|
ULTIME NOTIZIE
L'ATTUALITà
DEL
MESSAGGIO DI SAN FRANCESCO D'ASSISI IN UN CONVEGNO DELL'UPMED
DOMANI
COMMEMORAZIONE DEI CADUTI IN GUERRA
ADDIO
A ROSINA RUGIERO
UN
MURALES DI FILOMENA GUZZO IN VIA DESTRA
PASSATA
LA FESTA ........ DIVAGAZIONI SEMISERIE
IL FATTO

INIZIANO
I LAVORI
LA COSTRUZIONE DEL CIMITERO A MANCA DEL ROSARIO
Ricordi
di Santa Rania
RIMEMBRANZE
Caccuri
a settempre
|
IL FATTO
ACCADDE DOMANI
30
ottobre 1917
IL
MAGGIORE CACCURESE ANTONIO RIZZO (POI GENERALE DI DIVISIONE) CON UN
PUGNO DI UOMII FERMA IL NEMICO A CODROIPO

Il
maggiore caccurese Antonio Rizzo, alla testa delle sue
truppe, ingaggia un epico combattimento contro i Tedeschi a Codroipo.
Riesce così, impedendo il passaggio dei nemici, a consentire al
resto dell’esercito italiano di attraversare indenne i ponti del
Tagliamento. Ferito e catturato nell’azione, riesce, però, a fuggire
immediatamente e ad attraversare a nuoto il fiume mettendosi in salvo.
L’azione gli frutta una medaglia
d’argento al valor militare.
28 ottobre 1477
CICCO
SIMONETTA RICEVE IL DIPLOMA DI SEGRETARIO DUCALE

Cicco
Simonetta, politico, umanista e letterato caccurese riceve il diploma
che lo nomina Segretario
ducale. Secondo la storica dell’arte Fernanda Wittegens
gli
angeli sul diploma sono miniati dal Borgognone (Ambrogio da
Fossano), famoso pittore del XV secolo.
|
ULTIME
NOTIZIE
4/11/2025
L'ATTUALITà
DEL
MESSAGGIO DI SAN FRANCESCO D'ASSISI IN UN CONVEGNO DELL'UPMED

La
figura, l'opera e l'attualità del Messaggio di San Francesco d'Assisi
sono stati il tema di un interessante convegno organizzato
dall'Università Popolare Mediterranea di Crotone ieri pomeriggio, in
occasione ricorrenza della festa del Patrono d'Italia come ha ricordato
il rettore dell'Upmed professor Vittorio Emanuele Esposito.
In un'affollata Aula consiliare del comune di Crotone, dopo
il saluto di un rappresentante dell'Amministrazione comunale della
città pitagorica, i relatori professor Esposito, il presidente dell'Upmed
Maurizio Mesoraca, Fra Luigi Loricchio, Vicario provinciale dei Frati
Minori di Calabria, il
vescovo di Lamezia Mons. Serafino Parisi e il professore Luca Parisoli,
docente Unical e studioso del "Poverello"
hanno tratteggiato egregiamente la figura del fondatore del più grande
ordine monastico del Cristianesimo, il suo amore e la sua
devozione a Dio, la fedeltà assoluta ai valori del Vangelo, il suo
invito a prendersi cura del Creato e degli umili, la sua ricerca
continua della pace interiore, della povertà, della pace fra i
popoli e del dialogo interreligioso, un patrimonio di valori oggi
così preziosi in un mondo che sembra aver smarrito la ragione fino a
spingersi sull'orlo del baratro, un mondo nel quale la mancanza di
dialogo, di confronto, di rispetto reciproco, la rinuncia ai valori
veri, produce cinismo, sopraffazione, odio, rancore, intolleranza
che rischiano di degenerare in una catastrofe irreversibile. Da
qui l'attualità e la grandezza del Messaggio francescano che invita al
dialogo, alla tolleranza, alla fratellanza ad abbracciare valori come la
povertà, l'amore per il prossimo per il diverso, per gli ultimi, la
gratitudine, il perdono, tutte cose che possono non solo garantire
all'uomo la salvezza eterna, ma anche una vita terrena serena e
degna di essere vissuta scongiurando catastrofi, odi, rancori, cinismo e
sofferenze per tanta parte dell'umanità.
Un plauso ai relatori e ai dirigenti dell'Università popolare
per questa lodevole iniziativa.
DOMANI COMMEMORAZIONE DEI CADUTI IN GUERRA

Con
una cerimonia laica e un discorso del sindaco avv. Lugi Antonio
Quintieri saranno commemorati, anche domani, i caduti caccuresi di tutte
le guerre. Il raduno dei partecipanti è previsto per le 9,30 nel
piazzale antistante il municipio. Da lì, alle ore 10, il corteo con in
testa il gonfalone del Comune e le Autorità civili e militari
raggiungerà la via Giovanni Dardani per deporre un mazzo di fiori sulla
targa che ricorda il carabiniere medaglia d'oro al valor militare caduto
a Palermo il 10 maggio del 1946 in un
conflitto a fuoco con la banda del bandito Salvatore Giuliano.
Il corteo ripartirà poi per raggiungere largo Vincenzo Ambrosio
dove saranno deposti altri mazzi di fiori alla lapide che ricorda il
tenente degli arditi caccurese, figlio dell'avvocato Giuseppe, medaglia
d'oro al valor militare caduto a Nivice (Albania) il 10 marzo del 1941.
La cerimonia si concluderà poi, alle ore 11 in Salita castello, nel
piazzale antistante l'ex farmacia Sperlì col discorso commemorativo del
sindaco e la lettura di poesie e testi in prosa a cura degli alunni
della scuola media di Caccuri. Non pare non siano previsti messe o
momenti religiosi.
Il 4 novembre, come tutti sanno, ricorre l'anniversario
della fine della terza battaglia del Piave più nota come battaglia di
Vittorio Veneto nel corso della quale l'esercito italiano, sotto la
guida del generale napoletano Armando Diaz sconfisse pesantemente quello
austriaco costringendo l'Austria alla resa e quindi anche della fine
della prima Guerra mondiale ( I resti di quello che fu uno dei più
potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le
valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza) nel quale si
celebra anche la giornata delle Forze armate.
Ovviamente l'omaggio e il ricordo commosso non va solo ai caduti
nelle varie guerre scatenate dalla dinastia savoiarda e dal fascismo, ma
anche agli ex combattenti che non caddero al fronte, ma che quelle
guerre combatterono spesso coprendosi di onore e conquistando medaglie,
croci di guerra ed encomi solenni.
Tra loro ricordiamo il generale di divisione caccurese Antonio
Rizzo, medaglia d'argento, che collezionò tra medaglie, croci di
guerra, encomi solenni e legioni d'onore: ben 27 decorazioni risultando
il soldato più decorato dell'esercito italiano, la medaglia d'argento
Murizio Sgrò, la medaglia d'argento Umberto Iconis, poi tenente
colonnello dei carabinieri, i fratelli Pizzuto, entrambi titolaridi
croci di guerra e tanti altri eroi molti dei quali non ebbero nemmeno
decorazioni o riconoscimenti come i fratelli Felice e Vincenzo Dardani
fratelli della medaglia d'argento Giovanni e tanti altri fra i quali
anche molti soldati caccuresi internati nei lager nazisti o periti
tragicamente nelle steppe russe, in Grecia o in Albania o come il grande
invalido di guerra Salvatore Rugiero.
Onore e gloria ai tanti giovani caccuresi eroi loro
malgrado.
29/10/2025
ADDIO A MICHELE SECRETI

Ho appreso solo stamattina, per caso, la dolorosa notizia
della morte del carissimo, fraterno amico e compagno Michele Secreti che
si è spento domenica scorsa all'età di 85 anni. La tristezza per la
scomparsa di un amico, e compagno onesto, leale, coerente, un lavoratore
e un uomo esemplare che per me era più che un fratello è accentuata
dal fatto che non ho potuto nemmeno dargli l'estremo saluto.
Sono tantissimi i ricordi che mi legano a Michele,
dalle battaglie politiche e sindacali a Caccuri, in occasione dagli
storici scioperi per il lavoro nei cantieri di Timpagrande nei quali
Michele lavorava come autista, alle campagne elettorali politiche
e amministrative.
Michele, assieme a Orlando Girimonte, Pepe Drago, Vincenzo
Biafora era uno dei mitici consiglieri comunali dell'amministrazione
degli anni 80 che con il loro lavoro impagabile di amministratori onesti
e coscienziosi, sempre al lavoro amministrativo, sempre attenti alle
esigenze del paese e dei cittadini contribuirono a fare grande
quell'Amministrazione. Non c'erano problemi. dall'approvvigionamento
idrico alla viabilità interpoderale, alla manutenzione dei parchi e
giardini e degli edifici pubblici che questi uomini umili e grandi non
affrontassero e non risolvessero egregiamente guadagnandosi la stima e
l'affetto dei caccuresi. Quando ogni anno si rinnovava il tesseramento
al mitico PCI di Enrico Berlinguer o quando organizzavamo manifestazioni
pubbliche speso unitarie nelle quali coinvolgevamo partiti politici,
organizzazioni di massa, perfino la Chiesa Michele era sempre uno dei
primi a rispondere all'appello, uno dei più entusiasti e attivi
compagni della sezione. Anche all'interno dell'Amministrazione era uno
di quelli che ci spronava maggiormente, che faceva da tramite tra i
cittadini che segnalavano i problemi e gli altri amministratori e
non si stancava suggeriva di suggerire possibili soluzioni o di
rimproverarci per eventuali ritardi o sottovalutazioni. Un lavoro
prezioso, disinteressato, quello del compagno Michele che aveva a
cuore solo il bene del paese e la "gloria del partito" nel
quale militava. Quando si presentava in Comune spesso esordiva con
una frase in dialetto: " 'E cose 'un vannu bone" e noi
capivamo che c'era qualche problema urgente da affrontare o qualche
lamentela da parte dei cittadini e correvamo ai ripari.
Negli ultimi anni questo grande, onesto e leale compagno, deluso
da quello che riteneva a torto o a ragione l'erede politico del PCI. ci
guardava con aria di rimprovero esi mostrava sempre restio a partecipare
alla vita politica del paese, pur mantenendosi sempre leale e coerente
.
Una grande perdita, quella di Michele, uno di quegli uomini
dei quali si è perso lo stampo.
In questi momenti di grande dolore io e la mia famiglia vogliamo
far giungere ai figli, ai fratelli e alle sorelle, ai nipoti, alla sua
compagna e ai parenti tutti le più sentite condoglianze.
Addio, Miche e grazie per tutto quello che ci hai dato e per
averci insegnato l'umiltà, la dedizione al paese, l'attaccamento ai
valori e a un partito che non c'è più. Non ti scorderemo mai: la tua
onestà, la tua coerenza, la tua umiltà saranno per sempre un faro che
illuminerà il nostro cammino e la nostra attività. Perdonaci per
l'incolpevole assenza alle tue esequie.
26/10/2025
EUGENIO MARINO E PABLO MEZA ALLA RISCOPERTA DELLE RADICI
CACCURESI.
E'
stata una grandissima emozione ricevere dall'Argentina questa foto che
ritrae mio figlio con il regista, produttore e sceneggiatore argentino
Pablo Jose Meza.
Pablo, molto apprezzato dalla critica cinematografica
internazionale, vincitore di numerosi premi tra i quali quello per la
migliore sceneggiatura al Festival del
Cinema dell'Avana nel 2021, quello di miglior regista esordiente al
Festival del cinema latinoamericano di Huelva, Spagna, di migliore
regista al Washington
Latin-American Film Festival, USA del 2005 e tanti altri ancora, ha
origini caccuresi. I nonni,materni, Giuseppe
Guzzo e Antonia Perri, infatti, emigrarono in Argentina nel secolo
scorso.
Qualche anno fa Pablo riallacciò i contatti con il paese di origine
grazie al sito L'Isola Amena, il primo sito caccurese on line dal
novembre
2000, ben 8 anni prima dell'arrivo in Italia di Facebook e della comparsa
sul web dei nuovi blogger e divulgatori culturali caccuresi. Scoperto il sito del
paese dei nonni, Pablo dall'Argentina, così come aveva già fatto
un'altra oriunda caccurese, Donna Pellegrin dal West Virginia, l'amica
che mi aiutò a ricostruire la triste storia di Francesco Loria, il
giovane caccurese perito nella sciagura di Monongah, si mise
in contatto con me chiedendomi notizie su Caccuri e sui parenti caccuresi
e io colsi l''occasione per mandargli anche la foto della casa nella
quale i nonni abitavano prima di emigrare nel paese sud americano
e lui mi fece avere notizie sul suo lavoro che raccolsi in una biografia che
inserii nella rubrica "Radici caccuresi" del mio sito e
che potete leggere a questo link https://www.isolamena.it/Rubriche/RADICI/Radici%20caccuresei.htm.
L'emozione nasce anche dal fatto che la storia della mia famiglia è
una storia di emigrazione iniziata con i miei nonni, quello materno,
Saverio Chindamo emigrato da clandestino negli USA per lavorare per 7
anni in un miniera di Clarksbourg, quello paterno, Peppino Marino
anch'egli
minatore negli USA, dai miei zii materni, emigrati nel Sud Tirol (Alto
Adige), a quelli paterni emigrati a Buenos Aires, per finire ai miei genitori
emigrati in Svizzera mentre io frequentavo le scuole superiori a San
Giovanni in Fiore e a mio figlio stesso.
Questo "marchio di famiglia" rimase impresso anche ad
Eugenio che per una curiosa circostanza o forse proprio per questa storia
di famiglia si ritrovò a ricoprire per qualche anno la carica di
responsabile per gli italiani nel mondo di un partito politico italiano
e che iniziò a riallacciare i rapporti con gli emigrati italiani, prima
negli USA, sia per lavoro, sia in occasione delle numerose presentazioni
negli Stati Uniti e poi in numerosi paesi latino - americani del suo saggio
Andarsene sognando che ricostruisce oltre un secolo di emigrazione
italiana attraverso le canzoni popolari e di autore fino a quest'ultima
avventura Sud - americana, assieme al sindaco Luigi Quintieri, per promuovere scambi culturali tra i
discendenti dei nostri emigrati e il paese di origine.
La cosa più emozionante, quando si incontrano oriundi
caccuresi è scoprire l'attaccamento degli
stessi alle radici, la voglia di visitare il paese degli antenati,
l'amore col quale custodiscono e coltivano perfino la lingua arcaica
caccurese, una lingua che ormai nemmeno noi più conosciamo, ma che loro
continuano a parlare.
Ho conosciuto, grazie ai contatti intrecciati su l'isola Amena,
oriundi caccuresi, figli di genitori ormai americani o nipoti di emigrati da un
secolo negli USA, in Canadà, in Australia che non conoscono una sola
parola di italiano, non hanno mai messo piedi non solo a Caccuri, ma
nemmeno in Italia, me che conoscono perfettamente parole come gapu,
affascinu, quarara, caccavu e il loro esatto significato.
Un patrimonio inestimabile quello costituito da questi nostri oriundi,
questa italianità
nel mondo che andrebbe gelosamente custodito, rivalutato anche ai fini
di quel "turismo delle radici" che può aiutarci, se non
a far rinascere i nostri paesi interni, almeno a impedire che scompaiano
del tutto dalla carta geografica, un turismo delle radici che
personalmente ho avuto modo di conoscere già dalla metà degli
anni 50 quando mio zio Francesco Marino emigrato a Buenos Aires, fece
ritorno per qualche mese a Caccuri, poi ancora quando i miei cugini
meranesi, anche quelli di madre lingua tirolese, visitarono per la prima
volta il paese del padre, caccurese comandante dei vigili urbani di
Merano e in tantissime altre occasioni. Ecco perché questa foto con
l'amico Pablo mi emoziona particolarmente.
|