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Martedì 4 novembre  2025

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  ULTIME NOTIZIE

L'ATTUALITà DEL MESSAGGIO DI SAN FRANCESCO D'ASSISI IN UN CONVEGNO DELL'UPMED

DOMANI COMMEMORAZIONE DEI CADUTI IN GUERRA

ADDIO A ROSINA RUGIERO 

UN MURALES DI FILOMENA GUZZO IN VIA DESTRA 

PASSATA LA FESTA ........ DIVAGAZIONI SEMISERIE

IL FATTO  

 INIZIANO I LAVORI LA COSTRUZIONE DEL CIMITERO A MANCA DEL ROSARIO

 Ricordi di Santa Rania
                                   RIMEMBRANZE

Caccuri a settempre
                


 

 





 






 

                                   IL FATTO 

        ACCADDE DOMANI
            30 ottobre 1917

IL MAGGIORE CACCURESE ANTONIO RIZZO (POI GENERALE DI DIVISIONE) CON UN PUGNO DI UOMII FERMA IL NEMICO A CODROIPO

Il maggiore caccurese Antonio Rizzo, alla testa delle sue truppe, ingaggia un epico combattimento contro i Tedeschi a Codroipo. Riesce così, impedendo il passaggio dei nemici, a  consentire al resto dell’esercito italiano di attraversare indenne i ponti del Tagliamento. Ferito e catturato nell’azione, riesce, però, a fuggire immediatamente e ad attraversare a nuoto il fiume mettendosi in salvo. L’azione gli frutta una medaglia d’argento al valor militare.

 

  28 ottobre 1477

CICCO SIMONETTA RICEVE IL DIPLOMA DI  SEGRETARIO DUCALE

 Cicco Simonetta, politico, umanista e letterato caccurese riceve il diploma che lo nomina Segretario   ducale. Secondo la storica dell’arte Fernanda Wittegens gli  angeli sul diploma sono  miniati dal Borgognone (Ambrogio da Fossano), famoso pittore del XV secolo.



 

 

 

 

 

 

 

                    


 

 

 

 

ULTIME NOTIZIE  

4/11/2025

L'ATTUALIT
à DEL MESSAGGIO DI SAN FRANCESCO D'ASSISI IN UN CONVEGNO DELL'UPMED


  La figura, l'opera e l'attualità del Messaggio di San Francesco d'Assisi sono stati il tema di un interessante convegno organizzato dall'Università Popolare Mediterranea di Crotone ieri pomeriggio, in occasione ricorrenza della festa del Patrono d'Italia come ha ricordato il rettore dell'Upmed professor Vittorio Emanuele Esposito.
   In un'affollata Aula consiliare del comune di Crotone, dopo il saluto di un rappresentante dell'Amministrazione comunale della città pitagorica, i relatori professor Esposito, il presidente dell'Upmed Maurizio Mesoraca, Fra Luigi Loricchio, Vicario provinciale dei Frati Minori di Calabria, il
vescovo di Lamezia Mons. Serafino Parisi e il professore Luca Parisoli, docente Unical e studioso del
"Poverello" hanno tratteggiato egregiamente la figura del fondatore del più grande ordine monastico del Cristianesimo, il suo amore  e la sua devozione a Dio, la fedeltà assoluta ai valori del Vangelo, il suo invito a prendersi cura del Creato e degli umili, la sua ricerca continua della pace interiore, della povertà,  della pace fra i popoli  e del dialogo interreligioso, un patrimonio di valori oggi così preziosi in un mondo che sembra aver smarrito la ragione fino a spingersi sull'orlo del baratro, un mondo nel quale la mancanza di dialogo, di confronto, di rispetto reciproco, la rinuncia ai valori veri, produce cinismo, sopraffazione, odio, rancore, intolleranza che  rischiano di degenerare in una catastrofe irreversibile. Da qui l'attualità e la grandezza del Messaggio francescano che invita al dialogo, alla tolleranza, alla fratellanza ad abbracciare valori come la povertà, l'amore per il prossimo per il diverso, per gli ultimi, la gratitudine, il perdono, tutte cose che possono non solo garantire all'uomo la salvezza eterna, ma anche una vita terrena serena  e degna di essere vissuta scongiurando catastrofi, odi, rancori, cinismo e sofferenze per tanta parte dell'umanità. 
  Un plauso ai relatori e ai dirigenti dell'Università popolare per questa lodevole iniziativa. 

 

              DOMANI COMMEMORAZIONE DEI CADUTI IN GUERRA

 Con una cerimonia laica e un discorso del sindaco avv. Lugi Antonio Quintieri saranno commemorati, anche domani, i caduti caccuresi di tutte le guerre. Il raduno dei partecipanti è previsto per le 9,30 nel piazzale antistante il municipio. Da lì, alle ore 10, il corteo con in testa il gonfalone del Comune e le Autorità civili e militari raggiungerà la via Giovanni Dardani per deporre un mazzo di fiori sulla targa che ricorda il carabiniere medaglia d'oro al valor militare caduto a Palermo il 10 maggio del 1946 in un conflitto a fuoco con la banda del bandito Salvatore Giuliano. 
  Il corteo ripartirà poi per raggiungere largo Vincenzo Ambrosio dove saranno deposti altri mazzi di fiori alla lapide che ricorda il tenente degli arditi caccurese, figlio dell'avvocato Giuseppe, medaglia d'oro al valor militare caduto a Nivice (Albania) il 10 marzo del 1941. La cerimonia si concluderà poi, alle ore 11 in Salita castello, nel piazzale antistante l'ex farmacia Sperlì col discorso commemorativo del sindaco e la lettura di poesie e testi in prosa a cura degli alunni della scuola media di Caccuri. Non pare non siano previsti messe o momenti religiosi.
   Il 4 novembre, come tutti sanno, ricorre l'anniversario della fine della terza battaglia del Piave più nota come battaglia di Vittorio Veneto nel corso della quale l'esercito italiano, sotto la guida del generale napoletano Armando Diaz sconfisse pesantemente quello austriaco costringendo l'Austria alla resa e quindi anche della fine della prima Guerra mondiale ( I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza) nel quale si celebra anche la giornata delle Forze armate. 
 Ovviamente l'omaggio e il ricordo commosso non va solo ai caduti nelle varie guerre scatenate dalla dinastia savoiarda e dal fascismo,
ma anche agli ex combattenti che non caddero al fronte, ma che quelle guerre combatterono spesso coprendosi di onore e conquistando medaglie, croci di guerra ed encomi solenni. 
  Tra loro ricordiamo il generale di divisione caccurese Antonio Rizzo, medaglia d'argento, che collezionò tra medaglie, croci di guerra, encomi solenni e legioni d'onore: ben 27 decorazioni risultando il soldato più decorato dell'esercito italiano, la medaglia d'argento Murizio Sgrò, la medaglia d'argento  Umberto Iconis, poi tenente colonnello dei carabinieri, i fratelli Pizzuto, entrambi titolaridi croci di guerra e tanti altri eroi molti dei quali non ebbero nemmeno decorazioni o riconoscimenti come i fratelli Felice e Vincenzo Dardani fratelli della medaglia d'argento Giovanni e tanti altri fra i quali anche molti soldati caccuresi internati nei lager nazisti o periti tragicamente nelle steppe russe, in Grecia o in Albania o come il grande invalido di guerra Salvatore Rugiero. 
  Onore e gloria ai tanti giovani caccuresi eroi loro malgrado. 

 


29/10/2025
   ADDIO A MICHELE  SECRETI



   Ho appreso solo stamattina, per caso, la dolorosa notizia della morte del carissimo, fraterno amico e compagno Michele Secreti che si è spento domenica scorsa all'età di 85 anni. La tristezza per la scomparsa di un amico, e compagno onesto, leale, coerente, un lavoratore e un uomo esemplare che per me era più che un fratello è accentuata dal fatto che non ho potuto nemmeno dargli l'estremo saluto.
   Sono tantissimi i ricordi  che mi legano a Michele, dalle battaglie politiche e sindacali a Caccuri, in occasione dagli storici scioperi per il lavoro nei cantieri di Timpagrande nei quali Michele lavorava come autista,  alle campagne elettorali politiche e amministrative. 
   Michele, assieme a Orlando Girimonte, Pepe Drago, Vincenzo Biafora era uno dei mitici consiglieri comunali dell'amministrazione degli anni 80 che con il loro lavoro impagabile di amministratori onesti e coscienziosi, sempre al lavoro amministrativo, sempre attenti alle esigenze del paese e dei cittadini  contribuirono a fare grande quell'Amministrazione. Non c'erano problemi. dall'approvvigionamento idrico alla viabilità interpoderale, alla manutenzione dei parchi e giardini e degli edifici pubblici che questi uomini umili e grandi non affrontassero e non risolvessero egregiamente guadagnandosi la stima e l'affetto dei caccuresi. Quando ogni anno si rinnovava il tesseramento al mitico PCI di Enrico Berlinguer o quando organizzavamo manifestazioni pubbliche speso unitarie nelle quali coinvolgevamo partiti politici, organizzazioni di massa, perfino la Chiesa Michele era sempre uno dei primi a rispondere all'appello, uno dei più entusiasti e attivi compagni della sezione. Anche all'interno dell'Amministrazione era uno di quelli che ci spronava maggiormente, che faceva da tramite tra i cittadini che segnalavano i problemi  e gli altri amministratori e non si stancava suggeriva di suggerire possibili soluzioni o di rimproverarci per eventuali ritardi o sottovalutazioni. Un lavoro prezioso, disinteressato, quello del compagno  Michele che aveva a cuore solo il bene del paese e la "gloria del partito" nel quale militava.  Quando si presentava in Comune spesso esordiva con una frase in dialetto: " 'E cose 'un vannu bone" e noi capivamo che c'era qualche problema urgente da affrontare o qualche lamentela da parte dei cittadini e correvamo ai ripari. 
  Negli ultimi anni questo grande, onesto e leale compagno, deluso da quello che riteneva a torto o a ragione l'erede politico del PCI. ci guardava con aria di rimprovero esi mostrava sempre restio a partecipare alla vita politica del paese, pur mantenendosi sempre leale e coerente . 
   Una grande perdita, quella di Michele, uno di quegli uomini dei quali si è perso lo stampo.
  In questi momenti di grande dolore io e la mia famiglia vogliamo far giungere ai figli, ai fratelli e alle sorelle, ai nipoti, alla sua compagna e ai parenti tutti le più sentite condoglianze. 
  Addio, Miche e grazie per tutto quello che ci hai dato e per averci insegnato l'umiltà, la dedizione al paese, l'attaccamento ai valori e a un partito che non c'è più. Non ti scorderemo mai: la tua onestà, la tua coerenza, la tua umiltà saranno per sempre un faro che illuminerà il nostro cammino e la nostra attività. Perdonaci per l'incolpevole assenza alle tue esequie. 


26/10/2025
 EUGENIO MARINO E PABLO MEZA ALLA RISCOPERTA DELLE RADICI CACCURESI. 

  

 E' stata una grandissima emozione ricevere dall'Argentina questa foto che ritrae mio figlio con il regista, produttore e sceneggiatore argentino Pablo Jose Meza. 
 Pablo, molto apprezzato dalla critica cinematografica internazionale, vincitore di numerosi premi tra i quali quello per la migliore sceneggiatura al Festival del Cinema dell'Avana nel 2021, quello di miglior regista esordiente al Festival del cinema latinoamericano di Huelva, Spagna, di migliore regista al Washington Latin-American Film Festival, USA del 2005 e tanti altri ancora, ha origini caccuresi. I nonni,materni,  Giuseppe Guzzo e Antonia Perri, infatti, emigrarono in Argentina nel secolo scorso. 
  Qualche anno fa Pablo riallacciò i contatti con il paese di origine grazie al sito L'Isola Amena, il primo sito caccurese on line dal novembre
2000, ben 8 anni prima dell'arrivo in Italia di Facebook e della comparsa sul web dei nuovi blogger e divulgatori culturali caccuresi. Scoperto il sito del paese dei nonni, Pablo dall'Argentina, così come aveva già fatto un'altra oriunda caccurese, Donna Pellegrin dal West Virginia, l'amica che mi aiutò a ricostruire la triste storia di Francesco Loria, il giovane caccurese perito nella sciagura di Monongah, si mise in contatto con me chiedendomi notizie su Caccuri e sui parenti caccuresi e io colsi l''occasione per mandargli anche la foto della casa nella quale i nonni abitavano prima di emigrare nel paese sud americano  e lui mi fece avere notizie sul suo lavoro che raccolsi in una biografia che inserii nella rubrica  "Radici caccuresi" del mio sito e che potete leggere a questo link https://www.isolamena.it/Rubriche/RADICI/Radici%20caccuresei.htm.
 L'emozione nasce anche dal fatto che la storia della mia famiglia è una storia di emigrazione iniziata con i miei nonni, quello materno, Saverio Chindamo emigrato da clandestino negli USA per lavorare per 7 anni in un miniera di Clarksbourg, quello paterno, Peppino Marino anch'egli minatore negli USA, dai miei zii materni, emigrati nel Sud Tirol (Alto Adige), a quelli paterni emigrati a Buenos Aires, per finire ai miei genitori emigrati in Svizzera mentre io frequentavo le scuole superiori a San Giovanni in Fiore e a mio figlio stesso.
 Questo "marchio di famiglia" rimase impresso anche ad Eugenio che per una curiosa circostanza o forse proprio per questa storia di famiglia si ritrovò a ricoprire per qualche anno la carica di responsabile per gli italiani nel mondo di un partito politico italiano e che iniziò a riallacciare i rapporti con gli emigrati italiani, prima negli USA, sia per lavoro, sia in occasione delle numerose presentazioni negli Stati Uniti e poi in numerosi paesi latino - americani del suo saggio Andarsene sognando che ricostruisce oltre un secolo di emigrazione italiana attraverso le canzoni popolari e di autore fino a quest'ultima avventura Sud - americana, assieme al sindaco Luigi Quintieri, per promuovere scambi culturali tra i discendenti dei nostri emigrati  e  il paese di origine.
   La cosa più emozionante, quando si incontrano oriundi caccuresi è scoprire l'attaccamento degli stessi alle radici, la voglia di visitare il paese degli antenati, l'amore col quale custodiscono e coltivano perfino la lingua arcaica caccurese, una lingua che ormai nemmeno noi più conosciamo, ma che loro continuano a parlare. 
 Ho conosciuto, grazie ai contatti intrecciati su l'isola Amena, oriundi caccuresi, figli di genitori ormai americani o nipoti  di emigrati da un secolo negli USA, in Canadà, in Australia che non conoscono una sola parola di italiano, non hanno mai messo piedi non solo a Caccuri, ma nemmeno in Italia, me che conoscono perfettamente parole come gapu, affascinu, quarara, caccavu e il loro esatto significato. 
  Un patrimonio inestimabile quello costituito da questi nostri oriundi, questa italianità nel mondo che andrebbe gelosamente custodito, rivalutato anche ai fini di quel "turismo delle radici" che può aiutarci, se non a far rinascere i nostri paesi interni, almeno a impedire che scompaiano del tutto dalla carta geografica, un turismo delle radici che personalmente  ho avuto modo di conoscere già dalla metà degli anni 50 quando mio zio Francesco Marino emigrato a Buenos Aires, fece ritorno per qualche mese a Caccuri, poi ancora quando i miei cugini meranesi, anche quelli di madre lingua tirolese, visitarono per la prima volta il paese del padre, caccurese comandante dei vigili urbani di Merano e in tantissime altre occasioni. Ecco perché questa foto con l'amico Pablo mi emoziona particolarmente. 







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