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gennaio
10/01/2025
PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO
PER L'AMICA ELISA DE MARCO
ALLA POETESSA CACCURESE IL PREMIO "Buone Pratiche 2025" DELLA
COMMISSiONE EUROPEA

Venerdì scorso (17
gennaio) la cara amica, compaesana e vicina di casa Elisa De Marco,
presso lo Spazio Europa dell'Ufficio in Italia del Parlamento
europeo e della Rappresentanza in Italia della Commissione
europea ha ricevuto un prestigioso premio per una
trilogia poetica dedicata alla donna in occasione della consegna
dei premi internazionali "Buone Pratiche 2025", promossi da
Remind in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in
Italia. La cerimonia è stata introdotta dai saluti
istituzionali della Vice Presidente del Senato Mariolina Castellone e
dall'eurodeputato Dario Tamburrano.
Elisa, figlia del professore Baldassarre DE Marco, già preside
per alcuni decenni della Suola Media di Caccuri e della mia collega
Benia Garrupa, ragazza colta e sensibile, è autrice di bellissime
liriche alcune delle quali pubblicate negli anni scorsi anche su queste
pagine. Come amici e compaesani non possiamo non essere felici ed
orgogliosi del successo di questa ragazza che dà ulteriore lustro e
decoro al nostro paese, un borgo sperduto "nell'ultima et infima
parte d'Italia", come diceva orgogliosamente Cicco Simonetta,
altro figlio illustre della nostra Caccuri nel corso di un'accesa
polemica con papa Paolo III, che tanto ha dato e continua a
dare alla cultura e all'arte italiana ed europea.
Ai giovani, alle donne, agli artisti, agi uomini di cultura, agli
uomini di Chiesa che hanno reso grande questo paese va tutta la
nostra riconoscenza e la nostra stima.
Grazie, Elisa, venerdì scorso ero a Roma, a saperlo sarei venuto
senz'altro alla premiazione, ma avrò sicuramente modo di congratularmi
di persona con te quando ci incontreremo nel nostro amato rione Croci.
Un abbraccio e in bocca al lupo per la tua carriera letteraria.
Febbraio
25/02/2025
IL
CIRCOLO PD DI CACCURI DENUNCIA LA MALA SANTA' CALABRESE

Con un manifesto affisso nelle strade del
paese il Circolo PD di Caccuri denuncia all'Opinione pubblica il pietoso
stato della "malasanità calabrese"ridotta ormai al punto da
negare ai cittadini un diritto fondamentale che dovrebbe essere
garantito dall'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana.
" A distanza di quasi due mesi dalla morte di Serafino Congi (il
giovane morto qualche settimana fa probabilmente per le difficoltà di
trasferirlo tempestivamente in un ospedale attrezzato per il
pronto intervento in caso di patologie molto gravi), nulla è cambiato
nella Mala Sanità calabrese", si legge nel manifesto dei
democratici caccuresi. "I pronto soccorso continuano a essere
carenti di attrezzature, ambulanze e personale medico, nessuna casa di
comunità è stata ancora realizzata e i lavori della Casa di comunità
di Caccuri non sono nemmeno iniziati. Le guardie mediche, compresa
quella di Caccuri, presentano carenze di personale medico e restano,
sempre più spesso, chiuse. Le liste di attesa per visite specialistiche
ed esami diagnostici diventano sempre più lunghe e tantissimi pazienti
sono costretti a rivolgersi alla sanità privata a pagamento. Tantissimi
cittadini privi di adeguate risorse economiche rinunciano a curarsi. In
Calabria continua a essere negata la tutela della salute come
fondamentale diritto dell'individuo." Fin qui l'atto di
denuncia del Circolo del Partito democratico caccurese ch nelle prossime
settimane organizzerà altre iniziative per sensibilizzare e chiamare
alla mobilitazione e alla lotta i cittadini del territorio, le forze
politiche e le Autorità per affrontare e risolvere efficacemente
un problema che si va sempre più incancrenendo e che mette a rischio la
salute e la vita stessa dei cittadini.
Marzo
01/03/2025
Addio
a Totò Pirito

Ho appreso con grande tristezza la
terribile notizia della morte dell'amico Antonio Pirito. Con lui se ne
va un pezzo della mia infanzia, una di quelle figure scolpite nei miei
ricordi di bambino e di fanciullo. Conoscevo Totò da sempre, da
quando bambino cominciai ad aprire gli occhi su ciò che mi circondava:
uomini, case, strade vita sociale del rione Croci nel quale abitavamo
entrambi. Più anziano di me di qualche anno, era figlio di compare
Vincenzo e comare Caterina Loria, due squisite persone alle quali
la famiglia di mio nonno Saverio Chindamo era molto legata da un "sangiovanni
di battesimo" quando questo legame era considerato più di un
legame di sangue al punto che
in paese, quando un compare passava davanti casa di un altro compare di
sangiovanni, anche se la casa era chiusa o disabitata da anni, si
toglieva il cappello in segno di referenza e faceva un leggero inchino.
per questo motivo i figli di compare Vincenzo e comare Caterina per mia
madre, madrina di battesimo di una i loro, erano quasi fratelli e
sorelle e per me dei fratelli maggiori. A rafforzare l'amicizia era
anche la piccola differenza di età che ci rendeva anche compagni di
giochi e di scorribande in quel luogo ancora selvaggio e incontaminato
che era il rione Croci con i suoi dintorni e i legame di amicizia ed
affettivo con il più giovane dei fratelli Pirito, il carissimo amico
Agostino poi emigrato in Canada. Totòi, trovato un impiego nell'
Enel. si trasferì poi per qualche anno nella vicina Castelsilano
e le occasioni di incontro si diradarono, ma negli ultimi anni trovammo
il modo di trascorrere ancora qualche giornata insieme e ricordare la
nostra infanzia e la gente del nostro rione. La foto che lo ritrae, fu
scattata proprio in occasione di una di queste rentré con un pic
nic nella pineta Monache nel 2012. ieri un amico comune mi aveva
detto che era molto ammalato. Purtroppo non ho avuto il tempo di
salutarlo ancora una volta da vivo. Sono davvero addolorato e
assieme alla maia famiglia, partecipiamo al dolore
dell'amico Agostino, della sorella Giovannina, dei nipoti, cugini e
parenti tutti. Addiò,Totò, in questo momento mi tornano alla mente le
epiche battaglie che come "Cruciari"combattevamo con i ragazzi
di "Caccuri " (centro storico) quando tu eri uno dei nostri
condottieri, una sorta di eroe omerico, un Ettore, un Achille, nella cui
scia noi cruciari ci sentivamo forti e invincibili. Non ti
scorderemo.
Aprile
16/04/2025
ADDIO
A ROSARIO COSCO, AMICO, CUGINO E COMPAGNO

Ho appreso con grande dolore la triste notizia della morte del carissimo
cugino e amico Rosario Cosco che si è spento nella mattinata di ieri, a
Crotone, dove risiedeva da alcuni decenni, Conobbi quest'uomo,
generoso, grande quanto umile, sempre al servizio dei lavoratori e dei
pensionati nei locali della Camera del Lavoro di Crotone presso
la quale Rosario era impiegato all'ufficio INCA. Negli anni 70, fra le
altre cose, facevo anche il corrispondente INCA da Caccuri per cui lo
incontravo ogni volta che portavo qualche domnada di
pensione, di disoccupazione o altre pratiche di patronato. Rimasi
subito colpito dalla sua gentilezza, dalla sua disponibilità e dalla
serietà con la quale seguiva le pratiche e dalla pazienza con la
quale sopportava le mie sollecitazioni e con la quale mi spiegava l'iter
delle varie pratiche e le difficoltà o i problemi che si presentavano
di volta in volta e tra noi nacque un'amicizia fraterna. Un giorno mi
disse che aveva dei parenti a Caccuri, ma che non sapeva chi fossero né
come si chiamassero e che gli sarebbe piaciuto conoscerli. Rimasi
un po' sopra pensiero poi gli risposi che, probabilmente, il sui
desideri stavano per realizzarsi e gli chiesi se conosceva alcune
persone di Petilia delle quali avevo sempre sentito parlare nella mia
famiglia come parenti e se avesse con loro rapporti di parentela.
Rosario rimase colpito e mi rispose che erano tutti suoi parenti, al che
gli dissi: "Il tuo desiderio si è realizzato: hai di fronte uno di
quei parenti caccuresi che stavi cercando", poi gli sciorinai i
nostri alberi genealogici dai quali emergeva che i nostri bisnonni
materni erano fratelli e che Ferdinando Belcastro, dal quale
discendevano i Belcastro di Petilia e quindi anche la madre, era un
caccurese, trasferitosi a Petilia in seguito al matrimonio con una
ragazza petilina ed era un fratello di Ciccillo Belcastro mio
bisnonno materno,. Rosario accolse la notizia con gioia e da allora
oltre alla stima come amici e compagni, anche se militavamo in partiti
diversi della sinistra, lui socialista, io comunista, ci legò anche il
rapporto di parentela. Qualche tempo dopo conobbi, anche grazie a lui, i
fratelli Francesco e Nino, intellettuali, persone di grande
cultura che danno da sempre lustro e decoro alla nobile Petilia. Da
qualche anno, purtroppo, dopo il suo pensionamento e la nascita dei
patronati on line che resero vano il mio impegno come corrispondente
INCA, ci incontravamo sempre più raramente. L'ultima volta è capitato
qualche mese fa per strada a Crotone e Rosario mi accennò a problemi si
salute che lo affliggevano, ma non sapevo della loro gravità. Poi
questa mattina, un amico mi ha comunicato la ferale notizia. Io e
la mia famiglia , profondamente addolorati, vogliamo far giungere alla
moglie, ai figli e ai cugini di Petilia le nostre più sentite
condoglianze. Vi siamo vicini col nostro affetto e conserveremo il
ricordo del cugino Rosario nel nostro cuore come uno dei più belli
della nostra esistenza. Addio, Rosario e grazie di tutto.
I funerali avranno luogo domani 17 aprile alle ore 9,45 nella chiesa di
San Paolo di Crotone muovendo dalla Casa funeraria Monea in via
Giovanni Paolo II (Ex via Cutro) 302.
MAGGIO
07/05/2025
ADDIO A ROCO FALBO, LATINISTA, UOMO DI GRANDE CULTURA E PERSONA
AMABILISSIMA
<
Ho
appreso solo oggi con grande tristezza la dolorosa notizia della morte
dell'amico carissimo prof. Rocco Falbo che si è spento nei giorni
scorsi a San Giovanni in Fiore dove aveva insegnato nell'Istituto
Magistrale e risiedeva da qualche decennio. Roco non era soltanto un
uomo di grandissima cultura e di una proverbiale modestia quasi
pudico, ma una persona amabile, un amico carissimo al quale mi legano
tantissimi splendidi ricordi. Con Rocco collaborai, negli anni 80, non
solo alla sceneggiatura e alla revisione del testo del dramma popolare
"I Giudei" che i diversi copisti che avevano più volte
trascrittoo il copione a partire da XVIII secolo avevano infarcito di
refusi e di errori sintattici nel quale recitavamo entrambi,
lui nelle vesti di Erodi e io in quelle di Nicodemo in una prima
edizione e di Giuseppe di Arimatea in una seconda,, ma anche alla messa
in scena di alcuni atti unici di Checov e di Peppino De Filippo da Rocco
magistralmente diretti. Uno di questi, "Una domanda di
matrimonio" del drammaturgo russo nel quale Rocco interpretava il
personaggio del collerico Stiepan Stiepanovic Ciubokov, padre della
giovane Natalia Siepanovna interpretata da Maria Drago e io quello
dell'ipocondriaco e rissoso Ivan Vassilievic Lomov, pretendente della
ragazza, rappresentata nel Centro sociale di Caccuri verso la metà
degli anni 80, ebbe un grande successo. La grande cultura
dell'uomo, lo scrupolo che metteva in tutte le sue cose, la capacità di
calarsi nei vari personaggi e nella loro psicologia facevano di Rocco
anche un grande regista.
Rocco fu anche l'insegnante di latino di mio figlio alle
scuole superiori. Persona colta, umile, amabile, come già detto, aveva
per me una specie di culto e mi gratificava di complimenti e stimoli
culturali ogni volta che leggeva qualche mio scritto che fosse una
poesiola, una sceneggiatura o una ricerca. Con la sua scomparsa il
nostro paese perde un pezzo importante e insostituibile della sua storia
e della sua cultura, Purtroppo, come spesso accade, avendo saputo in
ritardo della sua dipartita non mi è stato possibile dargli l'ultimo
saluto, ma mi porterò nel cuore e nella mente per il resto dei miei
giorni l'immagine, la voce, la dolcezza di questo carissimo, grande,
colto e generoso amico. Addio, Rocco, non ti scorderemo e ti
ringrazieremo sempre per quello che hai dato a tutti noi e al tuo amato
paese.
10/05/2025
NUOVO CAMBIO DI GESTIONE DEL BAR
MERCURI

Nuovo
cambio di gestione del bar Mercuri. A subentrare nella gestione dello
storico bar - pasticceria- gelateria caccurese meglio conosciuto
anche nei paesi vicini come " 'U bar 'e Genio" rinomato, fra
l'altro, per la preparazione degli amaretti, è il giovane Rosario
Basile, figlio del mio carissimo amico Peppino. Il bar Mercuri che si
affaccia su Piazza di Porta Grande, sotto la salita Mergoli, è da
decenni una storica istituzione, un luogo di ritrovo e di
socializzazione molto caro ai caccuresi e ai forestieri. Dopo i recenti
lavori di ristrutturazione il locale e diventato ancor più bello ed
accogliente cosi come si conviene a un borgo illustre come il nostro
caro paese.
In
bocca al lupo per questa
nuova impresa, caro Rosario; sappiamo che sarà un successo
e che questo locale diventerà ancor più accogliente, gradevole e
sempre più un luogo identitario per tutti i caccuresi ”.
Grazie, di cuore; di queste cose abbiamo bisogno per
promuovere e per far vivere il nostro paese.
giugno
7/6/2025
ADDIO A MARIA SPATAFORA

Ho
appreso pochi minuti fa la dolorosa notizia ella morte di Maria
Spatafora che si è spenta a Crotone all'età di 84 anni. Conoscevo
Maria praticamente da sempre. Nei primissimi anni 50, infatti, nelle
more della ristrutturazione della sua casa nel rione Mergoli, la su
famiglia abitava in via Sabotino
nella casa di Eugenio Mele proprio dirimpetto casa mia. Le nostre
famiglie erano molto legate anche per via della parentela. La madre di
Maria, Cristina Blaconà era infatti una cugina di secondo grado di mio
padre, nipote di Letizia Marino, sorella di nonno Peppino. Maria era una
donna socievole, umile, rispettosa e amata da tutti i compaesani. Era
altresì una stimata insegnante. Era particolarmente legata a mia moglie
e a mia madre. Ogni volta che ci incontravamo era una festa. La sua
scomparsa ci addolora profondamente.
I funerali saranno celebrati domani 8 giugno, alle
ore 18 nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie. In questi momenti di
grande dolore mi stringo ai fratelli Giovanni e Dino, alla sorella, ai
nipoti e ai parenti tutti ai quali voglio far giungere, unitamente ai
mie familiari, le nostre più sentite condoglianza. Addio cara cugina e
collega e grazie per averci voluto bene. Custodiremo il tuo dolce
ricordo in uno scrigno come il più caro dei gioielli.
E' morta Giuseppina Barone

Sono stati celebrati oggi pomeriggio,
nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, i funerali di Giuseppina
Barone, vedova Falbo che si è spenta ieri all'età di 94 anni.
Giuseppina era la moglie del maestro Giuseppe Falbo, meglio conosciuto
come Peppino Iaconis, sarto e musicista, animatore di gruppi musicali e
concerti bandistici che hanno fatto la stria della musica caccurese e
madre dell'amico Luciano Falbo e della compianta Anna Franca. <
Giuseppina era una donna umile, affabile, socievole che sapeva
intrattenere rapporti cordiali con tutti i compaesani
conquistandosi la loro stima e il loro affetto. La sua scomparsa mi ha
molto rattristato. In questi momenti di dolore mi stringo al figlio
Luciano, ai nipoti e ai parenti tutti ai quali voglio far pervenire le
mie più sentite condoglianze.
Addio, Giuseppina, riposa in pace.
17/6/2025
ADDIO
A CAROLINA LACARIA

Si è spenta oggi a Saluzzo(CN), ove risiedeva da molti anni, la nostra
compaesana Carolina Lacaria.
Era figlia del compianto Francesco Lacaria. In questi momenti di
dolore voglio far giungere ai familiari e ai parenti tutti le mie più
sentite condoglianze. Io e le
mai famiglia cingiamo i un abbraccio affettuoso e commosso l'amica
Giovanna, il fratello Giuseppe e i parenti di Caccuri.
Addio, cara compaesana, che la terra ti sia lieve.
18/6/2025
Addio a Nicola Drago

Si è spento improvvisamente e
prematuramente questa mattina Nicola Drago, figlio degli amici Giuseppe
(Pino) e Maria Teresa Basile.
Nicola aveva compiuto 25 anni ed era in procinto di compiere il
26°. Stamattina l' improvviso malore che lo ha strappato alla famiglia
e ai caccuresi che avevano imparato ad amare questo sfortunato ragazzo,
nonostante il tempestivo intervento di un'ambulanza forSe anche di
un'eliambulanza. I sanitari però non sono riusciti s salvarlo e si son
dovuti dolorosamente limitare a costatarne il decesso.
Nicola aveva frequentato la scuola elementare in una classe
parallela a quella che era affidata a me e, per un paio di anni, le due
classi furono aggregate in un modulo didattico con 3 insegnanti su due
classi per cui fu anche alunno mio. Il ragazzo si era particolarmente
affezionato a me e mi gratificava
della sua stima e del suo affetto. Pur uno strano scherzo del destino,
qualche giorno fa, passavo in auto con mia moglie per il rione Parte.
Nicola era in macchina col padre, fermo sul margine destro della strada.
Mentre passavo una mano si sporse dal finestrino come a volermi
intimare l'alt e mi sentii chiamare. Feci qualche metro, poi
temendo fosse successo qualcosa o che avessero bisogno di aiuto sono
tornato indietro per qualche metro così il padre mi ha rassicurato
dicendomi che Nicola mi aveva volto salutare. Alla luce della terribile
tragedia ora capisco che il mio ex alunno, presagendo l'imminente
dipartita, abbia voluto congedarsi dal suo vecchio maestro con un atto
di deferenza.
Grazie, Nicola, grazie anche per quest'ultimo
atto di riguardo nei miei confronti. Ti ricorderò sempre con
affetto e commozione.
Vaglio far giungere a Pino, a Maria Teresa, ai nonni, agli zii, ai
cugini e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze unitamente a
quelle della mia famiglia.
I funerali saranno celebrati domani 19 giugno, alle ore 17, nella
chiesa evangelica di Caccuri nell'ex piazza Annunziata.
18/6/2025
E' MORTO GIOVANNI GUZZO, UN GRANDE AMICO E COMPAGNO

Un altro grave
lutto giunge a funestare questo giugno caccurese. La notte scorsa
la Parca s'è portata via una delle più belle persone che hanno
popolato il nostro paese negli ultimi cinquant'anni. A lasciarci
questa volta è un carissimo amico, Giovanni Guzzo che si è spento
all'età di 87 anni dopo una vita esemplare di lavoro e di
sacrifici. Con la dipartita di Giovanni perdo un amico carissimo e un
compagno leale, onesto, generoso, sempre in prima linea nelle battaglie
politiche e sindacali nel nostro paese, un uomo ch per me era quasi un
fratello.
Conoscevo Giovanni praticamente d sempre, d quando da giovane
abitava ancora con la famiglia nel casolare a ridosso della vecchia
Conicella tra San Nicola e Rittusa. Figlio di umili contadini, partito
praticamente da zero, col suo onesto lavoro comprò, assieme ai
fratelli, un suolo in viale convento sul quale si costruì una
bellissima casa. Poi tirò su
tre figli che studiarono, si laurearono brillantemente e
oggi sono stimati professionisti. Lavoratore infaticabile, coltivò,
fino a qualche mese fa, i suoi poderi . Giovanni era un uomo sincero,
leale, solare, col suo eterno sorriso, la sua bonomia e la cordialità.
Incline alla battuta, ogni volta che ci incontravamo, dopo avermi
salutato con un "Buongiorno professore Giuseppe Marino" che le
prime volte scambiavo per uno sfottò visti i rapporti di amicizia che
non richiedevano di certo simili convenevoli, ci mettevamo a
chiacchierare e a scherzare ricordando i vecchi tempi, le battaglie
comuni e l'intensa attività politica nella mitica Sezione PCI di viale
convento proprio in un locale di sua proprietà. E pi ancora le
battaglie sindacali nei cantieri nei quali Giovanni, provetto e molto
richiesto carpentiere specializzato, prestava la sua opera. La sua
scomparsa mi provoca un immenso dolore e un nodo alla gola che mi
porterò dietro per parecchio tempo. Assieme alla mia famiglia
porgo alla cara consorte Maria Falbo, ai figli Francesco, Ida e Rosanna,
ai nipoti e ai parenti tutti, le più sentite condoglianze.
I funerali saranno celebrati domani, 20 giugno, alle ore 18, nella
chiesa di Santa Maria del Soccorso, a pochi metri dalla sua
abitazione.
Addio, carissimo amico e compagno, grazie per tutto quello che mi hai
dato, per la tua stima, la tua amicizia, il tuo esempio, la tua
testimonianza di inestimabili valori che mi sono stati di
guida c
22/6/2025
E' MORTA ANTONIETTA PIGNANELLI VEDOVA BELCASTRO

La Negra Parca ha colpito
ancora. Da una settimana l'orrida "Signora vestita di
nero" si aggira per le strade del nostro paese mietendo nostri
amici e compaesani. Stamattina, a cadere sotto la sua maledetta falce,
è stata Antonietta Pignanelli, vedova Belcastro che si è spenta in
contrada Rittusa, a poche centinaia di metri da Zifarelli, all'età di
67 anni, circondata dall'affetto di figlio nuora e nipoti, dopo
lunghi anni di sofferenza.
Antonietta era una donna buona, generosa, civile. Ebbi modo
di conoscerla già negli ani 70, quando sposò il compianto Luigi,
figlio di Ferdinando Belcastro, un cugino di mia madre. La famiglia del
suocero era molto legata alla mia e a quella di mio zio Vincenzo
Chindamo anche per via della parentela. Quando mio zio che provava
un affetto particolare per il cugino Ferdinando tornava da Merano a
Caccuri e quando poi, una volta in pensione si stabilì a Caccuri e
comprò un pezzo di terra adiacente il podere del cugino nel quale
era ubicata la sua casa, eravamo spesso ospiti di Ferdinando e del
figlio Luigi. In quelle occasioni la suocera, Serafina, una donna
bravissima e generosa e la compianta Antonietta, preparavano pranzi
luculliani per le loro famiglie e per quella di zio Vincenzo, dei miei
genitori e per la mia. Allora erano grandi feste e giornate e serate
memorabili. Poi, purtroppo, come succede sempre nella vita, quei
tempi felici finirono presto e tragicamente. Zio Vincenzo morì
all'improvviso per un infarto fulminante, Ferdinando e Serafina si
ammalarono di mali incurabili e ci lasciarono dopo qualche tempo: 2 anni
fa ci lasciò anche Luigi e stamani è stata la volta della cara
Antonietta, che da 9 anni era stata praticamente ridotta una larva da
una brutta malattia. Due famiglie sfortunate quella di Antonietta e
quella dei suoceri che avrebbero meritato bel altra sorte, ma,
evidentemente, questo è il destino delle persone perbene speso
perseguitate dalla sfortuna.
La morte di Antonietta ci commuove nel più profondo dell'animo.
In questo giorno di grande dolore e tristezza vogliamo far
giungere alle sorelle e ai fratelli, al figli Ferdinando e
Antonio, ai nipoti e ai parenti tutti le nostre più sentite
condoglianze.
Il rito funebre sarà celebrato domani pomeriggio alle ore
16,30 nella Chiesa di Santa Maria del Soccorso (Convento). Addio
Antonietta, grazie per la tua gentilezza e cortesia. Riposa in
pace.
Agosto
6/08/2025
PASSATA LA FESTA
........ DIVAGAZIONI SEMISERIE

"Passata la festa, gabbatu lu santu"
recita un vecchio adagio che vuole sottolineare l'ingratitudine
umana e la natura effimera di promesse e di impegni dei quali ci
dimentichiamo una volta ottenuti i benefici che con quelle promesse da
marinaio cercavamo di ottenere quasi sempre riuscendoci. A Caccuri
invece i nostri antenati
ci insegnarono che, "Passato San Rocco, è finita l'estate" e
che, appena il santo svolta l'angolo e scompare alla nostra vista, il
cielo si rannuvola e arriva quasi sempre la pioggia preludio
dell'autunno imminente con piogge abbondanti che dissetano le campagne e
rimpinguano le sorgenti.
Quest'anno più del solito ci aspettiamo che il
proverbio si riconfermi veritiero perché come mai di questi
tempi, la siccità flagella da mesi il nostro territorio, le campagne
sono arse, i ruscelli e le sorgenti in secca e l'acqua razionata
in una regione dove cadono annualmente milioni di metri cubi di acqua
parte dei quali invasati nei grandi laghi silani, un tempo fonte di
ricchezza per le comunità locali e oggi chissà per chi.
Un tempo ormai lontano, quando Caccuri era ancora "il
paese 'e ra ciotia" a voler dare retta ai cari e simpatici amici di
Cerenzia che ci bersagliavano, ampiamente ricambiati, con i loro
sfottò, i nostri antichi compaesani, afflitti dal dramma della
siccità, non avevano nemmeno la pazienza di aspettare il passaggio del
santo e l'arrivo della pioggia, ma lo prelevavano nel
"santuario" di Vignali, gli mettevano in bocca una sarda
salata per stimolarne la sete e lo portavano in processione per
propiziarsi una pioggia abbondante.
Sarà vero? Chissà? Certo è difficile fidarsi di gente
che cercò più volte di "rubarci la luna" che illuminava il
cielo caccurese.
Altri tempi, tempi di ciotia nei quali "la letteratura
locale" produceva tali curiosi e fantasiosi aneddoti e i
nostri ingegnosi e fantasiosi vecchi riuscivano a risolvere il
problema idrico. Oggi per fortuna è arrivata la grande cultura, e la
vena aneddottica caccurese si è inaridita come le sorgenti.
Ci auguriamo che il Santo Patrono ci perdoni queste
divagazioni semiserie e che ci mandi una pioggia abbondante e
ristoratrice che salvi almeno in parte l'annata agraria e rimpingui le
sorgenti. Grazie, San Rocco e proteggici anche dalle ire dei benpensanti
e di quelli che amano così profondamente il loro paese da ritenere
oltraggioso anche esaltare l'arguzia, l'intelligenza e l'autoironia dei
nostri antenati, ovvero, un patrimonio culturale di inestimabile
valore del quale, evidentemente, ci si vergogna.
8/08/2025
UN MURALES DI FILOMENA GUZZO IN VIA DESTRA

La nostra carissima Filomena Guzzo continua a regalarci piccoli, ma
preziosi gioielli d'arte. Dopo la recente installazione dedicata alla
"Fine dei giochi" dei bambini dei paesi in guerra, questa
volta la giovanissima, artista caccurese, ormai affermata e conosciuta a
livello internazionale, ha voluto donare al suo paese, al suo rione,
alla sua ruga, un murales che riproduce un campo di fichi d'India,
un'opera, quindi, che si ispira alla società contadina e alla nostra
tradizione. La pianta, di origine centroamericana, è infatti
naturalizzata e molto diffusa nel nostro territorio e in passato ha dato
un importante contributo all'economia locale e alle famiglie dei nostri
avi. Il murales di Filomena oltre a rappresentare un omaggio alla nostra
cultura, assieme a una lussureggiante pianta di bouganville messa a
dimora e coltivata dai sui genitori, abbellisce mirabilmente
quest'angolo del centro storico all'incrocio di via Destra con via
Misericordia, a due passi dai ruderi della casa natale di Cicco
Simonetta. Sarebbe una cosa bellissima se in futuro si riuscisse a
restaurare la casa del grande cancelliere e Primo ministro del ducato di
Milano e, magari, realizzare nei pressi un murales che riproducesse
qualche episodio della vita e dell'attività politica di quello che fu
uno dei più grandi politici europei del XV secolo, amico e protettore
di Lorenzo il Magnifico e del re di Napoli.
Un grazie di cuore alla cara Filomena, un'artista e una carissima
ex alunna della quale sono sempre più orgoglioso.
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