crede in diritto di occupare e
deturpare una delle antichissime grotte. Sarebbe bello se, invece di
costruire nuove "cattedrali nel deserto " o sperperare soldi
pubblici per rifare opere magari rifatte di recente consumando altro
suolo come è avvenuto negli ultimi decenni, si approntasse un progetto
di recupero e di valorizzazione del nostro inestimabile patrimonio
rupestre sul quale far leva per porare in paese un po' di gente. Buona
visione.
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Ricordi di Santa Rania
di Peppino Marino
Una
quindicina di anni fa dedicai questi versi a Santa Rania, l'amena
frazione caccurese che mi affascinò sin da fanciullo quando la visitai
per la prima volta e che ogni volta che ci tornavo, mi sembrava di
ritrovarmi in un racconto di Renzo Pezzani. Poi chissà per quale strano
scherzo del destino fu anche il posto dove entrai per la prima volta da
insegnante in un'aula scolastica. Una esperienza breve, ma ch emi segnò
profondamente e rafforzò il legame affettivo con questo angolo di
paradiso e con la sua meravigliosa gente.
Scinnennu i
Zifarelli pe’ Caria,
doppu ‘a Serra e ru voscu e
la Tabella
c’e sta ‘na cittadina tantu bella,
‘n angulu ‘e pararisu: Santa Rania.
Ammasunata supra due timpuni
‘e alive ‘ncorniciata e de limuni,
‘e gente generosa è populata,
gente cordiale, brava e fatigata.
‘A prima vota chi
ce signu statu
era ‘nu guaglinellu, ‘u cinquant’ottu,
però signu rimastu affascinatu
‘e quattru case, ‘e nu canale, ‘e n’ortu:
I portigalli e le ficunniane
l’adduru de lu pane già sciornatu;
za Filumena scarbunijava’ lana
e zu Rusariu, ch’era scapulatu,
cu lu zappune ‘ncollo pe’ la via
se ricoglia alla casa a Bemmaria.
Forzi l’adduru ‘e pane o re limune,
o forze e trecce re za Filumena,
o, forzi, lu canale o ‘ a puzza ‘e lana,
hannu ncantatu tannu, ‘stu guagliune
chi, ‘e chistu paisellu affascinatu,
quannu ha potutu, sempre c’ è tornatu,
sempre cu gioia, sempre cchjiù ‘ncantatu.
Deci anni doppu, pe’ nu casu stranu
A fare lu maerru m’hau chiamatu
‘ntru paisellu chi m’avia chjiagatu…
e, ogni jornu, sempra cchijù cuntentu,
scinnia cu ‘na vcchiia carretta re Siecentu
a Santa Rania Suttana e carriava
l’alunni e, re llampere le portava
a Santa Rania Suprana e li mparava
Ci n’era unu chi
mo è nu ‘ncegneri,
avia cinqu’ anni e tanta intelligenza
era nipote re la za Vicenza
e sempre u sangu me facia’ jettare.
Tannu, l’avissa
pijatu pe’ li peri
e a ‘nu muro l’avissari sbattutu
pecchì ‘nun stava fermu ‘nu minutu
e lu maerru, sempre disperatu,
se lamentava cu’ la vecchierella.
“Ohi professò,
‘un te preoccupare
ca mo c’ha trovu io ‘a mericina
ca puru a mia m’ha fattu disperare
e me fa tribulare ogni matina.”
Allura, povarella,
za Vicenza,
a bivere le ravari l’acqua santa:
e a Sant’Antoni lu raccumannava,
ma Franchicellu propriu nun canciava
Pecchì ‘e tristizie sue eranu fruttu
De tanta intelligenza e poi s’è vista
Ca ‘a scola ha frequentatu cu’ profittu
S’è laureatu, è ‘nu professionista
Cumu ci ne su tanti a ‘stu paise.
Pero‘, Santa
Rania, locu fatatu,
‘e alive e de limuni ricamatu‘ntru core e chi te visita tu resti
sia pe’ la gente tua, ca pe’ sti belli posti,
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ULTIME
NOTIZIE
15/09/2025
ADDIO A MARIA
GIRIMONTE

Si è spenta ieri,
all'età di 89 anni, la nostra compaesana Maria Girimonte vedova
Loria. Maria era figlia di Paolo Girimonte e aveva sposato Francesco
Loria. Era una donna riservata, ma solare, con un profondo senso
dell'amicizia, rispettosa e
sempre pronta a gratificare di un sorriso, di una gentilezza amici
e parenti. Aveva un bellissimo rapporto di stima e di amicizia con
mia moglie e ogni volta che si incontravano era una festa per entrambe.
Con la sua morte rischia di chiudersi per sempre una delle poche case
rimaste ancora aperte nel centro storico e nel rione Pizzetto, uno dei
pochissimi nei quali può perfino capitare di veder trapelare ancora un
po' di luce da qualche finestra. udire una voce umana. In questi
momenti di grande dolore vogliamo far giungere ai figli Antonio, Paolo e
Rosa, al fratello Domenico, ai nipoti e ai parenti tutti le mie
più sentine condoglianze unitamente a quelle della mia famiglia. Addio,
Maria, e grazie.
10/09/2025
ADDIO A ROSINA RUGIERO

Ho appreso
pochi minuti fa la triste notizia della morte dell'amica Rosina Rugiero
che si è spenta serenamente ieri all'età di 89 anni.
La commozione è forte. Circa un mese fa abbiamo
avuto l'opportunità, con mia moglie, di scambiare due parole con Rosina,
già ammalata da tempo quando, in occasione di una visita al ristorante
La Roccia, Dora l'ha fatta affacciare alla finestra della sua
camera e noi, dal piazzale, abbiamo avuto l'ultima occasione per
salutare questa cara amica per l'ultima volta, ma non pensavamo che
quello sarebbe stato il nostro addio perché speravamo che Rosina, donna
cordiale, dolce, ma forte e determinata, avrebbe avuto ragione del male
che ce l'ha portata via.
Rosina Rugiero, vedova Sganga, era veramente una donna forte, di
carattere che seppe reagire alla grave perdita del marito e prendere in
mano le redini della famiglia e dell'azienda che i due avevano costruito
con intelligenza e sacrifici e che oggi rappresenta una delle eccellenze
caccuresi.
Particolarmente legata a mia moglie (le due donne si stimavano
reciprocamente) ci accoglieva calorosamente ogni volta che capitavamo
nel suo ristorante e ci scaldava col suo calore umano, stima e affetto
che ci mancheranno sicuramente tantissimo.
Addolorati e profondamente costernati, cingiamo in un forte
abbraccio le figlie Dora e Lina, i figli Vincenzo, Gianni e
Michele, i nipoti e i parenti tutti ai quali tutta la mia famiglia vuole
far giungere le più sentite condoglianze.
I funerali saranno celebrati domani pomeriggio nella Chiesa di
Santa Maria delle Grazie.
Addio, Rosina, e grazie per l'affetto e la stima. Ti ricorderemo
sempre con tanta deferenza.
05/09/2025
VINCENZO LACARIA
E' IL NUOVO SEGRETARIO PD DI CACCURI

Vincenzo Lacaria, (a
sinistra nella foto), classe 1999, studente di storia e filosofia
presso l'Unical è il nuovo segretario del Partito Democratico di
Caccuri. Il brillante giovane caccurese è stato eletto all'unamimità
dal congresso del Circolo di Caccuri celebrato questo pomeriggio nei
locali del Centro sociale alla presenza del segretario provinciale
Leo Barberio che nelle conclusioni al dibattito ha illustrato le
iniziative del Partito su temi importanti come la difesa delle aree
interne, della sanità pubblica, la viabilità e la bonifica delle aree
inquinate di Crotone e del Crotonese.
Il nuovo giovane segretario che sostituisce nella
carica l'autore di queste note, avrà il compito di creare un partito
caccurese forte e attrezzato in grado di affrontare le prossime sfide
elettorali, a cominciare dal rinnovo del Consiglio regionale e
dall'elezione del nuovo presidente delle Calabria e, soprattutto, di
riportare la politica in un paese un tempo fucina di idee e di progetti.
Con la sua intelligenza, le sue capacità di ascolto e di dialogo con la
gente, soprattutto con i giovani, col suo carisma, con l'entusiasmo con
il quale ha accettato di impegnarsi in questa esperienza, Vincenzo
Lacaria saprà sicuramente riavvicinare i giovani e i concittadini alla
politica che non è una cosa sporca come generalmente la si vorrebbe far
passare, ma è capacità di ascolto, di confronto, di mediazione,
di progettare il futuro di un paese, di una comunità e di dar
risposte ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, di organizzare i
servizi, insomma di contribuire a migliorare la qualità della vita
della comunità. A noi non rimane che augurare al nuovo segretario buon
lavoro tanti successi e una brillante carriera politica che lo
lanci sempre più in alto nel firmamento della politica locale,
regionale e nazionale. Un abbraccio fraterno, caro compagno
segretario.
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