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Sabato 27 dicembre  2025

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Ersilia Pasculli compie 101 anni

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IL FATTO  
 
A UNA MANU PORTA LA JACCHERA E ALL'ATRA MANU LA   GALANTE RRINA


 BUON NATALE A TUTTI


 

 





 






 

                                                          IL FATTO           

                          A UNA MANU PORTA LA JACCHERA E ALL'ATRA MANU LA                 
                          GALANTE
RRINA

 
Ormai ci siamo: sono i giorni della RRina, la celebre serenata augurale che si canta dietro l'uscio delle case di amici e compaesani nei giorni che precedono e seguono il Capodanno e che affonda le radici nell'antichissima tradizione degli antichi romani  che si scambiavano un fascio di rami di ulivo che simboleggiava prosperità e fortuna per il futuro legata all'antica usanza romana dei doni augurali durante i Saturnali. Col tempo strenna è diventata sinonimo di dono, regalo. 

    Rrina caccurise                                        

E senza me chiajmatre su' venutu                   

Ppe' mille vote si lu bon truvatu !                   

Signu venutu si me fali la rrina                         

Ca chissa è casa ci non po’ mancàre.           . 

 

La rrina ma faciti cu dinari,                                

Cussì cummena a vue , cari signori                

 

 Ve via patruni re quattru castelli                      

Napuli, Roma, Palermu e Messina.                  

 

E   n’atra cosa bella ve commena                            

Chillu chi porta mpettu la regina.                     

 

A stu palazzu ce cummeneria                            

M’arbule carricatu de diamanti.                      

 

Allu perale ‘na fonte c’havia,                             
Ce stava frisca tu, donna galante.                     

Alla curina tu, gioiuzza mia,                              ,

Stella re Pararisu alluminante.                          

 

Venna l’astate e lu fruttu caria,                         

Cogliti, donne, ca su’ diamanti.                        

 Possati avire la forza re Orlando                      

E la sapienza c’appa Salamene                        

 

Ve viari avire tanta cuntentizza                         

Quantu n’appa Maria cu Gesù mprazza.      

Signu venutu annu de ‘sti tempi,                     

Me desti valitoria re ‘nu jencu.                           .

 

Signu venutu annu de natale,                           

Me desti valitoria ‘e ‘nu majàle.                          .

Cari signori, quantu siti belli,                             

Ca siti nati ncàmpu alla marina.                         

 

E l’acqua ve mantena frischi e belli,                 

Comu la rosa russa allu giardinu.                      

 Mazzullu re garofalu iurutu                                
Tu si lu jure re lu parentatu                                

 

 E la famiglia tua pozza fiorire                            

Cumu fioriscia Pasqua e lu Natale.                   .

 

E stu palazzu è a quattru spuntuni                    

Quattucent’anni campi lu patrune.                    

                                                                                    

 

E stu palazzu  è a quattru spuntunere              

Quattrucent’anni campi la mugliere.                 

 

E stu palazzu a boni lochi è misu,                     

Cristu de l’ariu, mannace turnisi.                         

E stu palazzu a boni lochi s' era’                        

Cristu del l’ariu mannace lu bene.                     

 

A unu a un, si fossati mille,                                  

Prima li ranni e poi li piccirilli                           

 

(continuano le rime improvvisate per ogni componente della famiglia, poi conclude)

 

 E Cristu perdunau li sui discipuli                        

 Cussì perduna a nue e ne veni apiri                   

.‘Un ve spagnati ca nun simu assai                  
Ca simu trentatrii e lu cantatore                           

 Nun simu nue chi circamu a rrina
Ma l’ha lassàta lu nosrru Supranu.                  
Guardatila, guardatila  mo vena                           
Vena comu na nobile regina.
                                                                                        
A una màmu porta la jacchera                               .            .
Faciti prestu e nun tardati cchiui,                        
Ca re lu friddu ne su’ morti rui.                              .
E perdunati si lu cantu e pocu,                              

C’avimu e jire a cantare ad autri lochi.          

 

 

Au, au, au, e famme la rrina fai,                              
Fàmme la rrina chi me soli fare,                              

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(Nu gallu, na gallina                                                   
 O puramente ‘nu fiascu ‘e vinu.)

 

 

 

 

 

 

 

                                                               BUON NATALE A TUTTI

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   Oggi voglio fare gli auguri di buon Natale a tutti i miei amici reali e virtuali con questo gioellino del maestro Umberto Lafortuna, un poeta caccurese la cui opera si inserisce nella corrente poetica del "fanciullino" teorizzata da Giovanni Pascoli nella sua omonima opera e sulla scia di un altro poeta calabrese, Giuseppe Casalinuovo.
Questa poesia come gran parte dell'opera del maestro elementare caccurese fa parte della raccolta "Pupille infantili", pubblicato nel 1930 dall'editore Trevisini di Milano com la prefazione di Giuseppe Lombardo Radice. 
   In
questa commovente  lirica il maestro Umberto Lafortuna tratta in modo insolito il Natale; un Natale che non è una nascita, ma una sorta di rinascita, la salvezza, per l’intervento del Santo Bambino di un fanciullino infreddolito la cui casa va a fuoco. Lei fiamme divampano terribili  e minacciose  e hanno oramai attaccato il tetto della povera abitazione,  ma, proprio mentre il bimbo sta per essere ghermito dalle stesse, il buon Gesù compie il miracolo, spegne l’incendio e va a consolare la creatura impaurita,

                     Peppino Marino

Miracolo di Natale  
 di Umberto Lafortuna

Focherello, focherello,
Fatti vivo, grande e bello
Perché scende giù dal Cielo
Il Bambino e qui c’è il gelo,
Qui c’è il gelo, o focherello, 
Ed ha freddo il Bambinello.
Già la fiamma si fa grande,
Sale, sale e poi si spande;
Sale, sale, attacca il tetto
E ha paura il fanciulletto
Or che vede tutta invasa

Dall’incendio la sua casa.
Chiede aiuto e il buon Bambino
Viene a lui piano, pianino,
Gli sorride, s’avvicina
E gli porge la manina.
Dove son le fiamme più?
Le ha scacciate il buon Gesù

Che su in Ciel se n’è tornato

Poi che il pargolo ha salvato.

 

 

                    


 

 

 

 

ULTIME NOTIZIE  

21/12/2025

 
Ersilia Pasculli compie 101 anni



  La nostra amica e compaesana Ersilia Pasculli, vedova Falbo, ha compiuto oggi 101 anni. 
  Ersilia, donna dolcissima, madre affettuosa e compaesana amabile, èla quinta caccurese a superare la soglia dei 101 anni tra i numerosi ultracentenari  caccuresi che che hanno superato l'ambito traguardo del secolo di vita.  Il record di lunghezza della vita rimane ancora appannaggio di Maria Rosaria Perri che si spense all'età di 103 anni, seguita da Maria Francesca Demme che raggiunse il traguardo di 103 anni, seguite da almeno altre sette ultracentenarie che si spensero a un'tà compresa tra i 10o e i 101 anni. 
  A Ersilia gli auguri mie personali, della mia famiglia e della comunità caccurese per altri tantissimi anni di vita in salute  e con la sbalorditiva lucidità ch conserva ancora oggi e che ne fa una delle fonti più preziose di memoria storica di Caccuri e del rione Croci, il nuovo rione caccurese che vide tra i fondatori proprio il padre di Ersilia, presidente della sezione caccurese dell'Associazione nazionale combattenti reduci della grande guerra. 

21/12/2025

IL SOLE INVICTUS
è NATO: BUON NATALE A TUTTI, LAICI E CREDENTI



Salve, amici, ci siamo: alle ore 16,03 di oggi è nato il sole. Ancora una volta il Sol invictus rinasce e vince le tenebre e questo succederà ancora per circa 5 miliardi di anni , fin quando la nostra stella non finirà di trasformare tutto l'idrogeno del suo nuclei in elio per poi spegnersi
  Da oggi la durata del dì comincerà ad allungarsi fino al 21 giugno 2026- 
La "nascita" del sole, che nei millenni è stata associata da quasi tutti i popoli della terra a quella di una miriade di semidei, segna anche l'inizio dell'inverno, ma con l'aumento delle ore di luce il mondo ci sembrerà meno tetro e le piante cominceranno a risvegliarsi e a coprirsi prima di gemme, poi di fiori e foglie e la natura "risusciterà"( Pasqua)
. Viva la luce, viva la vita, buon natale a tutti, soprattutto a quelli che soffrono per malattie, povertà e guerra; buon natale a chi per quattro soldi, tra mille difficoltà, si prende cura di noi; buon natale a medici, agli infermieri, agli insegnanti; buon natale a chi salva vite in mare.  Benvenuto, sole invitto

25/11/2025

OGNI TANTO UNA BUNA NOTIZIA






14/11/2025
LA SEGRETERIA DEL PD CACCURESE CHIEDE NOTIZIE SULLA

CASA DELLA SALUTE

 Con un manifesto affisso nelle vie del paese, la Segreteria del Circolo PD di Caccuri riporta all'attenzione della popolazione il problema della realizzazione di una Casa della Comunità che secondo la decisione dell'AS di Crotone dovrebbe sorgere nel nostro paese insieme ad altre  previste nel capoluogo di provincia e in altri paesi del Crotonese. 
  Col  manifesto  il PD caccurese, preso atto che lo scorso 23 settembre il Commissario dell'ASP di Crotone rendeva noto che nei comuni di Crotone, Cirò marina, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto e Verzino i  lavori erano già iniziati da qualche tempo e per il Comune di Caccuri era attesa la ridefinizione del progetto aggiornato, chiede alle Autorità competenti,  a nome dei cittadini,  notizie sullo stato del progetto, sui tempi della ridefinizione  e sull'eventuale inizio dei lavori che dovrebbero essere ultimati entro il 31 agosto 2026, data prevista per la chiusura del PNRR per non rischiare di perdere questa importante struttura indispensabile per la tutela della salute in un'area interna carente di servizi sanitari e a rischio di spopolamento anche perché la gente fatica a curarsi. 








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