ANNO 2018  

 

                                                                                              Gennaio  

4/01/2018

Addio a Maria Schiariti, una grande educatrice



  Ho appreso con dolore e sgomento la notizia dell'improvvisa scomparsa della carissima amica e collega Maria Schiariti coniugata Sperlì. Aveva 87 anni. 
  In questi frangenti centinaia e centinai di ricordi di quasi trent'anni trascorsi insieme a insegnare nella stessa scuola riaffiorano alla mente. La collega Schiariti era una donna schiva e riservata, quanto cordiale e rispettosa dei colleghi, degli alunni e di ogni persona con la quale si rapportava. Da quella grande maestra che è sempre stata, preparata, scrupolosa, con un grandissimo senso del dovere, riusciva sempre a ottenere il massimo dai suoi alunni che l'adoravano. Era particolarmente ferrata nella didattica della lingua italiana e da lei ho appreso tanto. Con lei, per sua iniziativa, avviai la sperimentazione delle classi aperte e lo scambio degli alunni quando ancora si insegnava con i programmi didattici del 1955. Quando andò in pensione mi resi conto che la scuola perso uno dei docenti più preparati e prestigiosi negli ottant'anni dalla sua istituzione. Grazie, Maria, grazie per la stima e l'affetto che hai nutrito per me, ma soprattutto per i tuoi alunni, per le generazioni che hai saputo educare e istruire e che ti veneravano. I funerali saranno celebrati domani alle ore 10 nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, poi la salma muoverà per Tropea, sua città di origine, dove sarà tumulata.    
  Voglio far giungere al marito, il caro compagno Emilio Sperlì, ai nipoti e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze. Qui di seguito riporto l'addio di una delle sue più care alunne.

Arrivederci, cara Maestra, cara amica, cara mamma per vocazione , ricordo di un'infanzia felice.
 Penso di poter esprimere questo sentimento forte che mi legava a voi anche a nome di tutte le alunne che avete conosciuto, educato alla vita, istruito. Sono sicura che questo non è un addio, ma solo un arrivederci. Sono sicura che ci rincontreremo in un'altra dimensione e, come quando eravamo fanciulli, ci accompagnerete ancora prendendoci per mano. Grazie per averci insegnato la vita.

    Maria Chiodo

07/01/2018

Addio alla collega Lauretta Mirante




   Ho appreso con dolore la notizia del decesso, nella mattinata di oggi, presso l'ospedale civile di Crotone, all'età di 76 anni, della collega Laura Mirante vedova dell'amico Peppino Lacava. A distanza di soli quattro giorni, un'altra collega assieme alla quale ho insegnato per lunghi anni nella scuola elementare Mario Sperlì di Caccuri, ci lascia all'improvviso e quasi con discrezione come visse sempre. 
   Originaria di Santa Severina, 
dopo il matrimonio si trasferì a Caccuri. Laura era una collega riservata, modesta, che svolgeva il suo lavoro con scrupolo  e dedizione. Nei lunghi anni di lavoro comune il nostro rapporto di lavoro è sempre stato improntato alla reciproca stima e al reciproco rispetto. La ricorderò sempre con affetto e e commozione.
Le esequie saranno celebrate domani 8 gennaio, alle ore 15, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. 
In questi momenti di grande dolore voglio far giungere ai figli Vincenzo, Salvatore, Tina, ai nipoti e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze. Addio, collega Lauretta e che la terra ti sia lieve. 


07/01/2018

 E' morta Maria Guzzo




   Ho appreso qualche minuto fa la triste notizia della morte di Maria Guzzo, deceduta questa mattina ad Asti all'età di 87 anni. Per la terza volta in pochi giorni la morte viene a funestare i primi giorni caccuresi di questo nuovo anno. Tre morti, tre donne, tre persone care. 
   Maria, figlia di Vincenzo Guzzo (il Poeta), era la vedova  del caro amico Luigi Pisano e madre di Rina, Pisano, carissima amica su facebook e nella vita. Essendo emigrata molti anni fa in Piemonte, nel corso della mia vita ho avuto modo di incontrarla poche volte, ma la ricordo come una donna dolce, mite e buona, tutti tratti caratteriali tipici dei membri della famiglia Guzzo. In questo momento così drammatico sono particolarmente vicino all'amica Rina,
a Luciano, alla sorella Giulia, ai nipoti e ai parenti tutti. Addio, Maria i tuoi occhi erano lo specchio della tua bontà. 

10/01/2018

Lezione di storia locale nella Scuola primaria



   E' stato bello ed emozionante, questa mattina, tornare in cattedra nella scuola M. F. Sperlì nella quale ho insegnato per 37 anni, anche se oggi si è trasferita nell'edificio della scuola media. Per l'occasione ho accolto l' invito delle colleghe, per una lezione sulla storia di Caccuri agli alunni delle cinque classi elementari, (ops, scusate primarie com'è di moda chiamarle adesso). 
  I fanciulli hanno seguito con molta attenzione la chiacchierata durata quasi un'ora e alla fine mi hanno subissato di domande alle quali ho cercato di rispondere, domande che diventavano sempre più insistenti a testimonianza dell'interesse che le giovanissime generazioni nutrono per la storia, a differenza dei pedagogisti e dei ministri della Pubblica Istruzione (o meglio dell'Istruzione) che negli ultimi decenni l'hanno cancellata dai programmi di questo segmento scolastico, l'unico nel quale negli scorsi decenni si insegnava questa materia che nelle scuole superiori ti regalavano come la milza o la coratella quando compravi la carne dal macellaio, a condizione che te la cavassi in italiano e in latino. 
  La lezione di oggi, assieme a visite guidate ed escursioni alla scoperta di monumenti, antichi insediamenti rupestri e bellezze paesaggistiche, fa parte di un progetto didattico approntato e realizzato collegialmente dalle colleghe che ringrazio, assieme al dirigente e ai ragazzi, per avermi dato l'opportunità di sentirmi ancora utile a qualcuno.


13/01/2018

"Turista nel mio paese" per conoscerlo e amarlo



  Ancora con gli alunni e le colleghe della mia scuola per una nuova lezione nell'ambito del progetto "Io turista nel mio paese" che ha lo scopo di far scoprire e amare Caccuri ai nostri giovanissimi concittadini che sono il presente, ma soprattutto"futuro remoto" del nostro natio borgo, un borgo che, nonostante le pompose affermazioni  che noi anziani spesso ci lasciamo sfuggire, forse abbiamo amato e rispettato meno di quanto avremmo dovuto. Troppo spesso abbiamo assistito passivamente (o ne siamo stati addirittura i protagonisti)  alla devastazione di luoghi e angoli suggestivi di questo bellissimo posto forse perché da fanciulli non ci è stato insegnato ad amarlo, ma, soprattutto ad apprezzarne le bellezze paesaggistiche. l'architettura, i monumenti, l'arte, le tradizioni, la civiltà contadina con il suo inestimabile patrimonio di conoscenze e abilità poi "espropriate" dalla moderna tecnologia che le ha trasformate in strumenti, utensili, processi di conservazione degli alimenti etc. Per questo  progetti come quello delle carissime colleghe sono fondamentali per formare, non solo il cittadino italiano colto, istruito, cosciente dei diritti e dei doveri di ognuno di noi, ma anche il caccurese che ama davvero in modo consapevole e profondamente il proprio paese. 
  Per l'occasione mi sono limitato a presentare virtualmente, poiché la pioggia ha impedito ai ragazzi una visita guidata programmata per stamattina, gli strumenti,gli utensili, le suppellettili e gli altri reperti del mio museo personale che, a differenza di quelli statali e di altri privati, può essere visitato gratuitamente tutti i giorni e non solo in occasioni particolari. Chi volesse farsi una idea, seppur pallida degli oggetti esposti, può dare un'occhiata a questo link del mio sito L'Isola Amena:http://www.isolamena.com/LAVORO/Museo/stanze.html

21/01/2018
  La terra del ritorno di Giusy Staropoli a Botricello



  E' stato un pomeriggio all'insegna della cultura quello di ieri a Botricello, nei locali dell'ex asilo, con la poetessa e scrittrice Giusy Staropoli e il suo bellissimo romanzo "La terra del ritorno", un inno d'amore alla terra di  Calabria, una terra nella quale sono piantate saldamente le nostre radici, la terra dei nostri padri, dei nostri antenati la quale, anche se cerchi di allontanarti, di abbandonarla, ti richiama prepotentemente perché la terra dove si nasce non può restare sola e bisogna tornarci e restarci perché è la terra del pane buono, un pane che non è soltanto quello del forno cotto dalle mani esperte, anzi "sperte" di una madre, il cibo che nutre il corpo, ma anche di quel "pane" che nutre l'anima" il cui profumo resta nelle narici per sempre, appiccicato addosso; una terra che come una madre attende sempre il ritorno dei suoi figli. 
  E i  temi della partenza e della "restanza", quello del ritorno  nella terra di Saverio Strati, uno dei protagonisti del libro di Giusy, sono stati al centro di un interessante, serrato dibattito che si è intrecciato con i problemi politici, con le difficoltà, gli ostacoli, la carenza di infrastrutture che rendono difficile, ma non impossibile il riscatto del Sud e della Calabria, un riscatto possibile se questa terra la si ama, se si riescono a fare anche scelte difficili come quella di Turi Nassi, il medico che torna da Torino, dove si era brillantemente inserito rinunciando perfino a una cattedra universitaria, il sogno di una vita, per salvare il suo paese e restarci a vivere perché la terra dei padri deve appartenere ai figli che la devono coltivare e farla produrre, anche questa, probabilmente una metafora che sta a indicare la voglia e la necessità di riscattare il Mezzogiorno e la nostra Calabria pere farli rivivere e prosperare-  Tutto ciò è possibile solo se riusciamo a educare in nostri giovani, fin dalla fanciullezza, ad amare la nostra terra e ad apprezzarne le ricchezze e il vastissimo patrimonio culturale accumulato dalle generazioni precedenti. "D'intelletti contadini con il dono della restanza ha bisogno questo maledetto Sud, non di intellettuali strafottenti con la sola prosopopea dell'erranza che quaggiù oziano lenti, perché chi scappa via lontano è un codardo", ammonisce la nostra giovane scrittrice. Un libro davvero bello e interessante, La terra del ritorno, che ogni calabrese dovrebbe leggere e conservare nella propria biblioteca. 
   A discutere con Giusy e col numeroso pubblico in sala c'erano Franco Falbo, dell'associazione culturale Bothros che ha organizzato l'evento, la dottoressa Angela Ippolito,  l'ingegnere Gregorio Voci, capogruppo di minoranza al Comune di Botricello e l'autore di questa nota.


                                                                                                                 
F
ebbraio  

02/02/2018

           Addio a Giovanni Loria



  
Se n'è andato anche Giovanni Loria, uno degli uomini più buoni, onesti, laboriosi, gentili che io abbia mai conosciuto. Riservato, quasi pudico, era una persona che traspirava educazione e garbo. La mia conoscenza di Giovanni coincide con i miei primi ricordi. Per più di una ventina di anni Giovanni abitò in viale del Re, a meno di 30 metri da casa mia per cui mi vide nascere e crescere. La sua amicizia con mio padre e l'aver lavorato assieme per qualche periodo contribuì a rafforzare i legami con la mia famiglia. Poi si trasferì a Santa Rania, ma lo ritrovai quando mi affacciai alla vita politica per la comune militanza nello stesso partito. Giovanni era un cristiano evangelico, ma la sua tolleranza e il suo rispetto per le altre fedi era proverbiale. La sua scomparsa, alla veneranda età di 98 anni, è una grave perdita per i paese, per la sua famiglia, i suoi splendidi figli, ma anche per tutti quelli che abbiamo avuto l'incommensurabile fortuna di conoscerlo e apprezzarlo. Addio, compagno Giovanni, io non so se esiste davvero un paradiso, ma se esiste sono certo che tu siederai su uno degli scranni più alti e, comunque, resterai sicuramente nel Pantheon degli uomini giusti saggi e onesti.  

04/02/2018

E' morta Giulia Spatafora



  Si è spenta nei giorni, scorsi all'età di 60 anni, a Olgiate comasco, la signora Giulia Spatafora. Giulia, che aveva sposato il nostro amico Vincenzo Guzzo, era figlia di Edoardo Spatafora e di Maria Falese. In questo momento di dolore voglio far giungere all'amico Vincenzo, ai figli Domenico e Pamela e ai parenti tutti le più sentite condoglianze da parte mia e da parte degli amici di Caccuri. 

  05/02/2018


Addio a Rosina Murgia



  Ho appreso con doloroso stupore la notizia  morte dell'amica  Rosina Murgia che si è spenta in una clinica di Crotone all'età di 71 anni. Una grande quantità di ricordi mi legano a questa mia compagna di scuola di seconda e terza media e poi dell'istituto magistrale che frequentammo negli stessi anni, pur in classi diverse, a San Giovanni in Fiore. A volte capitava anche che studiassimo insieme qualche particolare materia. 
  Rosina insegnò poi per molti anni nella scuola media di Caccuri fino alla pensione. Era una donna e un'insegnante schiva e riservata, ma profondamente rispettosa dei colleghi e degli alunni.  Nell'occasione voglio far giungere ai fratelli, al marito, ai nipoti tutti le mie più sentite condoglianze. Addio, cara compagna di scuola.


12/2/2018

 E' morto Eduardo Salerno



   Ho appreso ieri mentre ero in viaggio, con profonda tristezza, la scomparsa, in provincia di Venezia, dove viveva da una decina di anni dopo una vita da emigrato in Svizzera, di Eduardo Salerno.
   Eduardo, che aveva 79 anni, era uno dei 7 figli di Pietro Salerno e Filomena Cosenza ed una un bravo sarto, oltre che un bravo suonatore di fisarmonica come il fratello Rosario. Era una persona buona e riservata, socievole e amabile.  
   Nei primi anni '60, assieme ai fratelli Pietro, Domenico, Vincenzo e alla sorella Gina, fu costretto anch'egli a emigrare e a lasciare per sempre il paese natale e la casa del rione Pizzetto. L'ultima vota che l'ho incontrato a Caccuri, due o tre anni fa, abbiamo chiacchierato a lungo e ci siamo lasciati con la speranza di ritrovarci ancora in piazza a ricordare i tempi passati. Purtroppo non è stato più possibile. In questo momento di dolore voglio far giungere alla famiglia, ai fratelli e alla sorella Gina, ai nipoti tutti le mie più sentite condoglianze. Addio, Eduardo, riposa in pace. 

19/2/2018

 Grande dibattito all'UPMED alla presentazione di "Roccabernarda" 

 

   Dibattito serrato e interessante, ieri pomeriggio, nella sede dell’Università popolare del Mediterraneo di Crotone in occasione della presentazione del volume “Roccabernarda - Storia e istituzioni”, la storia del paese del Marchesato ricostruita da nove ricercatori calabresi coordinati dal dott. Rocco De Rito, curatore del libro il quale nel suo intervento che si è soffermato a lungo sul contenuto dell’opera e sulla valenza storico – sociale di questa importante pubblicazione, assieme al presidente dell’associazione Maurizio Mesoraca e a due coautori, fra l’altro membri del direttivo dell’Upmed, lo storico e ricercatore Andrea Pesavento e l’autore di queste note.
  A innescare la discussione è stato proprio il pregevole intervento di Andrea Pesavento che ha messo in evidenza il ruolo storico di Roccabernarda e dei paesi dell’Alto Marchesato e della Presila nell’economia agro – silvo - pastorale del comprensorio, un  processo che ha favorito la nascita e lo sviluppo di comunità coese e con una identità ben definita. Un ruolo che, però, è venuto meno per l’abbandono dell’agricoltura e delle attività pastorali con l’avanzare del nuovo e con la trasformazione dell’agricoltura e dell’allevamento e che oggi è messo definitivamente in crisi dalla globalizzazione e dalla delocalizzazione delle colture. Tutto ciò in anni più recenti ha provocato l’abbandono delle zone interne e il trasferimento delle popolazioni nelle zone costiere con la conseguente urbanizzazione selvaggia del territorio, ma oggi anche i paesi rivieraschi e la stessa Crotone rischiano di sparire per gli stessi motivi. Ed ecco che libri come questi, ha fatto osservare il presidente Mesoraca che ha alle spalle  un passato da senatore, diventano preziosi, non solo per ricostruire una identità storico – politica e sociale, ma anche per fare il punto della situazione e far conoscere le nostre notevoli risorse che non sono solo culturali, archeologiche, paesaggistiche e ambientali, ma anche economiche, a partire dai nostri due grandi fiumi, il Neto e il Tacina, dalla terra che consentirebbe la coltivazione di specie autoctone e pregiate, dai monumenti e dai percorsi didattici che si potrebbero realizzare. Insomma tutta una serie di attività umane che potrebbero creare occasioni di lavoro e di sviluppo in grado di arrestare l’emorragia di risorse umane e la fuga dei nostri giovani.  Tutto ciò è possibile, ha continuato Mesoraca, solo riuscendo a fare rete tra le associazioni culturali, le amministrazioni comunali, gli operatori economici dei diversi paesi superando  anacronistici campanilismi, sciocche gelosie, inammissibili divisioni che ci indeboliscono e ci fanno perdere importanti opportunità. Concetti che sono stati ripresi e riaffermati anche da alcuni interventi del pubblico come quello di Pino Condello, presidente de Le Arnia, un’associazione che fa rete con l’Upmed assieme a Libera e all' Arci nel Polo culturale crotonese, della giornalista Giovanna Calvo che ha ricordato la fallimentare esperienza della Borsa turistica e di altriintellettuali e tecnici presenti in sala.
 


24/2/2018

                 La storia "si fa  viva" 


     Mattinata dedicata ancora una volta alla storia locale questa mattina nei locali della scuola media, per gli alunni della Scuola primaria M. F. Sperlì. Per l'occasione si è parlato della fondazione e della tormentata storia di Akeronthia, l'illustre città fondata dagli Enotri sulla sommità di una collina  nella valle del Lese in un periodo compreso tra l'XI e il X secolo avanti Cristo,  vero e proprio libro di storia all'aperto del quale abbiamo più volte parlato su queste pagine. 
  La lezione è consistita in una visita virtuale all'antica Cerenzia in sostituzione di quella reale che non si è potuta effettuare per l'inclemenza del tempo. La mattinata è poi proseguita con la visita della scolaresca al nostro "museo privato" della civiltà contadina. Un saluto affettuoso e un ringraziamento affettuoso agli alunni e alle colleghe che ogni tanto ci danno l'opportunità di sentirci ancora utili a qualcosa. 

                                                                                                                                         MARZO

7/3/2018

Intitolata ad Antonietta Ambrosio la sede AIDO di Caccuri

   Sarà intitolata alla compianta Antonietta Ambrosio, domenica 18 marzo, nei locali dell'ex scuola elementare di via Adua, in occasione dell'inaugurazione,  la sede caccurese dell'AIDO, l'associazione dei donatori di organi costituita da qualche mese nel piccolo paese della provincia di Crotone. Ce ne dà notizia la collega Pina Falbo con un comunicato. 
   Si tratta di un doveroso atto di omaggio nei confronti di una donna da tutti stimata in paese per la sua franchezza, la sua lealtà, la sua generosità della quale ha voluto dare testimonianza anche in punto di morte con la donazione delle cornee che consentono ad altri occhi di continuare a vedere la luce. Un saluto commosso e deferente all'amica Antonietta e un plauso ai dirigenti dell'AIDO locale. 

21/3/2018

             Venti di speranza. di Franco Ambrogio all'UPMED


Tanta gente e un gran bel dibattito, ieri pomeriggio, nella sede dell'Università popolare del Mediterraneo di Crotone alla presentazione del libro di Franco Ambrogio, Venti di speranza, edito da Rubbettino. 
   A dialogare con l'autore il "padrone di casa", Maurizio Mesoraca, presidente dell'UPMED e Gaetano Lamanna, segretario provinciale del PCI nei primi anni '70 e dirigente regionale dello stesso partito. 
   Franco Ambrogio, segretario regionale del PCI dal 1970 al 1980, deputato per tre legislature e vice responsabile della Commissione meridionale del partito con Abdon Alinovi, in Venti di speranza, ricostruisce la storia politica della Calabria nel periodo compreso tra il 1943 e il 1950; gli anni dell'armistizio e della liberazione della regione, della svolta di Salerno e della partecipazione dei comunisti alla ricostruzione, alla fase costituente, alla nascita della repubblica;  gli anni della lotta per la terra che vide il suo culmine con la strage di Melissa, i decreti Gullo, la concessione delle terre e il sostanziale fallimento della riforma agraria che diede poi origine allo svuotamento della Calabria e del Mezzogiorno, serbatoi di manodopera a basso costo e mercato nel quale vendere beni prodotti nelle altre aree del paese.  Il volume si avvale di una premessa di Rosario Villari, uno dei più accreditati storici contemporanei. 
  Pregevoli gli interventi del presidente Mesoraca e di Gaetano Lamanna il quale ha evidenziato come attraverso la la lotta per le terre il PCI forgiò una classe dirigente e contribuì alla costruzione della democrazia repubblicana, operazione, come ha spiegato Ambrogio, che non ha trascurato di evidenziare anche l'apporto di frange della Democrazia Cristiana, soprattutto di preti che si ispiravano all'opera di don Sturzo a queste battaglie, che fu resa possibile dalla svolta di Salerno e dall'attribuzione al PCI di un ministero importante come quello dell'agricoltura.
    La conquista della terre incolte, nonostante i limiti, i problemi e il sostanziale fallimento della riforma agraria dopo la cacciata dei comunisti e la nomina di un ministro dell'agricoltura esponente degli agrari come Antonio Segni. contribuì, comunque, ad avviare una profonda trasformazione del Marchesato, della Calabria e del Mezzogiorno, nonostante i condizionamenti che PCI e DC subivano rispettivamente da parte del blocco sovietico e dagli anglo americani. 
  Insomma un'altra bella iniziativa, un'altro fiore all'occhiello dell'Università popolare che continua a promuove libri e cultura a getto continuo. 


22/03/2018

AKERONTHIA A CERENZIA



      Nuova lezione sull'antica Akeronthia, questa volta, su invito di Pina Falbo e delle altre colleghe,  a Cerenzia, la cittadina fondata da Ferdinando II di Borbone verso la metà del secolo XIX e nella quale si trasferirono i discendenti degli Enotri quando furono costretti da numerose calamità naturali ad abbandonare l'antica cittadina che si vuole fondata da Filottete qualche miglio più a est. Anche a Cerenzia le colleghe sono lodevolmente impegnate in un progetto didattico coordinato  che si ripropone di far conoscere ai fanciulli la nostra storia, abituarli alla ricerca e, soprattutto, farli innamorare di questa parte d'Italia e d'Europa che tanta influenza ebbe nella storia e nella cultura della Penisola e dell'intero continente europeo.  Ritrovare l'orgoglio delle nostre radici e imparare ad apprezzare e amare la nostra terra è un sicuro antidoto all'abbandono e all'emigrazione per arrestare l'emorragia di risorse umane che rischia di desertificare e far morire la Calabria e l'intero Mezzogiorno. Un plauso e un augurio di buon lavoro alle colleghe e ai fanciulli. 

25/3/2018

                                 Addio a Maria Guzzo

Si è spenta nella mattinata di oggi, all'età di 83 anni, la cara Maria Guzzo, vedova Blaconà. A Maria, ai suoi genitori, al marito, l'indimenticabile Peppino,  mi legavano una infinità di ricordi oltre a un'amicizia particolarmente intensa anche per via di un sangiovanni di battesimo con la famiglia di mio padre, un legame che era poi rafforzato dalla comunanza di idee, sia col padre. Giovanni Guzzo, sia con Peppino.
   Donna solare, col suo eterno sorriso stampato sulle labbra, Maria era donna buona, amabile, gentile, sempre prodiga di un incoraggiamento, di un consiglio, di un augurio per il suo prossimo. Donne così non si dimenticano e dobbiamo ritenerci fortunati di averle conosciute e di aver goduto della loro stima. 
   In questi momenti di dolore sono particolarmente vicino alle figlie, Mena e alla cara collega Margherita, ai generi Salvatore e Domenico, al fratello, alle sorelle e ai nipoti tutti. Addio, Maria, ti ricorderemo sempre. Che la terra ti sia lieve. 

 25/3/2018

  E' morta Antonietta Marra



   E morta ieri a Roma, all'età di 83 anni,  la nostra compaesana Antonietta Marra, vedova Ciorra.  Antonietta, che aveva sposato Alessandro Ciorra, era una delle figlie di Maria 'a Longa. Era, come le sorelle e come la madre, una persona amabile, discreta e brava di quelle che in paese ricordano tutti con affetto e simpatia, anche se viveva da moltissimi anni lontana dal Caccuri. Ai familiari e ai parenti tutti le più sentite condoglianze.

                                                                                                                                                 APRILE

                                                                                                     

3/4/2018

                               Le bufale degli esperti


Quando nei primi anni 80 presi atto che Zifarelli è una zona esposta a venti impetuosi, su consiglio di alcuni esperti piantai lungo il confine cinque cipressi che avrebbero dovuto costituire un'efficace barriera ai capricci del dio Eolo. Quattro di loro morirono o furono abbattuti dal vento ancora giovani. Ne rimase uno maestoso, gigantesco, alto più di 10 metri, sembrava robusto, forte, invincibile, invece si è rivelato un gigante dai piedi di argilla. E' bastato un vento appena più forte dei soliti per sradicarlo e buttarlo giù come un fuscello, mentre tutti gli alberi della zona. compresi quelli rachitici e stentati sono ancora lì, in piedi, a farsi beffe del colosso.  Vatti a fidarti degli esperti! Ora mi ci vorranno un paio di settimane di motosega e olio di gomito per sgombrare il campo dalla carcassa e seminare i fagioli, poi, al posto dei cipressi, pianterò una siepe di giunchi.  Non fermeranno il vento, ma perlomeno lo asseconderanno e non rischierò di rimanerci sotto. Aveva ragione nonno Saverio quando mi diceva che il fenomeno atmosferico più pericoloso non è la pioggia e nemmeno la neve, ma il vento. Lui si che era un esperto!

 

22/4/2018

            Addio a Ines Mele




  
Ho appreso per caso la tristissima notizia della scomparsa di Ines Mele, carissima amica e compagna di studi degli anni 60. Ines, figlia dell’indimenticabile compagno Rocco Mele e della cara Mafalda Parrotta, aveva qualche anno più di me e abitava a pochi passi da casa mia. Frequentammo insieme la scuola media nel vecchio castello di Caccuri, lei la terza e io la seconda, poi lei si iscrisse alla ragioneria e io al magistrale, però viaggiammo sempre insieme nello stesso pullman. Con lei e col fratello Romualdo al quale mi legava una grande amicizia, trascorsi molte giornate e facemmo alcune escursioni a Conserva e Sotto le timpe dove loro avevano un piccolo appezzamento di terreno. La sera ero quasi sempre a casa loro a guardate la TV essendo la loro famiglia una delle poche che possedeva un televisore. Ricordo che fu assieme a lei che vidi la prima volta in TV Pippo Baudo presentare Settevoci, una trasmissione che ci piacque molto.
  Ines, oltre a essere una bellissima e brava ragazza, era una delle studentesse più intelligenti e preparate dei paesi che scolasticamente gravitavano su San Giovanni in Fiore, una professionista che avrebbe potuto dare molto alla sua terra, ma che, invece, l’emigrazione si portò via per sempre.
  Addio, Ines, ti ricorderemo sempre.
 


                                                                                                                                                        
Maggio

09/05/2018

                      ADDIO A DOMENICO GUZZO            



Ho appreso con grande tristezza la notizia del decesso del caro amico e compagno Domenico Guzzo che si è spento ieri a Como all'età di 98 anni.
   Domenico era un uomo eccezionale, un uomo buono col suo eterno sorriso sulle labbra, marchio indelebile di bontà d'animo, un uomo profondamente credente, ma non per questo settario o integralista. Rispettoso del suo prossimo, conciliava perfettamente la fede religiosa con le sue idee politiche di sinistra. Quasi coetaneo di mio padre, al quale era legato da profonda amicizia, ha sempre avuto per me e per la mia famiglia una grande stima e un affetto che abbiamo sempre cercato di ricambiare. Quando scompare un uomo come Domenico è sempre una grande perdita per tutti noi, anche se il suo ricordo sarà sempre vivo e di esempio per gli amici, i compaesani e i parenti.
  In questo momento di dolore voglio far giungere ai figli Giovanni, Vincenzo, Mario, alla nipote Laura e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze. Addio, Domenico, se c'è davvero il paradiso tu vi avrai certamente un posto d'onore. 

10/05/2018

                          ADDIO A TERESA BASILE




  
Un altro lutto è venuto a funestare questo maggio caccurese dopo quelli dei giorni scorsi. Questa volta a lasciarci è stata la cara amica Teresa Basile che si è spenta ieri all'età di 71 anni. Tantissimi sono i ricordi che ci legano a Teresina, donna umile, gentile, garbata e affettuosa, alla sua splendida famiglia, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle, amici fraterni, compagni, quasi parenti per via dei sangiovanni di battesimo che una volta costituivano legami quasi più saldi di quelli di sangue. Questi legami si sono poi rafforzati nel tempo anchhe per la comunanza di ideali e di interessi. Persone come Teresina, i genitori, compare Francesco e comare Marietta, i suoi indimenticabili, compianti fratelli Salvatore e Luigino ti restano nel cuore e nell'anima per tutta la vita. 
   In questo momento di grande dolore siamo vicini al marito, il caro Vincenzo Biafora, ai figli, al fratello Peppino, alle sorelle e ai parenti tutti. Addio Teresina, custodiremo con amore il tuo dolce ricordo. 

31/05/2018

E' morto Tommaso Costante



  
Ho appreso solo nel tardo pomeriggio la notizia della scomparsa di Tommaso Costante, un uomo buono, educato, riservato, una persona amabile e benvoluta da tutti. Quando muore uno come lui il dolore è grande non solo per la famiglia, ma per tutti gli amici che lo hanno conosciuto e stimato. In questi momenti di grande dolore soono vicino alla moglie, alle figlie Rosa e Caterina e ai parenti tutti ai quali voglio far giungere le mie più sentite condoglianze.

31/05/2018

               Ho perso un amico fraterno: è morto Gennaro Pisano         

  

  
  Gennaro Pisano non è più con noi.  La terribile notizia della scomparsa improvvisa di questo amico fraterno mi è giunta oggi pomeriggio provocandomi un grandissimo dolore. Quasi coetanei, vivemmo la nostra infanzia e la fanciullezza nel rione Croci dove abitavamo entrambi a una cinquantina di metri di distanza. Da bambino Gennaro abitò per un breve periodo di tempo a Papanici di Crotone dove il padre, autista di pullman si era trasferito per lavoro. Ciò gli valse il soprannome di "papaniciaro" con il quale lo chiamavamo per dileggio per vendicarci dei suoi dispettucci che dispensava, con un gusto particolare, a grandi e piccini. Gennaro, però era un fanciullo buono e generoso capace di farsi in quattro per gli amici. Dotato di una vitalità fuori del comune, era imbattibile nella corsa. Poi frequentammo le ultime due classi della scuola media nella stessa classe e il pomeriggio eravamo sempre insieme a fare i compiti. Quante fastidiose interrogazioni ci risparmiò sfruttando la passione del nostro professore di lettere per lo sceneggiato I miserabili diretto da Sandro Bolchi che la Rai trasmetteva nel 1964. Quando non aveva voglia di essere interrogato o si accorgeva che qualcuno di noi era impreparato, gli bastava rivolgersi al nostro insegnante con queste parole: "Professore, pero Jean Valjean...." e quello partiva sparato per un'ora o due a parlarci de I Miserabili e del suo protagonista. 
   Bravissimo autista ed eccellente perito meccanico, lasciò il posto di lavoro a Milano per trasferirsi in Belgio dove si trasformò in albergatore e ristoratore svolgendo le mansioni di chef  in un suo locale a Wenduine. Quando nel 1992 con la mia famiglia decisi di trascorrere due settimane di ferie nel suo locale mi accolse con grande gioia. Al mattino andavamo a fare la spesa per il ristorante e da questa esperienza acquisii moltissime conoscenze. Nei momenti di pausa Gennaro usciva per strada davanti l'hotel e, puri conoscendo perfettamente il francese, pe il gusto della beffa o forse per il grande amore per il suo paese, si metteva a conversare con gli amici belgi in stretto caccurese e quelli lo capivano benissimo e gli rispondevano in francese. Grande davvero! Aveva insegnato il caccurese a mezzo Belgio. Carissimo amico, che dirti? Non ti sentirò più salutarmi festosamente con quella specie di saluto: "Peppinuzzu Marì!” e io non ti risponderò più: "Carissimo Gennarino", ma ti porterò nel cuore e nella mente per il resto dei miei giorni.  No, Gennarino, non dovevi fare questa fesseria, non dovevi lasciarci così di botto; avevamo ancora tante "zingarate" da fare insieme. tanti bicchieri di vino da sorseggiare ricordando la nostra giovinezza.    Oggi mi stringo ai tuoi cari a tua moglie, a tua figlia, a Rosanna, a Serafina, ai tuoi nipoti che piangono la tua dipartita. Addio, Gennarì e vedi di insegnare un po' di caccurese anche ai santi del paradiso. Ti abbraccio
 

                                                                                                                                              Giugno

02/06/2018

                    Presentata nella Grancia del Vuldoi la Kid's fest 2018


  
  
  E' stata presentata ieri pomeriggio, in una sala della Grancia del Vuldoi, l'agriturismo in contrada Bordò dell'agro di Caccuri, la seconda edizione italiana della Kid's fest, la festa internazionale dei fanciulli nata a Sarajevo dopo la fine del conflitto serbo - bosniaco per far dimenticare ai piccoli abitanti della città gli orrori della guerra e inculcare nelle giovanissime generazioni l'amore per la pace, l'amicizia tra i popoli e l'inter cultura e ripresa poi in alcuni stati dell'Europa e del nord Africa. In Italia la scelta è caduta su Caccuri grazie all'attivismo dei coniugi Manuelita Scigliano, caccurese e Ramzi Labidi, un giovane dottore tunisino   profondo conoscitore della cultura italiana ed europea che hanno saputo coinvolgere nell'iniziativa giovani caccuresi, associazioni del Crotonese e della Calabria e volontari. 
   Nel presentare l'edizione 2018 che avrà luogo nella nostra cittadina il prossimo 17 giugno, Manuelita ha fornito le cifre dell'edizione 2017 che ha registrato la presenza di circa 2.000 tra fanciulli provenienti da altre zone della Calabria e d'Italia e accompagnatori, la partecipazione di 32 associazioni, dieci istituzioni scolastiche e artisti volontari.
   L'ambizione degli organizzatori, ha spiegato Giuseppe Di Gioia nel suo intervento, è quella di creare laboratori permanenti in collaborazione con il mondo della scuola per favorire l'integrazione, l'inter cultura e l'amore e il rispetto fra i popoli del Mediterraneo. All'iniziativa era presente anche l'ingegnere Peppino Miliè che ha portato il saluto del presidente dell'Accademia dei caccuriani Adolfo Barone che patrocina la Kid's fest assieme alla Caritas e ad altre associazione. Miliè si è detto orgoglioso , come membro dell'associazione e come caccurese, di appartenere a una comunità che organizza eventi di tale rilevanza socio - culturale.
   Quest'anno, tra le altre cose, è prevista la presenza di uno stand tunisino e di uno tedesco nei quali le due delegazioni promuoveranno le loro peculiarità.
 

05/06/2018

                              Una bella festa per un bel progetto quella della Primaria



  
E' stata come sempre una bellissima festa quella di chiusura dell'anno scolastico della scuola primaria M..F. Sperlì di Caccuri ', ieri nell'auditorium della scuola media. I fanciulli, sotto la guida delle loro insegnanti e con la collaborazione dei professori di strumento musicale della scuola secondaria di I grado, hanno allestito un gradevole spettacolo musicale nel corso del quale hanno interpretato alcune canzoni popolari tra le quali 'A caccurisella, recitato e danzato. Ma lo scopo principale della festa era quello di presentare i risultati di un importante ed intelligente progetto didattico dal tutolo "Io turista del mio paese" realizzato nel corso dell'anno scolastico con l'obiettivo di far conoscere alle giovani generazioni, sin dai primi anni della loro esistenza, la storia del loro paese e del comprensorio, i monumenti, le bellezze paesaggistiche, le risorse naturali, culturali, socio economico. 
    Nel corso dell'anno scolastico che si va concludendo, gli alunni sono stati impegnati in ricerche, conversazioni, incontri con storici locali ed esperti del territorio. Tutto ciò ha consentito di produrre, fra l'altro, un interessante, completo, preziosissimo pieghevole che, in solo sei facciate, consente al lettore di conoscere i monumenti del nostro paese, la bellissima Akeronthia, l'antica Cerenzia fondata dagli Enotri e poi sede vescovile e alcune preziose informazioni di carattere storico su Caccuri e sui dintorni. Una guida turistica che nemmeno un'agenzia specializzata, un comune o qualche altro ente sarebbero stati capaci di realizzare.     
     Credo che tutti noi caccuresi, i genitori degli alunni, tutti coloro i quali hanno a cuore il futuro di queste contrade, se avranno ancora un futuro, dobbiamo essere grati alle colleghe per il lavoro svolto perché un paese lo si può amare solo se lo si conosce bene, solo se attraverso la conoscenza della nostra storia, delle nostre tradizioni, della nostra produzione culturale, folkloristica, letteraria riusciamo a ricostruire una nostra identità della quale andare orgogliosi. sentirci una comunità coesa e ricca di fermenti per invertire l'inaccettabile degrado, l'abbandono e la desertificazione dei nostri paesi.
 

08/06/2018

   Grande musica, cultura europeista e filosofia nello spettacolo di fine anno della Secondaria di Caccuri



  
E' stato per me un grande onore, oltre che una grandissima emozione, assistere ieri pomeriggio, nei locali del Centro sociale di Caccuri, allo spettacolo di chisura dell'anno scolastico della scuola secondaria di primo grado (scuola media) di Caccuri allestito dai ragazzi e dai colleghi. Grande è stata la mia sorpresa e, ovviamente, l'orgoglio, nel veder rappresentate due mie vecchie opere. La prima, "Cittadino europeo, cittadino del mondo", una pieces scritta nel 2007 e rappresentata a fine maggio dello stesso anno con i ragazzi della mia scuola a conclusione di un  omonimo progetto didattico tendente a far nascere nei fanciulli una coscienza europeista, la seconda un apologo dal titolo Zu Giuvanni e la morte che, grazie alla filosofia epicurea che non conosce, ma che pratica a sua insaputa, riesce non solo a vincere la paura della morte, ma a beffare ripetutamente la "negra parca" vivendo per sempre.  "Cittadino europeo, cittadino del mondo" è stata ripresa e rappresentata anche da  scuole campane e lucane, mentre zu Giuvanni e la morte da una compagnia teatrale di Belvedere Spinello che l'ha portata in alcuni paesi della provincia. Devo davvero un grazie di cuore alla collega Maria Fazio, per questa bellissima sorpresa e per questo graditissimo omaggio.
  Al di là di questo va detto che la scuola media di Caccuri (mi scuso per il fatto di non usare il nome ufficiale americanizzato per l'eccessiva lunghezza) è egregiamente impegnata da anni in attività didattico educative che si basano sulla drammatizzazione e sulla diffusione della cultura musicale, un modo eccellente di arricchire l'offerta formativa, come ha sottolineato il dirigente scolastico Giuseppe Silletta nel suo saluto, e abituare  i ragazzi all'amore per il bello, per valori universali, veicoli  di promozione culturale che hanno elevato e affratellato milioni di uomini in tutto il mondo.  Lo spettacolo ha avuto inizio proprio con l'esibizione dell'ensemble della scuola, una vera orchestra sinfonica diretta dal maestro Umberto Bassi, uno degli eccellenti professori di strumento musicale, pigmalionidi questa bella realtà, che ha eseguito l'inno nazionale, la celebre An die Freude di Beethoven su testo di Schiller, ovvero l'Inno alla gioia e altri due pezzi impegnativi. Vedere i nostri ragazzi alle prese con corni, oboe, fagotto è davvero una cosa bellissima, un miracolo del maestro Bassi e dei suoi colleghi. 
  Credo, come faceva notare il dirigente Silletta, che i genitori dei ragazzi, ma anche tutti noi dobbiamo essere grati ai colleghi per questo loro prezioso lavoro di formazione delle nuove generazioni, un valore per gli stessi ragazzi, per le loro famiglie, ma per l'intera società perché tutti noi abbiamo bisogno dell'intelligenza, della creatività, dell'intraprendenza e del patrimonio di valori dei futuri cittadini di questo paese, di questa Europa, di questo pianeta. 

14/06/2018

E' morta Antonietta Mele



  
Ho appreso qualche minuito fa della morte, all'età di 91 anni, dell'amica e vicina di casa Antonietta Mele che si è spenta nella giornata di ieri. Prima di trasferirsi nell'attuale abitazione di via Montegrappa, Antonietta abito per molti anni nella casa paterna di via Sabotino,  proprio di fronte casa mia. Tra la famiglia Mele, i genitori, i fratelli e le sorelle di Antonietta e quella di mia madre c'erano profondi legami di amicizia e di solidarietà consolidati e rafforzati nel corso di decenni.  Antonietta, fra l'altro, fu la persona che mi presentò mia moglie. 
  I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio alle ore 16,30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie. In questi momenti di dolore mi stringo ai figli, Luigi ed Enzo, alle nuore, ai nipoti e ai parenti tutti. 

25/06/2018

                               Libri a grappoli nella Giornata della conoscenza  



     
Pioggia di liberi ieri pomeriggio presso la Grancia del Vurdoj in occasione della Giornata della conoscenza promossa dalla PubliGrafic in occasione del decennale de Il Calabrone, periodico culturale edito dalla stessa editrice di Gianni De Simone.
  La Giornata si è aperta con la presentazione di “12 Personaggi ed eventi di Calabria”, il secondo quaderno di una serie di pubblicazioni dell’Università popolare che hanno lo scopo di far conoscere personaggi del Crotonese e della Calabria, poco noti tra i nostri giovani, ma che hanno avuto un ruolo di rilievo nazionale, europeo e alcuni, come l’astronomo Luigi Lilio di Cirò, il padre del calendario gregoriano attualmente in uso in tutto il pianeta, addirittura mondiale.  Stesso discorso per alcuni eventi fondamentali per la Calabria e per il resto della penisola come le lotte contadine nel 600, la spedizione di Garibaldi e la questione silana, la realizzazione dei laghi silani e l’industrializzazione di Crotone e del Crotonese che nei primi decenni del secolo scorso fecero sperare nel decollo economico e sociale della nostra terra o il processo migratorio che in un secolo e mezzo ha spopolato la Calabria e il Mezzogiorno, ma che ha inciso, per certi aspetti, anche positivamente come ha spiegato l’autore di questo capitolo, Pino Condello. Relatori per questa opera frutto del lavoro di 12 scrittori e ricercatori della zona, oltre allo stesso Condello, Maurizio Mesoraca, presidente dell’Upmed e autore di una biografia di Francesco Galasso, intellettuale e antifascista cutrese, il rettore Vittorio Emanuele Esposito, che ha ricostruito la vita e l’opera del filosofo e scrittore Biagio Miraglia di Strongoli, patriota e importante autore della letteratura calabrese e lo scrivente autore del capitolo Cenni sulla costruzione dei laghi silani e sull’industrializzazione del Crotonese.
   E’ stata poi la volta del prof. Ing. Tommaso Corda che ha presentato tre sue opere, la prima un libro dal titolo Il popolo protagonista a Isola di capo Rizzuto che racconta di una rivolta delle donne, un libro autobiografico, Autostop per Milano e ritorno con laurea e il saggio Storia revolution che racconta le vicende calabresi da prima dell’ Unità d’Italia alla base Nato. Ma non è finita qui perché subito dopo Loredana Turco e Silvana Franco, due giovani scrittrici di Catanzaro hanno presentato un interessante volume edito sempre da PubliGraf dal titolo Legendabria, leggende di Calabria. La giornata è poi proseguita con altre presentazioni e con un intermezzo musicale della giovane cantautrice, pittrice e poetessa cutrese di origini siciliane, vincitrice del Premio della Critica al Concorso Mia Martini di Bagnara, ed. 2013. Per l’occasione ha eseguito il pezzo Vula, vula che si aggiudicò l’ambito premio, composto e musicato da lei stessa. Un talento vero, un’altra eccellenza di questa nostra terra. Complimenti a Gianni De Simone e ai suoi collaboratori per questo eccezionale evento e complimenti anche ai proprietari della Grancia per l’eccellente accoglienza e per l’inappuntabile servizio.
         
Giuseppe Marino
                                                                                                                                                 
Luglio

 13/072018

E' morto Rocco Pasculli

  Si è spento ieri a Roma, all'età di 90 anni, Rocco Pasculli. Falegname provetto, Rocco era anche uno dei migliori carpentieri specializzati dell'intera regione. A lui ricorrevano le varie imprese edili quando c'erano da montare ponteggi o impalcature di particolare difficoltà. Era anche un caro amico e un compagno di tante battaglie politiche e sindacali. I funerali saranno celebrati domani pomeriggio, alle ore 16, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. In questi momenti di dolore voglio far giungre ai figli Antonio e Pino, alle figlie, ai nipoti e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze.

14/072018

E' morto Giuseppe Rao

    Si è spento questa mattina a Crotone, all'età di 79 Giuseppe Rao. Peppino era un brav'uomo, una persona gioviale, incline alla battuta, sempre gentile ed educato. Grande lavoratore, era sempre impegnato a fare qualcosa. Negli ultimi anni lo trovavo spesso nel viale del Convento, di fronte l'INA casa sul muro della provinciale e ci capitava di scherzare e scambiare qualche frase. Conoscendolo da sempre non mi è mai capitato di vederlo arrabbiato o di cattivo umore, ma sempre col suo eterno sorriso stampato sul volto. Giungano a Maria, a Luisa, ai nipoti e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze. Ciao, Peppino, e grazie per i gesti affettuosi che mi riservavi. 

21/072018

Addio a Gennaro Falbo


   Ci ha lasciato anche Gennaro Falbo, in questo afoso 21 luglio, all'età di 84 anni. Gennarino è uno dei tanti uomini veri che ho avuto la fortuna di conoscere nella mia vita, un uomo che ho stimato e che mi ha stimato, un lavoratore serio, onesto e soprattutto sempre coerente con le sue idee. Visse la gioventù a Caccuri, paese nel quale nacque da una famiglia contadina, poi, a una certa età, si trasferì al nord per lavoro, ma dopo la pensione fu uno dei pochi caccuresi a fare ritorno al suo borgo. Era ancora, come me, un comunista senza più un partito comunista, cosa della quale discutevamo e ci rammaricavamo ogni volta che ci  incontravamo nelle nostre lunghe chiacchierate nelle quali sentivi l'orgoglio per le proprie idee, la propria storia, il fortissimo senso di appartenenza a una cultura e la certezza di essere nel giusto. L'unica cosa che ci divideva la sua grande passione per la caccia, ma di questo non abbiamo mai parlato. Ci accomunava anche il nostro lavoro di contadino e ogni tanto ci scambiavamo notizie e piantine. Qualche anno fa mi fece venire dal nord anche una compostiera nella quale preparo il compost per il mio orto. 
  Addio, compagno Gennarino, degli uomini come te si è perso lo stampo. Mi mancheranno tanto le nostre conversazioni, ma il tuo ricordo mi accompagnerà sempre negli anni che mi restano da vivere. 

30/072018

FRANCESCA LACARIA SI LAUREA IN GIURISPRUDENZA



   La nostra carissima amica Francesca Lacaria ha conseguito nei giorni scorsi, presso l'Università della Magna Graecia, la laurea in giurisprudenza. Francesca raggiunge un importante traguardo che sarà di sicuro il trampolino di lancio per una brillante carriera forense che le auguriamo di cuore. Alla neo dottoressa, al carissimo Antonio e a Maria, splendidi genitori della splendida Francesca, gli auguri più belli e più affettuosi da parte mia e della mia famiglia. Ad maiora, dottoressa. 

                                                                                                                                          Agosto
08/08/2018

                       GIANNI CUPERLO AL PREMIO CACCURI

Domani sera (9 agosto), alle ore 21, in piazzale Convento, Gianni Cuperlo, politico e intellettuale, già segretario nazionale della FGCI, parlamentare e membro della segreteria del Partito Democratico, sarà ospite del Premio Caccuri per presentare il suo libro "In viaggio- La Sinistra verso nuove terre. Per l'occasione sarà intervistato dalla giornalista di La Repubblica, Alessandra Longo. 
   Cuperlo è uno dei politici più acuti e lungimiranti nel panorama della sinistra italiana, oltre che fine intellettuale e persona onesta e garbata. Nel corso della stessa serata saranno presenti i tre finalisti dell'edizione 2018, Ferruccio De Bortoli, Tiziana Ferrari e Nicola Gratteri, mentre nella serata finale del 10 è previsto un intervento di Massimo Cacciari. 

 

09/08/2018

Serata di alto profilo al Premio Caccuri con Cuperlo , De Bortoli, Ferrario e Gratteri

   Grande serata ieri sera al Premio Caccuri caratterizzata da una lunga intervista di Alessandra Longo, già giornalista di Repubblica e collaboratrice della BBC, a Gianni Cuperlo, prestigioso politico del PD, membro della segreteria nazionale del partito e intellettuale chiamato a parlare del suo libro In viaggio – La Sinistra verso nuove terre che analizza la più bruciante sconfitta della sinistra nella storia repubblicana pari solo a quella del 1924 quando sui votò con la legge Acerbo e fornisce alcuni spunti per tornare a vincere partendo da otto bagagli: Speranza, Identità, Libertà, Conoscenza, Partito, Politica, Europa e buon ultimo la Sinistra. Un intervento molto apprezzato quello di Cuperlo che, con la consueta umiltà, il garbo che lo contraddistingue, con spirito costruttivo, nella consapevolezza, come aveva già avuto modo di precisare qualche ora prima nel municipio di Caccuri che i partiti non si governano con atti monocratici, ma anche con una visione nitida e complessiva dei problemi e delle sfide che attendono le forze progressiste, ha provato a fornire spunti e riflessioni per la sinistra. sconfitta in Italia, ma anche in Francia e in Germania, nella stessa America con la vittoria di Trump perché uno come Gianni Cuperlo non si richiude nell’orticello della sinistra italiana con le sue miserabili beghe, le divisioni dell’atomo, il protagonismo deleterio di capi e capetti, le accuse, le contro accuse, ma vola alto e cerca di capire e individuare possibili soluzioni per le grandi questioni che angosciano l’intero pianeta. Quello che potrebbe essere il programma di una sinistra che vuole e deve ritrovare se stessa lo ha sintetizzato con una massima di papa Francesco che sostiene che un pastore di anime deve portarsi addosso “la puzza” dei credenti, così come un pastore di pecore quella delle pecore. Così la sinistra, ha concluso il dirigente democratico, deve tornare a portarsi addosso l’odore della sua gente, dei bisogni del popolo, dei suoi valori che un tempo si portava addosso.  Un contributo notevole di idee e di valori preziosissimo per chi ha la responsabilità di rappresentare i valori della sinistra.
     Molto apprezzati anche gli interventi dei tre finalisti, Tiziana Ferrario, Ferruccio De Bortoli e del procuratore Nicola Gratteri stimolati da Michele Cocuzza, già giornalista Rai, conduttore del TG2 e di altri importanti programmi televisivi.
    I contributi dei tre finalisti hanno spaziato dalla condizione della donna nell’America di Trump con la bravissima Tiziana Ferrario, ex conduttrice del TG1 rimossa dalla direzione berlusconiana del primo tigi italiano,  allo stato della giustizia in Calabria, ai problemi di un paese indebitato come il nostro che, come ha ricordato Ferruccio De Bortoli, spende miliardi di euro per rifinanziare il suo debito pubblico e che merita di essere governato saggiamente. Molto apprezzato l’intervento di Nicola Gratteri che si è detto molto soddisfatto dello stato della giustizia in Calabria e del livello di professionalità, competenza e dedizione degli inquirenti calabresi e della nostra polizia giudiziaria. Dopo aver elogiato la preziosa collaborazione e la disponibilità del ministro Oralando che gli ha fornito tutto quanto richiesto, da un discreto numero di sostituti e mezzi adeguati per la polizia giudiziaria, ha ricordato i tanti successi del lavoro di questa formidabile squadra, l’enorme quantità di sequestri di stupefacenti, i colpi inferti alle organizzazioni criminali e l’autorevolezza della nostra magistratura e della nostra polizia giudiziaria  nel consesso europeo. Da quella persona onesta e garbata che è, ha presentato sempre tutto ciò non come un suo esclusivo merito, anche se la sua esposizione mediatica potrebbe farlo credere, ma come il frutto del lavoro di tanti bravissimi, giovani procuratori, polizia e carabinieri, affermazioni che hanno suscitato un fortissimo consenso del pubblico che ha applaudito calorosamente le nostre forze dell’ordine. 

    Nel corso del suo intervento ha avuto anche modo di esprimere le sue perplessità sulla eventuale istituzione della procura europea sottolineando l’efficienza della nostra legislazione anti mafia che ci siamo conquistati con fatica e che non può essere omologata a quella di altri paesi europei non interessati dal fenomeno mafioso o, quantomeno, non come l’Italia. Insomma una serata nella quale tutti i protagonisti hanno volato alto come succede sempre al Premio Caccuri che si va sempre più imponendo come uno dei fenomeni culturali più vivi e frizzanti nel panorama nazionale. 
                          
Peppino Marino
 

12/08/2018

    Gratteri vince il Premio Caccuri e Cacciari prova a disegnare una nuova Europa



    Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, ha vinto l'edizione 2018 del Premio Caccuri col libro "Fiumi d'oro - Come la 'ndrangheta investe i soldi della cocaina nell'economia legale". Il giudice di Gerace l'ha spuntata su Ferruccio De Bortoli, giornalista, due volte direttore del Corriere della Sera e Tiziana Ferarrio, ex conduttrice del Tg1 rimossa dall'incarico dal direttore Minzolini, poi condannato per questo provvedimento.  Al di là del valore del volume che contribuisce a farci conoscere meglio i meccanismi illegali attraverso i quali le mafie accumulano patrimoni milionari, la giuria avrà forse inteso premiare anche l'impegno notevole del procuratore nella lotta contro questo cancro che avvelena la vita politica, economica e sociale e costituisce un freno allo sviluppo del nostro territorio. 
  L'edizione 2018 passera agli annali anche come quella nella quale Gianni Cuperlo e Massimo Cacciari hanno dato un loro prezioso contributo di idee per la ricostruzione di una sinistra capace di
capire i grandi problemi di un mondo globalizzato e di un'Europa che è sempre più quella della burocrazia e della finanza e sempre meno l'Europa dei popoli. In particolare, a una domanda dell'intervistatrice sull'appello  per salvare lì Europa contro il sovranismo promosso e firmato con altri intellettuali come Enrico Berti, Michele Ciliberto, Biagio de Giovanni, Vittorio Gregotti, Paolo Macrì, Giacomo Manzoni, Giacomo Marramao, Mimmo Paladino, il filosofo ex sindaco di Venezia ha detto che l'obiettivo non è quello di raccogliere molte firme, ma promuovere in ciascuno di noi una riflessione sul destino di un'Europa che è vicina al naufragio e che "il nostro Paese sta attivamente cooperando a questo naufragio" per cui l'unica speranza per noi per non diventare una qualsiasi provincia del mondo è quella di collaborare a costruire un'unità politica europea.  L'Europa è stata costruita male e non potrà essere quella che abbiamo conosciuto fin ora, ma bisogna essere anche consapevoli che senza questo spazio comune e politico fallirà anche lo spazio economico e commerciale comune e rimarrà solo l'euro. Per questo non c'è un'alternativa al rilancio dell'idea dell'Europa e alla sua costruzione reale. "I governati, dopo la fine della terza guerra mondiale e la caduta del muro di Berlino, ha proseguito il filosofo politologo, sono stati totalmente succubi culturalmente dell'andazzo elogiando la globalizzazione, la mobilità, la novità straordinaria del lavoro precario, la bellissima opportunità di cambiare spesso lavoro, tutti a seguire Blair, senza capire che se la globalizzazione è il nostro destino e che per questo è necessaria la costruzione europea, grandi spazi nei quali muoversi,  all'interno di questo processo occorreva prevederne le ricadute, chi "sarebbe finito sotto le ruote del carro del destino" e stritolato, sia cittadini che paesi interi. Purtroppo la sinistra europea ha mostrato di non conoscere i processi e di non averli saputi guidare e accompagnare. Per questo è necesario un rilancio di una sinistra che sappia rùiprendere la testa di quei movimenti che sono stati gli artefici della nascita dell'Europa. Un contributo davvero interessante quello di Cacciari che, purtroppo, non possiamo riportare integralmente, ma che è valsa davvero la pena ascoltare. 

13/08/2018

Il Viaggio nella Memoria di Luigino Ventura



  
E' stato davvero un piacere e un onore far da relatore, ieri pomeriggio, nella corte del palazzo ducale dei Cavalcante, alla presentazione del volume "Viaggio nella memoria - Caccuri tra immagini, ricordi e suggestioni", un libro di foto storiche curato da Luigino Ventura, presidente della Fondazione Terzo Millennio che si avvale di una presentazione del sindaco di Caccuri, Marianna Caligiuri, di un contributo del prof. Silvio Mastrocola dell’Università Suor Orsola Benincasa e della dottoressa Anna Cantafora, presidente della Società Dante alighieri di Crotone, tutti al tavolo dei relatori insieme al curatore dell'opera.     Quest'ultima fatica del bravo Luigino, come ho avuto modo di far rilevare nel corso del mio intervento, oltre al valore emozionale, alle toccanti sensazioni che si provano nel rivedere fatti, personaggi, riti, costumi del nostro recente passato, dei primi decenni del XX secolo e oltre, ha, come tutti i libri di questo genere, un importante valore storico poiché ogni singola foto rappresenta un frustulo, un frammento del passato che si incastra come la tessera di un mosaico nella nostra storia finendo per dar vita a una sorta di diario del nostro passato, un vero e proprio "pieno", ossia un documento attendibile e sufficientemente attendibile per la ricerca storica e etno antropologica. 
   A introdurre il dibattito è stato lo stesso autore che si è soffermato brevemente sul lavoro di promozione della cultura e di recupero dei monumenti della Fondazione e suo personale negli ultimi vent’anni e ha illustrato brevemente il contenuto del libro. A seguire c'è stato l'intervento del sindaco Marianna Caligiuri, quindi   l' interessante contributo del prof. Mastrocola sempre presente, col suo entusiasmo e col suo attaccamento alle antiche radici caccuresi, alle iniziative della Fondazione. Il docente universitario ci ha fatto notare come la storia ci passi accanto e spesso non ce ne accorgiamo, una storia che spesso la fotografia riesce a fissare consentendoci di fruirne anche in futuro. Ha proseguito poi mettendo in evidenza la rinascita culturale del paese negli ultimi quarant'anni. Concludere il dibattito è toccato alla dottoressa Cantafora che ha ringraziato Ventura per averla coinvolta, unitamente alla società che presiede, in questo processo di riscoperta di Caccuri. Ha poi esaltato il valore del libro che non è solo una serie di fotografia, ma cultura, concentrato della nostra cultura, un modo di riscoprire e tramandare la nostra peculiare cultura, un modo per presentare noi stessi, il nostro passato, la nostra vita. Ha poi concluso invitando i giovani a far tesoro del passato e ad amare la nostra lingua perché la nostra lingua italiana è potenzialità. " Cerchiamo di essere meno provinciali, ha concluso: quando si parla tra italiani si parla italiano: basta con l'abuso dell'inglese, l'inglese lo si parla quando siamo con gli inglesi, ma quando siamo tra parliamo italiano." A me non rimane che rinnovare i miei complimenti e i miei ringraziamenti all'infaticabile Luigino, alla sorella Franca e al cognato Ernesto che lo supportano con amore e competenza in tutte queste interessanti iniziative.

13/08/2018

Addio a "Gesina" Aggazio



   Si è spenta questa mattina, all'età di 87 anni, Gelsomina Aggazio detta Gesina. La notizia mi ha provocato una profonda tristezza. Gesina è una di quelle persone che conoscevo da sempre, vicina di casa, donna gentile e discreta. Fino a  qualche anno fa quasi ogni volta che mi affacciavo sul balcone di casa mia la vedevo sul suo balcone intenta a spendere la biancheria o semplicemente a contemplare il paesaggio. A volte si scambiava qualche parola ed era un vero piacere conversare con questa donna garbata, sensibile, gradevole perfino nel tono della voce. Da un paio d'anni mi capitava di vederla sempre più raramente. Ora so che affacciandomi non incontrerò più il suo sguardo, ma il ricordo resterà imperituro. In questo momento di grande dolore sono vicino a Rocco, a Caterina, a Paolo, all'amico Giovanni Marasco e ai nipoti ai quali voglio far giungere le mie più sentite condoglianze. I funerali saranno celebrati domani alle ore 16,30 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. 

ADDIO A AGATA LACARIA (AGATINA)



   Si è spenta oggi, all'età di 98 anni, Agata Lacaria (Agatina). Con lei se ne va una delle ultime persone che venendo al mondo 68 anni fa ho trovato nel mio rione  e con le quali ho praticamente trascorso la mia intera esistenza. Una figura di riferimento, una persona brava, discreta, saggia, educata e garbata, una maestra che insegnava la vita senza accorgersene e senza volerlo, con l'esempio, l'umiltà, la gentilezza. Per trentasette anni, tutte le mattine, puntualmente, andando al lavoro nella scuola a pochi passi dalla sua abitazione, la incontravo davanti  casa in via Principessa di Piemonte intenta in qualche faccenda e la salutavo con un "Buongiorno" al quale faceva seguito il suo "Buongiorno e salute." Spesso si scambiava qualche parola e allora c'era sempre da imparare. Purtroppo erano molti mesi, da quando le condizioni di salute non le consentivano più di uscire di casa e sedersi sull'uscio che non ci scambiavamo il consueto saluto. Ora so che non sarà più possibile, ma non per questo dimenticherò questo faro di educazione e di gentilezza. Porgo le più sentite condoglianze ai figli, ai nipoti e ai parenti tutti. Addio, cara Agatina, chissà se ricostruirete il tripode con tua sorella Anna Maria e con Maria 'a Guglierma? 
                        

                                                                                                                              Settembre
14/09/2018

ZAGARISE CITTA' DELL'OLIO E DELLA BIRRA

    Si è concluso nel tardo pomeriggio il primo viaggio d'istruzione del nuovo anno accademico dell'Università popolare del Mediterraneo. Meta di questa prima gita la splendida cittadina di Zagarise nella Presila catanzarese il cui nome, secondo il Barrio, significherebbe "cosa utile". Di cose utili in effetti Zagarise ne ha parecchie: dai suoi interessanti monumenti, al prezioso olio, alle castagne, alla birra Sinphony del birrificio Gladium che ha vinto il Premio Eccellenza Cerevisia 2017 organizzato dal Banco nazionale di Assaggio delle Birre come migliore birra d'Italia. 
   Nel corso della mattinata i corsisti hanno avuto modo di visitare la chiesa del SS; Rosario col suo pregevole portale in bronzo istoriato con bassorilievi che hanno come soggetto l'ordine domenicano, la torre normanna che risale al periodo compreso tra il XIII e il XIV secolo, la chiesa di Santa Maria Assunta col portale a sesto acuto e il rosone a 16 raggi e il museo dell'olio all'interno di un antico frantoio ristrutturato. Purtroppo l'inclemnza del tempo non ci ha consentito di visitare la cascata del campanaro, una delle più belle della provincia. E' impressionante la quantità e la qualità delle opere d'arte, dei monumenti, delle bellezze paesaggistiche e ambientali, delle eccellenze agro - alimentari di questa nostra regione che, spesso, anche noi calabresi colpevolmente ignoriamo. Basti pensare ad esempio, proprio a questa eccellente birra della quale, fino a qualche mese fa, anch'io ignoravo l'esistenza o al passito di Saracena, ai surgelati calabresi, alla liquirizia, ai liquori, all'olio extra vergine, ai prodotti dolciari, tutte risorse da valorizzare, pubblicizzare e inserire nelle grandi catene della distribuzione come volano per il decollo della nostra economia. Un plauso a Maurizio Mesoraca, presidente dell'UPMED e agli altri amici che ci hanno dato l'opportunità di conoscere meglio questo nostro paese calabrese.  

                                                                                                                                                  Noveembre

29/11/2018 

ADDIO A COMARE SERAFINA RAO



    Ho appreso per caso, pochi minuti fa, a funerali già celebrati, la triste notizia della scomparsa della cara Serafina Rao. Io e la mia famiglia eravamo profondamente e affettuosamente legati a comare Serafina, sia per via di un Sangiovanni di battesimo che aveva visto mia madre madrina  di una sua sorella, sia perche era una donna che si sapeva fare amare e rispettare da tutti per la sua bontà, la sua gentilezza, la sua discrezione, la sua saggezza. Negli anni i rapporti si sono intensificati perchè spesso si rivolgeva a me per il disbrigo di piccole pratiche burocratiche, per le quali mi ringraziava esageratamente e a lungo a testimonianza della sua sensibilità e della sua discrezione alla quale, evidentemente, rivolgendosi a me, pensava di fare violenza.  La scomparsa di persone così belle, così umili, eppure così grandi lascia davevro un vuoto incolmabile. In questi frangenti di grande dolore sono vicino al figlio, ai nipoti e ai parenti tutti ai quali voglio far giungere le mie più sentite condoglianze. 
  Addio, comare Serafina, sono felice e orgoglioso di averti conosciuto e di esserti stato amico assieme a mia madre, mia moglie e tutta la mia famiglia. Riposa in pace. 

                                                                                                                                                       Dicembre

 

01/12/2018

ADDIO A EMILIO SPERLI'

   Si è spento ieri a Caccuri, all'età di 93 anni, Emilio Sperlì, farmacista, prestigioso esponente del PCI assieme ai fratelli Mario e Ciccio  e uomo di grande e prodonda cultura. In questo frangente affiorano alla mente una folla di ricordi che mi legano a questo illustre figlio di Caccuri, a questo compagno fraterno, leale e coerente col quale ho condiviso innumerevoli battaglie politiche. 
   Ho voluto ricordarlo con questo breve video tratto da un suo memorabile intervento al Congresso della nostra Sezione del 1986. 
   Addio, Emilio, un saluto col pugno chiuso. 

 

02/12/2018

                          CICCO SIMONETTA IL CALABRESE DELLA GRANDE MILANO



     E' stato un bel convegno quello organizzato dall'Associazione calabro Lombarda in collaborazione con la Regione Calabria, nelle sale del castello di Caccuri e che ha visto, nella giornata odierna, la presenza di sindaci della zona, associazioni culturali, storici e studiosi locali e di numerosi cittadini. Presenti fra gli altri, oltre al sindaco di Caccuri Marianna Caligiuri che ha portato il saluto del comune ospitante, quello di Cerenzia Giovanni Frontera, il sindaco di Cirò, il sindaco di Carfizzi Carmine Maio, il presidente dell'Università popolare del Mediterraneo Maurizio Mesoraca e altre personalità.
   Dopo l'introduzione di Alessandro Garofalo, ex presidente dell'Associazione organizzatrice e del sindaco Caligiuri, il presidente in carica, Salvatore Tolomeo, ha spiegato le motivazioni e le finalità del convegno dal significativo titolo "Cicco Simonetta, il Calabrese della grande Milano" ovvero il caccurese che nel XV secolo  seppe rendere illustre, prospera e ben governata la capitale del Ducato sforzesco nella sua qualità di Segretario, Cancelliere e Primo ministro di Francesco Sforza in ciò coadiuvato da una schiera di parenti e corregionali chiamati in Lombardia e inseriti in vari posti chiave della macchina dello stato a testimonianza che, anche a quei tempi, i calabresi emigravano e sapevano dare, come oggi, un contributo determinante al progresso economico, sociale e politico di altre contrade d'Italia. 
   Di emigrazione hanno parlato a lungo anche il sociologo Carmelo Carabetta che ha spiegato come l'emigrazione non sia un fenomeno negativo, ma lo diventa quando non è spontanea, quando si è costretti a emigrare perché qualcuno ci ha voluto poveri come insegna la storia dell'Italia unitaria, concetti ripresi anche dal consigliere regionale con delega all'emigrazione Orlandino Greco. 
  La relazione storica sulla figura dell'illustre politico caccurese è stata affidata al sottoscritto.  Chi volesse leggerla la trova a questo link: 

../LAVORO/SIMONETTA/RELAZIONE SIMONETTA 2018 ULTIMA VERSIONE.docx

26/12/2018

ADDIO A FRANCESCO PIRRO


   Ho appreso questa mattina,con tristezza, la notizia della decesso di Francesco Pirro, Franco per gli amici,che si è spento ieri mattina a Crotone all'età di 68 anni.
   Originario di Tarsia, viveva da alcuni decenni a Caccuri dove aveva prestato servizio come appuntato dei carabinieri e dove si era fatto rispettare  e amare per lo  scrupolo, ma anche per l'equilibrio, la sobrietà e il senso di umanità che contraddistinguevano il suo impegno nella tutela della legalità e dell'ordine pubblico. Un figlio di questa terra, un servitore dello Stato che Caccuri accolse come uno dei suoi migliori cittadini tanto che Franco decise di investirci la propria vita.   In questi momenti di dolore mi sento particolarmente vicino alla vedova, al figlio, il carissimo amico Attilio, alla figlia Giulietta e ai parenti tutti. Addio, appuntato Pirro e che la terra ti sia lieve.

28/12/2018

ADDIO, ANGELINO, SEI STATO UN GRANDE


    Ancora una giornata di grande tristezza quella di oggi per la perdita di un amico fraterno e un compagno carissimo. Angelo Loria, una delle persone più belle di questo nostro paese, si è spento questa mattina alle 5 nella frazione di Santa Rania nella quale risiedeva con la sua splendida famiglia, all'età di 85 anni. Ho provato un grande dolore, qualche ora fa, quando l'ho visto disteso, sereno quasi sorridente come lo fu per tutta la vita, nella bara e mi è difficile pensare che non lo incontrerò più. Mentre scrivo queste note riaffiorano alla mente migliaia di ricordi, le mille battaglie combattute assieme a quest'uomo leale, coerente, autorevole, equilibrato, per strappare qualche giornata di lavoro in più per gli operai forestali, per realizzare la rete di strade interpoderali attorno a Santa Rania e nelle altre contrade caccuresi e alcune indispensabili infrastrutture civili nella popolosa frazione di Caccuri, la sua grande capacità di mediazione che gli conferiva prestigio, autorevolezza, il rispetto e la stima dei compagni e di noi giovani amministratori degli anni '80, ma anche degli avversari politici e delle controparti con le quali ci scontravamo. Quando le difficoltà sembravano insuperabili, spesso era proprio il sorriso, la pacatezza, la parola sensata del caro Angelino che sbloccavano la situazione. E quando in molti, dimentichi di quell'esaltante stagione presero altre strade, Angelino fu sempre al nostro fianco col suo sorriso, la sua dolcezza, il suo equilibrio, la sua saggezza a darci sostegno e solidarietà. Grazie, compagno Angelino per avermi insegnato tantissime cose e che la coerenza e la lealtà sono virtù preziosissime. Addio, ti abbraccio per l'ultima volta, ma ti porterò per sempre nel cuore e nella mente. 

31/12/2018

 

RADIO RIBELLE, LA PASSIONE CHE VINCE LE AVVERSITA'




   Dopo  Malarazza, il musicol sul brigantaggio di qualche anno fa, ancora un'opera molto interessante del duo Franco Foglia - Domenico Marini, i due amici commediografi cerentinesi che, assieme a un collaudato gruppo di attori del luogo, riescono a mettere in scena lavori pregevoli, mai banali  e ricchi di messaggi che colpiscono e fanno riflettere. 
   Radio Ribelle, il nuovo musicol andato in scena nel teatro E. Marini di Cerenzia sabato 29 e domenica 30 dicembre, nasce dall'amore di Franco Foglia, ex animatore negli anni '80 di una delle prime radio libere che nascevano come funghi dopo la liberalizzazione delle frequenze, grazie all'entusiasmo e al desiderio di libertà  e di relazionarsi col mondo e con la società dei giovani del posto, ma anche in tutta l'Italia, per questo portentoso strumento che nei decenni ha saputo tenere testa validamente alla televisione, ma anche agli altri mezzi di comunicazioni, compreso internet.
    La trovata geniale è consistita nel coniugare brillantemente "la voglia di volare", di librarsi nel cielo, di mettersi in comunicazione con gli altri e al servizio degli altri che contagiava in quegli anni i giovani che facevano la radio, con il grave handicap di uno di questi ragazzi inchiodato su di una sedia a rotelle che, più degli altri, cerca di realizzarsi, di crearsi una ragione di vita, coltivando la passione smodata per l'invenzione di Marconi.  Così Marco, lavorando tenacemente per costruirsi una trasmittente, con l'aiuto di un gruppo di amici, riesce a mettere in onda una serie di trasmissioni di successo. Ognuno di loro, però, ha i suoi problemi, le sue frustrazioni, compreso lo stesso Marco che si vede rifiutare da una ragazza che si era innamorata di lui seguendolo su Radio Ribelle quando si trova davanti un disabile su di una sedia a rotelle. Sarà la passione per la radio, comunqnue, a guarirlo, a fargli recuperare l'uso delle gambe e a ritrovare l'amore della ragazza che, pentita del suo comportamento, torna da lui credendolo ancora paralitico e che rimane piacevolmente folgorata dal "miracolo" che ha fatto di Marco un ragazzo guarito nel fisico e nel morale. 
   La trama principale è solo un pretesto per intrecciarvi altre storie come quella dell'emigrazione di uno dei giovani, quella di Peppino Impastato, giovane comunista, fondatore di Radio Aut, giornalista impegnato contro la mafia che lo uccide in una notte di maggio del 1978, quella di Rino Gaetano, la questione femminile e altro ancora. Bellissima la parodia del Maurizio Costanzo Show nella quale un bravissimo imitatore di Castelsilano dà vita a personaggi come lo stesso Costanzo, Camilleri, Troisi, Benigni, Renato Zero e Lucio Dalla. Insomma uno spaccato assai interessante degli anni '80. Bravissimi tutti gli attori, da Michele De Paola che veste i panni di Marco a tutti gli altri, ragazzi e ragazze dei quali Cerenzia può andare fiera. Impeccabile come sempre la regia e la cura meticolosa nella scelta dei brani musicali. Un grazie di cuore a Franco, a Domenico e a questi bavi ragazzi che ci hanno regalato un altro piccolo, grande capolavoro e un augurio di buon lavoro e di felice anno nuovo a tutti loro.