Gennaio 2015 

03/01/2015

Presentato a  Caccuri il libro di  E. Marino
Cento cinquant'anni di emigrazione vista attraverso la canzone


“La vera essenza dell’emigrazione la si può cogliere in una vignette di Staino di qualche mesa fa nella quale Bobo chiede a un gruppo di immigrati arrivati con una carretta del mare cosa li spinge ad attraversare quel mare per venire in Italia al rischio forse di perdere la vita sentendosi rispondere che la risposta è proprio in quel forse che, in fin dei conti, rimane la loro ultima speranza, visto che non emigrando la perderebbero di sicuro”  Questa una parte della sintesi di Eugenio Marino per spiegare una delle tante facce dell’emigrazione, quella più drammatica, quella per bisogno che vide protagonisti i nostri connazionali negli ultimi cento cinquant’anni con una fortissima prevalenza dei meridionali e che oggi è praticata da tanti poveri disperati che abbandonano i paesi dell’Africa e dell’ Asia dove, per tutta una serie di problemi, è sempre più difficile vivere. E la mentalità dei cittadini dei paesi ospitanti, la loro paura del diverso, il loro rancore nei confronti degli immigrati, le loro fobie non sono molto diverse da quelle di quaranta, cinquant’anni fa quando gli italiani che emigravano venivano trattati come oggi noi trattiamo spesso gli immigrati; di quando nella civilissima Zurigo un immigrato valtellinese venne massacrato a calci e a pugni in un bar e adagiato e lasciato morire su di un marciapiede per evitare che il suo sangue sporcasse il pavimento del bar. Ma oggi c’è anche un’emigrazione diversa, un’emigrazione colta, scolarizzata, di studiosi, di ricercatori che per svolgere il loro lavoro non possono fare a meno di emigrare anche per fare nuove esperienze, per scambi di esperienze accanto  una emigrazione, alla quale ha fatto riferimento Manuelita Scigliano, di giovani che emigrano per curiosità, perché non vogliono lasciarsi imprigionare nei loro luoghi d’origine senza conoscere il mondo. L’emigrazione, ha spiegato poi la studiosa caccurese, è sempre una ricchezza: un arricchimento culturale, ma anche economico, citando a supporto di queste sue affermazioni alcuni dati sull’immigrazione in Italia che parlano di una fetta consistente di PIL prodotto e di un 4% di nuove imprese italiane fondate da immigrati che danno lavoro a decine e decine di migliaia di lavoratori stranieri, ma anche italiani e che finiscono per finanziare anche il nostro sistema previdenziale e quello sanitario. Tutto questo complesso mondo dell’emigrazione, sin dalla sua genesi, è stato ricostruito da Eugenio Marino nel suo libro “Andarsene sognando”, Cosmo Iannone editore, che è stato presentato ieri sera a Caccuri nei locali del bar Pitaro a cura della Pro Loco, attraverso lo studio dei testi della canzone popolare e di quella d’autore negli ultimi cento cinquant’anni. L’operazione avviata da Marino, che si è laureato in lettere moderne con una tesi sui cantautori italiani, gli ha consentito di fondere le sue due più grandi passioni: la politica e la musica. Il risultato è un libro che può dare un contributo all’ulteriore comprensione dei problemi, della sofferenza, delle aspirazioni, dei sogni, delle delusioni, dei sacrifici, ma anche dei successi e dell’elevazione sociale legati all’emigrazione, come ha sottolineato Ubaldo Schifino, ex consigliere regionale e provinciale. Un fenomeno analizzato in profondità anche nell’ intervento dell’on. Nicodemo Oliverio un politico che ha avuto modo, nella sua lunga carriera, di interessarsi di questa piaga e che con Marino ha condiviso e condivide ancora impegno e militanza.
   Alla presentazione era presenta anche il sindaco di Caccuri Marianna Caligiuri che ha portato il suo saluto all’iniziativa ricordando la sua comune passione e militanza politica e le lunghe discussioni con l’autore, mentre “il padrone di casa”, il presidente della Pro Loco, Gianni Porcelli, si è detto orgoglioso del fatto che la Pro loco abbia avviato le sue iniziative per l’anno 2015 con la presentazione del libro di una importante personalità caccurese, responsabile per gli Italiani nel mondo del PD, che a Caccuri ha vissuto fino alla maturità e che a Caccuri ha ancora la sua famiglia di origine, la casa, le radici, oltre a tantissimi amici,  visto che spesso ospitiamo anche intellettuali di altre zone della Calabria e del resto d’Italia. Molto interessanti anche gli interventi di Alessandro Garofalo, presidente dell’associazione Calabro – Lombarda che nei prossimi mesi gestirà uno stand di promozione della nostra regione all’EXPO di Milano,  e dell’avvocato Teodoro Angotti che ha trattato anch’egli alcuni aspetti dell’emigrazione, mentre in sala un pubblico folto e attento ha seguito con molto interesse tutti gli interventi.
 

04/01/2015
Una inziativa della Parrocchia
 L' antico  Borgo animato dal presepe vivente

   E' stato allestito, anche quest'anno, l'ormai tradizionale presepe vivente  che ha avuto come  suggestiva cornice il centro storico caccurese.  Promotori dell'iniziativa i ragazzi della Parrocchia di S. Maria delle Grazie  coadiuvati  da Anna Calfa, Teresa Cantisani e dai coniugi Rocco Lacaria e Rosina Frontera. Tante le postazioni nelle quali sono stati riproposti momenti e scene di vita della vecchia civiltà contadina. 
    La tradizione dei presepi viventi caccuresi risale  a oltre una decina di anni, quando la Scuola Primaria "M. Filippo Sperlì" allestì il Presepe vivente degli antichi mestieri per le strade e nei bassi del centro storico coinvolgendo decine di alunni. Oggi questa tradizione è oramai consolidata e fatta propria anche dagli  adulti. Una ulteriore occasione per  vedere i vecchi bassi del centro storico che custodiscono tanti meravigliosi attrezzi di lavoro e utensili domestici di una civiltà oramai estinta,  pullulare, almeno per qualche ora,  di comparse vive intente alle antiche occupazioni. Suggestiva anche la grotta della natività allestita in un garage di via Salita castello di fronte la vecchia farmacia Sperlì con un Domenico Durante nei panni di San Giuseppe e gli zampognari ai due lati dell'uscio che eseguivano pastorali natalizie. L'Isola Amena si complimenta con gli organizzatori e con quella parte sana della cittadinanza caccurese che ancora fa di tutto per conservare le tradizioni e le nostre peculiarità culturali che sono l'anima del nostro popolo.

 06/01/2015
Un maiale per la ricerca
 Conclusa la VI sagra del maiale


"Un maiale per la ricerca". Questo potrebbe essere lo slogan per la bellissima VI edizione della Sagra del maiale organizzata ieri sera in piazza Annunziata dalla Pro Loco. Un maiale questa volta usato non come cavia, con buona pace degli animalisti e degli integralisti, ma come premio di una lotteria finalizzata a raccogliere fondi per Telethon. Dicevamo di una festa bellissima con musica, balli e, soprattutto, un magnifico posto di ristoro che somministrava una deliziosa pasta asciutta con sugo di maiale, pecorino e l'immancabile peperoncino calabrese, l'ambasciatore, assieme alla 'nduja della quale è componente essenziale, della Calabria nel mondo. E poi ancora salsiccia suina locale arrosto, carne, gelatina, patate fritte e altre prelibatezze, il tutto innaffiato da un buon rosato. Purtroppo questa bellissima serata caccurese offertaci da Gianni Porcelli e dai suoi ragazzi, è stata un po' disturbata da una fastidiosa pioggerellina che sembra avercela in modo particolare con al Pro Loco. Insomma ancora una bella serata in allegria per chiudere degnamente queste lunghe feste natalizie caccuresi. 

09/01/2015

E' morto Peppino Lacava



Ho appreso poco fa la triste notizia della scomparsa di Peppino Lacava, un amico sincero e leale mio e della mia famiglia. In questi momenti sono tanti i ricordi che si affollano nella mente, ma sono tutti belli e degni di essere custoditi amorevolmente come quelli di alcuni viaggi con la sua vecchia 600 multipla di quando faceva il noleggiatore a rimessa, quelli dei primi anni di servizio quando ci incontravamo per accompagnare le nostre mogli a Castelsilano dove prestavano servizio nelle locali scuole o come una bellissima serata di festa tra amici dalla quale è tratta questa foto. Peppino era un uomo grande nella sua umiltà, amato e stimato da tutti, un amico che mi porterò per sempre nel cuore. In questo momento di grande dolore sono vicino affettuosamente ai figli Vincenzo e Salvatore e alla collega Laura ai quali voglio far giungere le mie più sentite condoglianze. Addio, Peppino e grazie per essermi stato amico. 

16/01/2015

E' morto in Germania Giovanni Loria

Si è spento nei giorni scorsi in Germania dove si era trasferito alcuni decenni fa per lavoro, Giovanni Loria. Aveva 72 anni. La salma è arrivata ieri mattina (15/01) a Caccuri dove sarà tumulata nel locale cimitero dopo le esequie previste per oggi pomeriggio. Ai familiari e ai parenti tutti le più sentite condoglianze.


16/01/2015

E' morta Rosina Audia



Ieri mattina ho appreso con grande dolore la notizia della morte di Risina Audia, vedova Guzzo. Le avevo fatto visita un paio di mesi fa e mi era sembrata ancora in forma, perfettamente lucida e mi ero augurato che vivesse ancora a lungo, molto di più dei suoi 92 anni. Rosina e Vincenzo erano davvero due persone speciali, persone coerenti, leali, cordialissime e buone di quella bontà che gliela leggi sul viso, negli nocchi, nel cuore perché si tratta di una bontà che non si riesce a nascondere, una bontà che si lega in modo indissolubile alla sincerità, all'incapacità di nutrire sentimenti che non siano assolutamente nobili. Compagni molto legati al partito e all'ideale, ci accoglievano sempre con la più grande cordialità e trepidazione ogni volta che iniziavamo le nostre campagne elettorali proprio dalla loro casa. E ogni volta che lo abbiamo fatto la fortuna ci ha sempre assistito. Di Rosina ricordo anche il pudore e la discrezione con la quale, nonostante la grandissima amicizia che ci legava e la comune militanza politica che a quei tempi valeva molto più degli affetti parentali, mi chiamava al telefono quando aveva bisogno di assistenza di patronato o semplicemente pare la compilazione di uno dei tanti stramaledettisismi modelli che la burocrazia italiana ci propina continuamente. Prima si scusava per un quarto d'ora per avermi disturbato, diceva lei, poi, quasi con riluttanza, chiedeva la mia collaborazione e allora, quando mi presentavo a casa loro per risolvere il problema era una grandissima festa resa ancora più bella dalle fulminanti battute, dalle gag, dai nonsense del carissimo Vincenzo. Come si fa a non portarsi per sempre nel cuore il ricordo di persone così belle e così care? Addio Rosina, addio Vincenzo, voi non siete mai morti, ma siete sempre accanto a me e nei miei ricordi. Grazie per la vostra splendida amicizia.

21/01/2015

Prestigiosa vetrina per la stilsita caccurese
Mena Guzzo ospite di "Omaggio a Venezia



La nostra concittadina Filomena Guzzo,  giovane  stilista caccurese, parteciperà, il prossimo  7 febbraio, a San Servolo, un’isola della laguna veneta, , allo spettacolo Omaggio a Venezia,  un originale cocktail di moda, musica, poesia e fotografia che vedrà la presenza di nomi noti dello spettacolo, dalla moda e della cultura, oltre a quella di undici giovani stilisti dell’Accademia di Lusso di Palermo che presenteranno una collezione di vestiti ispirati a Venezia.  Non è la prima volta che la nota stilista caccurese partecipa a grandi eventi in Italia e all’estero  per cui la cosa ci riempie di orgoglio come caccuresi e come calabresi e costituisce l’ennesima dimostrazione di come la Calabria si terra di cervelli e di talenti, “la più fertile et la migliore provincia che sia nel reame, benché sia nell’ultima et estrema parte de Italia”, come ci ricorda orgogliosamente il nostro illustre compaesano Cicco Simonetta nella sua disputa con papa Paolo II. Per il suo vecchio maestro, ovviamente, l’orgoglio e la gioia sono ancora maggiori. In bocca al lupo, Mena e tanta, tanta fortuna e felicità.

 23/01/2015
La storia dei Simonetta e altro ancora all' Università Libera Età "Il Tripode" di  Crotone

Tra le tante soddisfazioni che ti possono capitare nella vita una delle più belle è quella di poter scambiare esperienze, conoscenze, ricostruire la storia vera della tua terra, dei suoi figli più illustri, delle immense risorse culturali, economiche, morali della Calabria e del Mezzogiorno e di come questi illustri personaggi abbiano influenzato la storia della Penisola contribuendo a farla diventare grande, pur preservando e difendendo strenuamente la loro calabresità, e la grandezza della loto terra d’origine. E quello che mi capitato ieri, grazie a un invito del mio carissimo amico Bruno Tassone che me ne ha dato l’opportunità, nel corso di una lezione agli allievi del corso di storia dell’ Università Libera Età "Il Tripode" – Crotone. L’argomento della lezione era la figura e l’opera di Cicco Simonetta e il suo ruolo nella vita politica italiana del XV secolo, ma poi si è finito anche per parlare degli altri esponenti della famiglia Simonetta, di Unità d’Italia e di brigantaggio non senza soffermarci un po’ sulla situazione politica, economica e sociale dell’Italia negli ultimi quattro secoli. Alla fine tutti soddisfatti: il mio amico Bruno,  giornalista e poeta oramai affermato a livello nazionale, io che ero stato chiamato a tenere la lezione, ma che ho molto imparato dagli allievi e gli allievi che hanno segnalato l’opportunità di continuare questa nostra bella e proficua chiacchierata. Insomma una ulteriore conferma della “fame di storia” di tanti nostri corregionali spesso tenuti ai margini di questa importante disciplina come, d’altra parte. ne siamo stati tenuti anche noi fino a qualche decennio fa.

                                                                                                             Febbraio 2015 

25/02/2015
Festa della canzone popolare e d'autore alla presentazione torinese di Andarsene sognando


Si è trasformata quasi in una festa della canzone popolare e d'autore la presentazione a Torino, alla fondazione Amendola, del libro di Eugenio Marino "Andarsene sognando - L'emigrazione nella canzone italiana" con la giornalista RAI Daniela Binello, i sociologi Porspero Cerabona e Bruno Manghi. Oltre all'interessante dibattito, agli intermezzi musicali in programma a cura del bravo Francesco De Francisco, si sono aggiunti anche alcuni pezzi del grande Mimmo Cavallo che ha voluto fare una bellissima sorpresa all'autore, non solo presenziando alla presentazione, ma anche arricchendola con le sue stupende canzoni. Un grazie di cuore a questo grande artista meridionale che ci gratifica della sua fraterna, affettuosa amicizia.

27/02/2015                 

E' morto Franchino Silletta

Ho appreso con grande dolore la notizia della scomparsa dell'amico Francesco Silletta (Franchino), deceduto a San Giovanni in Fiore dove risiedeva da tempo. Aveva 72 anni. Franchino, com'era chiamato affettuosamente da tutti, era una persona buona, umile, generosa e molto socievole. Ricordo sempre quando passava da Zifarelli, si affacciava dal muro di sostegno della strada provinciale con in mano un sacco di iuta pieno di verdure selvatiche e ci chiamava: " Za Marì, professò, v'he portatu nu pocu 'e screnche 'e vecchjie" e ci donava generosamente almeno metà del suo raccolto. Franchino era anche un  compagno di partito che  dal 1970 al 1975 ricoprì la carica di consigliere comunale di minoranza quale unico rappresentante del PCI subentrando allo zio Domenico che, dal 1965 al 1970,  aveva ricoperto la stessa carica, nello stesso partito, ma nell'allora maggioranza. Era molto legato a mio padre per il quale mostrava una stima e un rispetto fuori del comune. Davvero una bella persona che dalla vita avrebbe meritato un po' più di fortuna, ma che, invece, come tutte le persone buone, ha dovuto fare i conti spesso con la sofferenza.  Lo ricorderò sempre con affetto e nostalgia. In questo momento di dolore voglio far giungere alla sorella, al cognato Angelo Loria, ai cugini Peppino e Vincenzo Silletta, ai nipoti Pasquale, Salvatore, Rosetta e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze. Addio, Franchino, ti ricorderò sempre con affetto.

                                                                                                                    Marzo 2015

 09/03/2015
Un bel libro di Silvana Barillaro
"Il profumo della vita" sul barcone della morte

 

E’ stata davvero una bella serata  quella di sabato sera nell’ex Dopo lavoro ferroviario di Crotone, attuale sede dell’Università popolare del Mediterraneo, organizzata per presentare il primo romanzo di Silvana Barillaro, “Il profumo della vita.” Silvana, docente di materie letterarie, ha curato molti progetti di “Incontro con l’autore” in diverse scuole superiori  nelle quali ha insegnato ed è autrice di un’opera teatrale dal titolo “Eroi per scelta e qualche volta per caso”  della quale ha anche curato la messa in scena.      
   Da sempre impegnata in associazioni,  movimenti e partiti, la professoressa, originaria di Mammola, ma residente da anni a Messina, si è sempre interessata della questione femminile. Nasce forse anche da questo suo impegno, da questa sua esperienza  questo romanzo che tratta il tema dei “viaggi della speranza” che non sono quelli che si facevano una  volta all’estero per curare malattie gravissime, ma quelli di tanti poveri esseri che tentano di fuggire dai loro sventurati paesi nei quali le spaventose guerre che li devastano, i fondamentalismi, una cultura dell’oppressione e della negazione dei diritti, soprattutto di quelli delle donne, rendono la vita di milioni di poveri esseri umani ogni giorno più difficile e precaria. A questi sventurati, come ai nostri nonni e ai nostri bisnonni tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, non rimane che salire su un barcone, metafora della speranza lo ha definito l’autrice, per cercare di raggiungere l’Europa alla ricerca di quella vita normale della quale percepiscono il profumo intenso. Così il barcone, che spesse volte finisce purtroppo per trasformarsi in una spaventosa bara, diventa il luogo di incontro, una sorta di crogiolo nel quale confluiscono uomini e donne provenienti da paesi diversi, con culture diverse, storie personali drammatiche, esperienze dolorose da dimenticare, gente che vuole sfuggire alla morte, alla miseria, alla violenza, alla sopraffazione e che nel romanzo di Silvana Barilaro finiscono per solidarizzare e per aiutare gli altri sventurati compagni di viaggio.
   Il libro racconta la storia di tre persone, Malika, una giovane afgana che fugge dal suo paese per non sposare un uomo che ha più o meno l’età del padre, essendo innamorata di un coetaneo che conosce si da quando era bambina e che ama intensamente, Shama una donna matura del Darfur che ha assistito allo stupro della figlia,  e Geo, un giovane iraniano studente di medicina sconvolto da un attentato suicida che provoca decine di morti nel quale il kamikaze è un suo carissimo amico membro di un’associazione della quale fa parte egli stesso. Tre persone, dunque, che hanno tanti motivi per abbandonare la loro terra seguendo “la scia di profumo di vita” che continuano ad avvertire.  Sembra incredibile, come ha fatto rilevare Angelina Brasacchio, che ancora in alcuni paesi siano  in uso (in alcuni addirittura sono tornate in uso dopo decenni) pratiche barbare come la lapidazione della quale si parlava già nei vangeli che risalgono a  duemila anni fa o come l’infibulazione,  della quale hanno parlato altri relatori,  con le quali milioni di esseri umani sono ancora costretti a fare i conti quotidianamente. Guerre, diritti negati, violenza, umiliazioni, terrore e miseria sono dunque i motivi che spingono questa gente a preferire una morte molto probabile su una delle tante carrette del mare che solcano il Mediterraneo a una quasi certa nei loro martoriati paesi e comunque, a rischiare la morte preferendola a una vita che non vale assolutamente la pena di essere vissuta.  Povera gente, dunque, gente costretta da circostanze terribili ad abbandonare i luoghi d’origine divenuti mondi oramai invivibili anche per responsabilità di noi occidentali,  come ha sottolineato Maurizio Mesoraca nel suo intervento, non gente facoltosa che si sposta per andare a studiare a Oxford o a Cambridge o, peggio ancora, esaltati che partono per il solo gusto  di creare difficoltà al sindaco di Lampedusa o per far dispetto a Salvini e compagnia.
   Il romanzo è scritto con la tecnica  dell’ entità interna, ovvero di  un personaggio della storia che diventa il narratore (in questo caso si tratta di tre narratori). Insomma un libro, come hanno messo molto bene in evidenza lo scrittore Pino Condello e la scrittrice Angelina Brasacchio, gli altri due relatori che si sono soffermati  a lungo sui contenuti dell’opera, da leggere assolutamente. A me non resta che  complimentarmi con l’amica Silvana augurandole un grandissimo successo di vendite e di critica.

Aprile 2015 


 03/04/2015

E' morta Filomena Parrotta




Si è spenta giovedì sera, all'età di 90 anni, Filomena Parrotta, vedova Aiello. La mia famiglia, soprattutto mia madre, era molto legata a zia Filomena, come la chiamavo con affetto e con rispetto le poche volte che avevamo modo di incontrarci, sia perché era la moglie di un cugino di mio padre e la nipote di mio zio Gennaro Parrotta, sia perché era una donna umile, ma affettuosa e dolcissima. Ogni volta che l'incontravamo con mia moglie aveva sempre una parola di incoraggiamento per Vittoria che all'epoca aveva gravi problemi di salute; incoraggiamento, auguri e tanto, tanto calore umano che ti riversava addosso e, inoltre, non mancava mai di raccomandarmi di salutarle caldamente mia madre. Era davvero bello sentirsi circondare dalla sua dolcezza, una dolcezza che traspare anche dal lieve sorriso che si nota in questa foto. Detto da uno come me non so quanto possa valere, ma mi piace pensare che Cristo, che lei e la sua famiglia adorano da sempre, abbia voluto premiare la sua bontà e la sua dolcezza chiamandola a sé negli stessi giorni della sua morte e che anche lei possa risorgere domenica come il figlio di Dio. In questo momento di dolore voglio far giungere ai figli, ai nipoti e ai parenti tutti le più sentite condoglianze mie e della mia famiglia.

05/04/2015

E' morta Maria Lucente




Si è spenta ieri sera, dopo una breve malattia, Maria Lucente, amica di famiglia e sorella del mio amico e cugino Totò. La notizia ci ha profondamente commosso data l'amicizia e la stima che ci legava alla povera Maria e alla sua famiglia che conosciamo praticamente da sempre. Maria se n'è andata in silenzio, improvvisamente proprio mentre nella chiesa da lei assiduamente frequentata si celebravano i riti della Resurrezione. Una morte dunque, carica di significati per i credenti dei quali Maria faceva indiscutibilmente parte. In questo momento di dolore che ci coinvolge e ci accomuna, sono vicino a Totò, alle sorelle e ai parenti tutti ai quali voglio far giungere le più sentite  condoglianze mie e della mia famiglia.

 24/04/2015

 E' morto Luigi Lamanna

Così se n'è andato anche Luigi Lamanna, il secondo dei sergenti del quarto magistrale del '68; l'altro, Totò Pitaro, lo ha preceduto già da qualche anno. Un altro grande amico e compagno di scuola che scompare lasciandoci dentro un terribile vuoto. Conobbi Luigino Lamanna nella seconda metà degli anni '60 quando insieme frequentavamo l'Istituto magistrale di San Giovanni in Fiore. Luigi aveva appena finito il servizio militare come sottoufficiale di complemento col grado di sergente, così come Totò Pitaro ed entrambi  finirono nella mia stessa classe. Con loro due, Totò Lucente e Ercole Olivito formammo un gruppo di amici molto affiatati, compagni di scuola, ma anche di altre avventure. Durante l'ultimo anno ci capitò spesso di studiare insieme nella mia casa di Caccuri o a Castelsilano dove la madre  gestiva un bar nel quale ci barricavamo la sera tardi a gozzovigliare dopo aver finito di studiare. Memorabili le scorrazzate sulla sua vecchia Bianchina assieme  a Totò Lucente e a  Ercole. Luigi era un tipo solare, sempre allegro, incline alla battuta, spassoso nella sua improbabile interpretazione del guappo quando si metteva  scherzosamente in contrapposizione con noi  col suo ciuffo ribelle facendoci sbellicare dalle risate. Poi "diventammo adulti", cominciammo a insegnare, lui a Castelsilano, io e Totò a Caccuri e da compagni di scuola ci ritrovammo, per molti anni colleghi nello stesso circolo didattico e alle interminabili riunioni degli organi collegiali. Ora la tragica notizia della sua dipartita e il dolore per questa perdita.  Addio, Luigi e grazie per i tanti ricordi belli che ci lasci. Noi ti ricorderemo sempre con affetto e simpatia. nell'occasione rinnovo le condoglianze alla moglie, ai figli e ai parenti tutti.

 26/04/2015

E' morta Luisa Pisano

Ho appreso solo nella tarda mattinata di oggi della morte, all'età di 89 anni, di Luisa Pisano, vedova Falbo. E' triste sapere che una persona gentile, buona e discreta come la povera Luisa non è più con noi. Ricordo sempre la buona parola, la cordialità, l'amicizia che seppe manifestare a me e alla mia famiglia ogni volta che avevamo l'occasione di incontrarci. In questo giorno di dolore mi sento vicino ai figli, alle nuore, ai nipoti, alle sorelle e al cognato Enrico ai quali voglio far giungere le mie più sentite condoglianze.

30/04/2015

Un'antichissima tradizione caccurese: la festa di Maya

Anche quest'anno, fedele a una delle pochissime tradizioni plurisecolari che, nonostante tutto sopravvivono nel nostro paese (per quanto tempo ancora?), ho addobbato gli usci della mia casa con i rametti di spina fiorita per dare il mio personale benvenuto alla dea Maya il cui culto si celebrava nel mese di maggio prima che i cristiani lo sostituissero con il mese mariano. Maya, la maggiore delle Pleadi, era figlia di Atlante e di Pleione. Dall' amore di Giove per questa bellissima fanciulla nacque Ermes, il Mercurio latino che divenne poi il messaggero degli dei. Maya era ritenuta l'artefice del risveglio della terra che la dea ricopriva di fiori, luci e colori, quindi meritevole di essere adorata. Per questo i nostri antenati caccuresi il pomeriggio del 30 aprile addobbavano le porte e le finestre dei loro tuguri o delle case signorili con spine fiorite dal profumo intenso e inebriante, rami fi ginestra e rametti di cisto fioriti, poi, nonostante la spaventosa emigrazione di migliaia di caccuresi , l' irrompere prepotente e sconvolgente della modernità, l'"aggressione" di altre culture e di altri culti, quest' antichissima usanza si è conservata fino ai giorni nostri, anche se oramai sono sempre meno le porte "fiorite", sia perché la stragrande maggioranza delle case, soprattutto nel centro storico sono, nella migliore delle ipotesi,  chiuse per lunghi periodi dell'anno se non da decenni, sia perché la gente non ha tempo o non ha voglia di preparare il mazzetto fiorito. Credo che invece bisognerebbe fare di tutto per recuperare e rilanciare questa tradizione che, assieme a quella delle "parme" è forse unica nel comprensorio e nella Calabria. Un ruolo importante potrebbero giocarlo magari al Pro Loco e le altre associazioni culturali. Per saperne di più su questa antica festa e sulle superstizioni ad essa legate alle quali i nosti  antenati davano molto credito, si può cliccare qui.
  Colgo l'occasione, ricadendo domani primo maggio anche la Festa del lavoratori, per augurare a tutti loro, a quelli che il lavoro ancora ce l' hanno, a quelli che lo hanno perso e a quelli che lo cercano inutilmente da una vita, un primo maggio felice e che possa essere l'occasione buona per godere, finalmente, di questo fondamentale diritto primario che dovrebbe essere garantito da una Costituzione che viene ogni giorno che passa  stravolta e violentata senza che le masse popolari sentano più il bisogno di far sentire la loro civile, ma ferma e vigorosa protesta. Buon primo maggio a tutti.

                                                                                           Maggio 2015 

  10/05/2015
                       E' morta Maria Alfieri

 

Ho appreso nella tarda serata di ieri della morte della cara amica Maria Alfieri che si è spenta nella sua casa dei Croci circondata dall'amore e dalle cure dei suoi splendidi figli. Con la morte di Maria Caccuri non sarà più la stessa perché mancherà a tutti noi l'altruismo, la simpatia, il disinteressato attivismo di una donna come lei. Conosco Maria praticamente da sempre, da quando iniziano i miei ricordi. Figlia di za Michelina, donna buona, semplice, solare, Maria ne eredità tutte le qualità compreso un altruismo ammirabile. Ho sempre avuto modo di apprezzare le doti di questa donna eccezionale sin da quando abitava in largo Montegrappa. Col marito Agostino emigrato in Germania come tanti caccuresi e meridionali a guadagnare il pane per sé e per i figli, dovette sostenere per intero il peso della famiglia. Maria era sempre prodiga di un sorriso, di un incoraggiamento, di una parola buona; una donna che non era capace di alcun pensiero che non fosse ispirato alla bontà, alla sincerità, al rispetto per il prossimo. Addio Maria, e grazie per tutti quei tesori che ci lasci in eredità con la tua testimonianza di una vita onesta, serena e dedicata agli altri. Non ti scorderemo. stanne certa. Nell'occasione voglio rinnovare ad Agostino, a Giuseppe, a Michelina, Margherita, Cinzia, Massimo, Gianfranco, Claudia  e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze.  



  12/05/2015

Mario Arviotti non è più con noi



Ho appreso con dolore e sconcerto la terribile notizia dell'immatura scomparsa dell'amico Mario Arviotti, persona umile, semplice e genuina. Conosco Mario da oltre vent'anni e, in tutto questo tempo, la nostra amicizia si è andata sempre più cementando. A lui, col quale avevamo molti amici comuni, conosciuti nei lontani tempi delle scuole superiori, mi legavano anche alcuni comuni interessi culturali. Mario aveva lavorato per un certo periodo negli archivi di stato dove aveva potuto coltivare la sua passione per la ricerca. Da anni era impegnato in un'accurata ricerca su Dante Alighieri, ma ogni volta che ci incontravamo mi raccontava delle difficoltà che incontrava nel reperire materiali e della necessità di spostarsi in archivi e biblioteche del Nord. Il suo intento era quello di ricavarne una pubblicazione che ora so che, purtroppo, non vedrà mai la luce. Mario era anche un bravo pittore. Di lui mi restano due quadri che mi regalò una decina di anni fa. Addio Mario, uomo educato e studioso rigoroso. Mi porterò sempre dentro il tuo caro ricordo. 

18/05/2015


Si è spenta una stella: è morto Luigi Basile




Ho appreso nella tarda mattinata di oggi della scomparsa del mio fraterno amico Luigi Basile. La notizia mi ha provocato un immenso dolore. Dire fraterno amico di Luigino è, in effetti riduttivo. Luigino era per me  un fratello, così come lo era il compianto Salvatore e tutti i membri della famiglia Basile alla quale io, la mia famiglia e quella dei mie nonni paterni siamo da sempre profondamente legati. Prima di Luigi, dei suo fratelli e delle sue sorelle eravamo molto legati, infatti,  a compare Francesco e comare Marietta, poi l'affetto e la stima si sono trasferiti sui figli. Di Luigi e di Salvatore ricordo gli ormai antichi trascorsi quando, giovanissimi, lavorarono, alle dipendenze del cugino Giovanni, alla costruzione della mia casa. Trascorremmo allora tre o quattro mesi memorabili, un contiunuum di battute, scherzi, dimostrazioni reciproche di affetto e di stima. Luigi, sin da ragazzo, si rivelò  un bravissimo muratore, carpentiere e un ferraiolo insuperabile, un vero e capomastro, come si confermò poi negli anni successivi. Ma il mio compianto amico era anche un musicista delicato e sensibile, ottimo suonatore di fisarmonica che allietava le nostre cene e le nostre serate con l'esecuzione di bellissimi brani tra i quali il suo pezzo forte: "Sotto il cielo di Parigi." Ora, purtroppo, so che non lo sentirò più suonare perché magari sarà occupato a suonare per gli angeli.  Luigi fu  senz'altro una delle persone più gioviali, sincere, buone che io abbia mai conosciuto, una persona davvero amabile con la quale si è disposti dividere tutto. Degli uomini come lui e come il fratello Salvatore si è perso, purtroppo, lo stampo.  Luigi fu anche un compagno di partito sincero, e leale che si distingueva per la sua correttezza morale e politica, merci oramai scomparse dal mercato. In questo momento di grandissimo dolore mi stringo alla moglie Rosaria, ai figli Francesco e Luana, al fratello Peppino, alle sorelle e ai parenti tutti.  Addio, Luigino, addio, amico mio. Io, Vittoria ed Eugenio porteremo sempre scolpito nella nostra mente e nel nostro cuore il duo dolcissimo e struggente ricordo. Ti prometto che la morte vigliacca e crudele che ti ha ghermito ancora giovane non riuscirà mai a cancellare la tua immagine e che ti terremo sempre con noi. Riposa in pace, amico caro. 

 23/05/2015

Le origini della cultura europea e della vita umana nei libri di Francesco Cosco e Vittoria Longo

Con un dibattito estemporaneo, ma molto interessante sul confine o, se vogliamo, sul conflitto tra il diritto alla vita del feto e quello a una maternità cosciente e consapevole si è conclusa, ieri pomeriggio (23 maggio), nell’auditorium dell’Istituto comprensivo C. Simonetta,  la presentazione di due  interessantissimi libri del prof. Francesco Cosco, storico e dialettologo e della professoressa Vittoria Longo, scrittrice e ricercatrice storica.
   “Orme del monachesimo nel territorio del parco nazionale della Sila”, il volume di Cosco, illustrato dall’autore con l’ausilio di numerose diapositive, ricostruisce la presenza monastica nel territorio dell’antica Sila badiale, appartenuto nei secoli ai monaci di rito greco e poi basiliani, in seguito concesso con atti diversi, dai monarca che si sono succeduti sul trono di Palermo, ai vari ordini monastici di rito latino come i cistercensi e i florensi, ordine quest'ultimo fondato da Gioacchino da Fiore. Sullo schermo sono quindi comparse immagini dell’ abazia della Sambucina, di Santa Maria del Patirion, dell’abazia di Corazzo, del monastero di Calabromaria, di Sant’Angelo del Frigillo, della chiesa dei Tre Fanciulli, un tempo annessa all’omonimo monastero che assieme a quello di Santa Maria di Càbria e dell’abate Marco era uno dei tre importanti monasteri che sorgevano sul territorio di Caccuri, nonché di Timpa dei Santi, importante insediamento rupestre basiliano nel territorio della stessa Caccuri per il quale l’Autore ha proposto un urgente intervento di restauro. La dotta disquisizione del professor Cosco, che vanta antiche origini caccuresi. ha ricostruito il contesto storico culturale nel quale sono vissuti uomini del calibro di Gioacchino da Fiore e Bernardino Telesio, dottissimi calabresi il cui pensiero ha contribuito notevolmente alla formazione della cultura meridionale, italiana ed europea.  I monasteri e le abazie, infatti, non erano solo luoghi di raccoglimento e di preghiera, ma anche fucine di pensiero, opifici, persino scuole di formazione professionale che resero grande e prospero il Regno meridionale.
   “Come un chicco di grano”, il libro di Vittoria Longo edito dalle edizioni Paoline e che si avvale dell’introduzione di Giuseppe Marino, moderatore delle due presentazioni, è un libro autobiografico, un “inno alla vita dove gioia e dolore si mescolano insieme per esprimere l’essenza del generare e far crescere un figlio”, un lungo dialogo tra l’esserino che  cresce nel grembo della donna e la madre che inizia con la scoperta della gravidanza e continua fin dopo la nascita. In questo lungo lasso di tempo la mamma lo coccola, lo rassicura, lo educa, fa insomma di lui un ometto prima ancora che i suoi occhi vedano la luce. E’ stato proprio dopo l’intervento dell’autrice che ha più volte difeso il diritto alla vita del feto in ogni caso e la sua avversione per qualsiasi pratica abortiva, che si è acceso un dibattito appassionante, ma civile che ha coinvolto la stessa scrittrice,  il moderatore Giuseppe Marino, il professore Giuseppe Miliè e altri presenti che, al diritto del feto a vedere la luce, contrapponevano quello della madre che, in casi eccezionali e non certo a cuor leggero, decide di interrompere la gravidanza avvalendosi delle garanzie e dell’assistenza sanitaria previste da una legge dello stato fra l’altro confermata in un referendum a larghissima maggioranza dagli italiani. Tirare le fila del dibattito mediando tra le due opposte esigenze è toccato al marito della scrittrice e padre del “Chico di grano”, Domenico Offi, filosofo e ricercatore storico, anch’egli contrario alle pratiche abortive e all’eugenetica, ma rispettoso delle idee di chi la pensa diversamente e, comunque, convinto assertore della ricerca di un difficile punto di incontro che tra le due opposte esigenze che salvaguardi i diritti del feto e della donna che lo ha concepito.
  All’iniziativa ha portato il saluto il dirigente scolastico dell’Istituto C. Simonetta, Giuseppe Silletta che ospitava l’evento organizzato da Giuseppe Marino per conto dell’Accademia dei caccuriani. All’evento ha partecipato un pubblico non molto numeroso, ma molto qualificato. 
         
Peppino Marino

                                                       Maggio 2015 

  03/06/2015   

"Celebrata" la festa del sambuco



E' ancora in corso mentre scriviamo, in piazza Annunziata, la Festa del sambuco, ovvero "'' A festa e ru jure 'e maiu", la profumata infiorescenza che nel mese di maggio adorna le numerose piante di sambuco sparse nella nostra zona. Deus ex machina dell'iniziativa l'infaticabile Anna Calfa e la sua "equipe". Nei vari gazebo molti invitanti prodotti a base di fiore di sambuco: dal liquore, allo sciroppo, alla focaccia (pitta cu' maiu), alla pasta fresca che si poteva anche gustare già cotta e condita col burro. Interessante anche uno stand gestito da un signore di San Nicola dell'Alto nel quale si potevano acquistare miniature o utensili dell'antica civiltà contadina,  dagli aratri agli erpici, agli "anivuli" (arcolai), ai cannelli dei mietitori, agli "zirri" di canna. E poi salsiccia arrosto e altro ancora. Un bella festa, semplice e accogliente, un altro cadeaux della nostra vulcanica Anna.

 

                                                                                                    Giugno 2015                                                             

 12/06/2015

E' morto Raffaele De Franco



Ho appreso con tristezza la notizia del decesso del caro dott. Raffaele De Franco, spentosi questa mattina a Crotone dove risiedeva da molti anni. Don Raffaele, come lo chiamavano con affetto e rispetto i suoi compaesani, era figlio di un altro grande medico, Vincenzo De Franco, discendente di una nobile famiglia caccurese e portava il nome di un illustre antenato,  l’arcivescovo di Catanzaro mons. Raffaele De Franco che visse nel XIX secolo.  Dopo la laurea in medicina e chirurgia sposò Maria Lafortuna, figlia del poeta Umberto, quindi, dopo un periodo di residenza a Caccuri, si trasferì a Crotone dove lavorava come medico fiscale all’INAIL. Era quasi  coetaneo di mio padre con il quale frequentò le scuole elementari e che lo ricordava sempre con affetto. Don Raffaele era una persona simpaticissima, solare, sempre disponibile ad aiutare chi aveva bisogno, affabile e buon conversatore. Ogni volta che lo incontravo chiacchieravamo  a lungo ricordando Caccuri e i caccuresi. L’ultimo incontro, qualche  mese fa, a Passovecchio,  nel negozio del figlio Marcello, si chiuse con un abbraccio fraterno, una specie di addio, anche se gioioso. E’ difficile e doloroso pensare che non avrò più l’opportunità di incontrare questa persona amabile e simpatica. Il funerale sarà celebrato domani, 13 giugno alle ore 16,30 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie in Caccuri.  In questo momento di grande dolore mi sento particolarmente vicino al mio caro amico Marcello, a Mirella, a Rita e ai parenti tutti ai quali voglio far giungere le mie più sentite condoglianze.

                                                                                                   Luglio 2015   



28/07/2015

Un colpo di Luigino Ventura: 130 mila euro per la Chiesa della Riforma



  Luigino Ventura, presidente della Fondazione Terzo Millennio, mi manda un comunicato che ospito volentieri sul mio sito. Ecco il contenuto. Nell'occasione mi complimento vivamente con Luigi per questo ennesimo successo. 

Gentili amici e benefattori,
nell’allegare copia dell’evento definitivo del concerto, faccio partecipe  che la Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici della Calabria, per interessamento del Dott. Domenico Belcastro responsabile del procedimento a cui va un sentito ringraziamento da parte di tutti, per essere adoperato con decisione e sensibilità per l’ottenimento di un finanziamento di  € 130.000,00 sollecitato dalla Fondazione Terzo Millennio  e gestito dal nostro  Comune,  destinato al restauro della Chiesa Santa Maria del Soccorso di Caccuri, custode di preziose testimonianze d’arte, fascino e suggestioni-
                                       Presidente Fondazione Terzo Millennio
                                                      (Luigino Ventura)

                                                                                                               Agosto 2015 

05/08/2015

                        Grande serata della Pro Loco

  La corrida in una stupenda cornice 

Gran bella serata quella di ieri nell'ex palestra all'aperto dell'ex scuola elementare di Caccuri dove è stata organizzata "La corrida", uno spettacolo gradevole condotto da Giada Carino, una brava presentatrice cosentina e  animato da artisti dilettanti molti dei quali davvero bravi. Il tutto seguito da un foltissimo e divertito pubblico  che riempiva il parterre e l'intero tratto soprastante di via Adua. Artefici di questo miracolo Sara Pasculli, responsabile dell'evento, la Pro Loco, i suoi bravi ragazzi e il suo presidente Gianni Porcelli, che, con la regolarità di un passista che è anche capace, a tratti, di una grande andatura, continua, oramai da anni e senza troppi grilli per la testa, a organizzare eventi che  attirano e soprattutto, cosa molto più importante,  coinvolgono centinaia di persone. Basterebbe pensare alla Popolarimpiadi, alle estemporanee di pittura, alle sagre nel cuore del centro storico e ad altre lodevoli iniziative. L'idea di ubicare la Corrida in quello che è un vero e proprio anfiteatro naturale, ai piedi del superbo castello di Caccuri,  in un luogo riparato dal vento, con una stupenda veduta sulla costa ionica, comodo perché dà la possibilità a qualche centinaio di persone di sedersi comodamente e di seguire gli spettacoli senza dover sempre allungare il collo, è stata davvero eccellente. E dire che in passato c'era perfino chi nel delirio è arrivato a definirlo "macelleria."  Stupisce lo scarso interesse di tanti organizzatori di feste ed eventi caccuresi per questo bellissimo e comodo (anche da raggiungere) posto. 

09/08/2015                      

Partenza alla grande del Premio Caccuri

    Dopo un sontuoso prologo con la compagnia teatrale "I Birbanti" che venerdì sera ha presentato l'interessante dramma "Kalissa faust" di Christopher Marlowe, è partita ieri sera la IV edizione del Premio Caccuri con un nutrito programma che ha registrato, fra gli altri, la presenza di artisti come Bruno Gambarotta, scrittore, regista, autore e conduttore di molti programmi televisivi, Peppino Mazzotta, bravissimo attore calabrese di teatro, cinema e televisione, reso popolare dalla sua magistrale interpretazione dell'ispettore Fazio nella fortunata serie televisiva tratta dall'opera del maestro Andrea Camilleri e Carmine Abate, uno dei più grandi scrittori calabresi viventi. La serata ha avuto inizio con una lunga intervista a otto scrittori calabresi tra i quali anche il nostro Olimpio Talarico autori di una serie di racconti che compongono un libro il cui ricavato sarà devoluto all'associazione Libera di don Luigi Ciotti. Racconti di una Calabria attuale, la Calabria dell'accoglienza e dell'integrazione , come si evince dal bellissimo racconto di Carmine Abate, magistralmente "interpretato" in un brano dal bravissimo lettore Peppino Mazzotta, la Calabria della tradizione, la Calabria che lavora, produce, la Calabria che molti dovrebbero conoscere, una Calabria diversa da quella che emergerebbe, secondo il presentatore Ugo Floro e qualche autore dell'antologia, dagli scritti di presunti, non bene individuati scrittori meridionalisti piagnoni (?????). Per la cronaca gli autori presenti, oltre a Olimpio Talarico, uno degli organizzatori del Premio, erano Carmine Abate, Giuseppe Aloe, Gioacchino Criaco, Domenico Dara, Annarosa Macrì, Serena Maffia e Cataldo Perri,  tutti intenzionati a "fare rete" come fu per i cantautori della scuola genovese, come ha sottolineato Bruno Gambarotta, per avere più forza e più visibilità. 
  La serata è poi proseguita con l'intervento di un insegnante di religione che, su delega di don Ciotti, ha ringraziato i promotori dell'iniziativa a sostegno di Libera i cui componenti, come ha fatto rilevare il bravo presentatore, sono da anni impegnati contro la mafia in silenzio e senza protagonismi come tanti "professionisti dell'antimafia", questione stucchevole e un tantino stantia sollevata qualche decennio fa da Leonardo Sciascia. Infine sono stati premiati con una targa opera del maestro Michele Affidato, oltre a Peppino Mazzotta, lo scrittore calabrese Dante Maffia, autore de "Il romanzo di Tommaso Campanella", vincitore di diversi premi e finalista al Premio Viareggio, e il caccurese Eugenio Marino, dirigente politico, responsabile del Partito Democratico per gli italiani nel mondo, esperto di emigrazione, autore del saggio "Andarsene sognando", una ricostruzione di 150 anni di emigrazione attraverso la canzone popolare e quella d'autore, reduce, come ha sottolineato il presidente del Premio, Adolfo Barone, da una tournée mondiale che ha toccato Stati Uniti, Canada e diversi paesi europei.  E stasera il Premio continua con un grande serata che vedrà altri ospiti importanti come Edoardo Nesi, ex imprenditore pratese, poi scrittore di successo, vincitore del Premio Strega 2011 e i finalisti di quest'anno, l'ex ministro e vice segretario del PSI di Craxi, Claudio Martelli, Andrea Scanzi e Maria Latella.

10/08/2015

Premio Caccuri: archiviata la seconda serata con un Gambarotta pirotecnico



Archiviata anche questa seconda serata del Premio Caccuri (la terza considerato anche il prologo con lo spettacolo de "I Birbanti) con un Bruno Gambarotta in gran forma che con la sua garbata e fine ironia diverte e strappa applausi a scena aperta. Tocca proprio allo scrittore e giornalista, nonché autore e conduttore televisivo piemontese, aprire la serata con la presentazione del suo libro "Ombra della giraffa" un'opera di poco più di duecento pagine nelle quali racconta  la storia di una fiction quasi imposta ai dirigenti Rai con una trovata arguta e intelligente per ricordare la figura di un tecnico molto bravo appena scomparso. Ovviamente tutto ciò è solo un espediente  per raccontare la sua singolare esperienza di lavoro nella più grande azienda culturale italiana. Davvero bravo questo personaggio che abbiamo imparato a conoscere proprio seguendo i suoi trascorsi televisivi. Così come Antonio Capranica, anch'egli giornalista di lungo corso passato per due giornali comunisti come  L'Unità a Paese sera,  già corrispondente RAI dal Medio Oriente a direttore del GR 1 per approdare infine ad Agon channel, la televisione albanese in lingua italiana. 
Capranica, grande conoscitore e innamorato di Londra e dell'Inghilterra ci ha parlato a lungo della sua esperienza londinese e del carattere e delle abitudini degli inglesi molto diverse dalle nostre. In particolare della grande capacità di inclusione degli inglesi e delle straordinarie opportunità che riescono a offrire anche a chi  inglesenon è. Per gli inglesi la libertà è un diritto naturale, ha spiegato Capranica che non può essere concesso da un monarca e che, a differenza degli europei del continente,  non hanno avuto bisogno di conquistarsi con guerre o lotte. Nella sua difesa del paese che lo ha visto per tanti anni apprezzato corrispondente, è entrato anche in polemica, una polemica velata e tra le righe tanto da non nominare nemmeno il suo interlocutore, con Eugenio Scalfari che nell'editoriale di ieri su Repubblica, in una sua critica agli anni e all'opera di Blair, sostiene che, anche a causa della scialba politica del leader laburista negli anni in cui ricoprì la carica di primo ministro, oggi l'Inghilterra ha un ruolo marginale in Europa e nel mondo. Capranica ha anche trovato il modo di dirci che dovendo pagare le tasse in Italia si troverebbe in grave imbarazzo visto le condizioni delle strade che collegano la Puglia con la Calabria e che il pagamento del canone RAI è anch'esso ingiusto. Forse sarebbe stato opportuno fargli notare che anche nella decantata Inghilterra la BBC viene finanziata attraverso il canone televisivo il cui importo è di ben 176 euro e che la tanto celebrata TV inglese, almeno a detta di alcuni autorevoli colleghi di Capranica, non pare sia messa proprio bene tra scandali sessuali e stipendi gonfiati, ma per gli intervistatori italiani è scortese  creare imbarazzo all'intervistato. Sono poi saliti sul palco i finalisti del premio,. Claudio Martelli, Andrea Scanzi e Maria Latella che, purtroppo, ho potuto seguire solo per un breve lasso di tempo, giusto per ascoltare una lucida analisi di Andrea Scanzi su una generazione, quella dei quarantenni, che ha avuto il torto di non ribellarsi, tranne alcuni episodi sporadici come i girotondi di Moretti, il popolo viola o la mobilitazione di Cofferati, episodi comunque sporadici e labili, e di avere accettato passivamente il declino della politica e del Paese in questi ultimi decenni. E stasera grande finale con la premiazione del vincitore. 

11/08/2015

Chiusura alla grande del Premio Caccuri

Claudio Martelli trionfa nella IV edizione



Grandissima serata finale ieri al Premio Caccuri che ha visto trionfare l'ex ministro della giustizia, vicesegretario del PSI e vicepresidente del Consiglio Claudio Martelli che si aggiudica la quarta edizione col libro "Ricordati di vivere", un'auto biografia che gli consente di ricostruire trent'anni di storia politica italiana.  Martelli è stato il "vincitore" della serata anche per altri motivi di cui parlerò in seguito. Ora mi preme sottolineare che quella di ieri sera è stata forse una delle più belle serate di questo premio, dove tutto è filato liscio, tutto perfetto, senza smagliature, insomma uno "spettacolo culturale" di notevole spessore. L'apertura, poco dopo le 21, è toccata  al trio di soprano Appassionante, un gruppo che sa fondere splendidamente  la musica pop con la grande tradizione melodrammatica italiana, tre ragazze dalla voce potente e pulita, brave nel canto, nella recitazione e nel ballo. Entusiasmante la loro esecuzione de "La donna è mobile", ma soprattutto di "Libiam ne' lieti calici" quando con una gradevole trovata coreografica sono scese a cantare tra il pubblico, senza trascurare l'originale interpretazione di alcune celebri canzoni del repertorio napoletano accompagnate per l'occasione al piano dal loro maestro. Qualcuno le ha definite "la risposta femminile al Volo"; io invertirei il giudizio, anche perché mi pare che questo trio femminile sia nato prima. Subito dopo un sempre brillante e appassionato Pino Aprile ha intervistato Carlo Maria Lomartire, giornalista milanese di origini pugliesi, autore del libro La prima trattativa Stato - Mafia che ricostruisce la storia della collaborazione tra Salvatore Lucania (Luky Luciano), celebre boss della mafia italo - americana e il governo degli Stati Uniti per far cessare il flusso di informazioni che dal porto di New York arrivavano ai servizi italiani e tedeschi consentendo ai nemici degli USA di affondare navi mercantili che portavano aiuti agli Alleati in Europa. Un libro interessante che non ho trascurato di comprare anche se, a onor del vero, quella con Lucania fu solo una delle tante trattative di uno Stato con quella che Pino Aprile, con felice espressione, ha definito "Società di servizi (loschi ovviamente) allo Stato" e che tra le prime (nemmeno quella fu la prima) possiamo annoverare quelle che permisero a Garibaldi prima di sbarcare indisturbato e conquistare la Sicilia e poi di entrare a Napoli dove Liborio Romano aveva provveduto a sostituire molti funzionari borbonici con camorristi liberati dal carcere.  Molto interessante anche la conversazione tra il maestro Pupi Avati, celebre regista bolognese che presentava il suo libro Il ragazzo in soffitta e  Anna Falchi, presentatrice deell'evento insieme al collaudato Salvatore Audia. ma il clou della serata, ovviamente, è stata la lunga intervista della bravissima Marianna Aprile ai tre finalisti nella quale, grazie a un prezioso assist di Andrea Scanzi, Claudio Martelli ha giganteggiato dimostrando ancora una volta, se ce ne fosse  bisogno, la gigantesca statura dei politici della tanto bistrattata prima repubblica in contrasto con il nanismo, la superficialità l'insipienza di quella attuale. Martelli, in meno di dici minuti, ha fatto un'analisi puntuale, precisa e implacabile dei mali attuali, della mancanza di una seria prospettiva per un'Europa che va alla deriva perché "il socialismo ha smesso di pensare" e non è stato capace di interpretare il nuovo, il mondo globalizzato e di offrire una sua prospettiva. Impietoso e drammatico il quadro di un socialismo europeo nel quale il partito tedesco è appiattito da anni sulle posizioni della Merckel, il partito laburista si è fatto stracciare da Camerun, quello spagnolo praticamente non esiste più e in Italia c'è un partito di centro che si spaccia per sinistra. Bravo anche Andrea Scanzi nelle sue analisi sulla generazione dei quarantenni; un po' spaesata la Latella con i suoi improbabili personaggi femminili costretti a lottare contro incredibili pregiudizi e discriminazioni nei confronti delle donne che sarebbero ancora determinanti nel nostro Paese. Molte le premiazioni con la bellissima Torre d'argento del celebre maestro Michele Affidato, onore e vanto della Calabria, a cura del presidente Adolfo Barone, di Olimpio Talarico e Roberto de Candia, artefici di questo "miracolo". Una serata da incorniciare, insomma. 

  12/08/2015

 E' morta Letizia Loria

Ho appreso solo con notevole ritardo, mentre questa mattina era già in corso la cerimonia funebre nella chiesa evangelica di Caccuri, della scomparsa, nella frazione di Santa Rania dove viveva da sempre, all'età di 83 anni, di Letizia Loria, vedova Loria. Ho conosciuto Letizia nel 1968 assieme alla sua cara mamma, za Vicenza, poi l'ho incontrata ancora nel 1979 grazie all'amicizia che intanto era nata con i figli, in particolare con Peppino e da allora ho imparato a conoscere il carattere amabile, la generosità, la gentilezza e la felicità di questa donna che sapeva trasmettere a chiunque le stesse intorno. Letizia è stata davvero una donna e una madre esemplare che ha saputo allevare ed educare i suoi splendidi figli dei quali andava giustamente orgogliosa. E' a loro, a Peppino, a Gigino, a Luigi, a Franco e ai parenti tutti che mi unisco in questo momento di dolore nel ricordo di questa donna eccezionale. 


12/08/2015


Un grave lutto colpisce Adolfo Barone

E' morta Francesca Pisano, vedova Barone

Mammarella

Oi Mammarella mia si sempre bella.  
Si bella quannu t’azi la matina, tranquilla e ripusata  
si puru è stata curta la nuttata.  
Me pari na jiocca ‘cu lli pullicini 
e se virari e cumu te stamu tutti vicini.  
‘Na priparatu puru a suppicella 
ma quantu bene ne voi o mammarella!!  
M’ha allevatu ccu amuri , gioia e affanni  
ma chjanu chjanu su passati l’anni.  
Ormai signu crisciutu puru iu  
 riventannu patre, nannu e ziu.  
Ma tu resti sempre bella mammarella mia  
si puru t’ha toccatu a malatia.  
e pregu tutti i jiorni u miu Signure  
chi te facissa abbunnare l’anni , i jiorni e ll’ure,


 Voglio ricordare con questa bellissima, struggente poesia del figlio, il mio caro amico Adolfo Barone, la scomparsa di Francesca Pisano, vedova Barone che ci ha lasciato oggi all'età di 84 anni. Purtroppo la preghiera finale del caro Adolfo pare non sia stata del tutto esaudita. ma la vita è questa e nulla possiamo fare per cambiare il destino di noi stessi e dei nostri cari.   Francesca era la moglie di Primo Barone, carissimo, fraterno amico di mio padre e madre di amici carissimi come Adolfo, Caterina, Filomena e Bernardino, ma era anche una donna gentile, discreta e affettuosa che sapeva farsi amare e stimare di suo. Purtroppo nel corso della mia vita ho avuto l'opportunità di incontrarla solo poche volte, ma ogni volta era un piacere. Conserverò sempre il ricordo di questa persona amabile dallo sguardo dolce e affettuoso, compagna di vita di un uomo buono e simpatico come Primo Barone e madre esemplare dei suoi splendidi figli. Addio Francesca e condoglianze sincere e affettuose a Caterina, Adolfo, Filomena, Bernardino e ai parenti tutti. I funerali saranno celebrati domani, 13 agosto, alle ore 16 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie in Caccuri. 



  13/08/2015

Inaugurato "Il vicolo", pizzeria da favola


  Bellissima cerimonia di inaugurazione, ieri pomeriggio, per una bellissima pizzeria che apre i battenti in uno dei posti più suggestivi del centro storico. Il locale, che vede la luce per iniziativa del bravo Daniele Lucente e della sua famiglia,  è "Il vicolo"; il rione è il Pizzetto. 
   Subito dopo il taglio del nastro da parte della compagna di Daniele, gli invitati, varcata la soglia, si sono ritrovati in un posto meraviglioso, un ambiente vasto in stile rustico arredato con gusto, accogliente e funzionale con una grande, originale riproduzione del castello di Caccuri su una delle pareti e il forno a legna visibile anche dalla sala. Insomma una pizzeria da fare invidia a quelle moto gettonate che spesso troviamo in qualche città e che vanno per la maggiore. Il nostro "Vicolo", così come la Ruga. hanno il grande pregio di essere allocati in posti bellissimi, inaccessibili alle auto; posti ameni e tranquilli nei quali si possono trascorrere veramente momenti piacevolissimi e rilassanti gustando dell'ottimo cibo circondati dalle premure e dalla gentilezza dei gestori. Davvero grandiosa l'idea di aprire questa pizzeria al Pizzetto, un rione bellissimo, ma che potrebbe diventare ancora più bello senza grandi stravolgimenti, ma con qualche piccolo accorgimento  come la sostituzione di alcuni infissi in alluminio, a cominciare dalla stessa porta d'ingresso del nuovo locale che per il momento pare non sia stato possibile sostituire per motivi tecnici,  o la rimozione di quegli orrendi cavi elettrici che deturpano le facciate delle case. Dopo la visita all'interno, gli ospiti sono tonati all' aperto per gustare le delizie di un sontuoso buffet allestito con specialità tipiche locali a cominciare dal "pane cupatu cu' piparogni". A questo punto dobbiamo tutti prendere l'abitudine di far visita spesso a Daniele, ma anche agli altri amici ristoratori caccuresi perché questi locali devono vivere e prosperare, perché se vivono loro vive il paese e se vive il paese viviamo noi tutti e viviamo una vita piacevole in un posto ameno nel quale vale la pena di essere vissuta. Lo dice uno che ci ha investito la propria senza cedere ad alcuna lusinga. 


14/08/2015

Conferenza della Fondazione Terzo millennio sul recupero del quadro del Rosario. 



Nel corso di una interessante conferenza organizzata da Luigino Ventura  ieri pomeriggio nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, sono stati presentati i lavori di restauro della tela della cappella di Santa Maria del Rosario, la  chiesetta dell'antica omonima congregazione nata nel  1690 per iniziativa dei confratelli Francesco Saverio Bonaccio, Orazio Antonio Novello, Filippo e Francesco Me
le e Santino Falbo che chiesero al Padre Provinciale dei Predicatori, la concessione di una stanza del convento dei dominicani per erigervi la cappella. Nel secolo successivo il primogenito del duca don Marzio Cavalcante, che aveva rinunciato alla primogenitura e quindi al titolo di duca per farsi cavaliere di Malta, convinse il padre a finanziare generosamente la congregazione alla quale il 4 gennaio del 1750, con un atto redatto dal suo segretario Diego Guarascio che era anche il sindaco del tempo, donò il fondo Vignali a due passi dalla chiesa di San Rocco, oltre a finanziare alcuni lavori per completare gli altari e gli scanni della più bella chiesa di Caccuri e dintorni.  
  I lavori di restauro del bellissimo dipinto sono stati eseguiti dalla dottoressa Tecla Fucilla, una restauratrice calabrese che si è formata presso l'Opificio delle pietre dure di Firenze, con l'aiuto della dottoressa Ilaria Guarascio. Il risultato ci è parso molto buono. Dopo l'introduzione dell'indefesso Luigino  che da anni si dedica con tenacia e in perfetta solitudine al recupero dei beni culturali ecclesiastici caccuresi, la dottoressa Guarascio, con l'ausilio di alcune diapositive ha illustrato le varie fasi del restauro. L'iniziativa si è poi chiusa con una dotta lectio magistralis del prof. Silvio Mastrocola, docente di Letteratura italiana all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e Pontificia università teologica San Tommaso d'Aquino di Napoli, su Guido Cavalcanti, poeta e filosofo del XIII secolo che si ritiene possa essere un antenato dei duchi Cavalcante, feudatari caccuresi dal 1651 al 1830 e quindi anche del
priore don Antonio. Ancora un plauso a Luigino Ventura per questa iniziativa e per l'intelligente e tenace opera di sensibilizzazione e di ricerca di fondi per il recupero di questi tesori che ha fruttato di recente un nuovo contributo di 130 mila del Ministero dei Beni culturali  euro che saranno spesi per la realizzazione di nuovi lavori. 


15/08/2015


Alla compagnia Krimisa e a Mariangela Costantino i premi per il teatro e la poesia dialettale



  Sono stati consegnati ieri sera, nel corso di una serata musicale in piazza, i premi ai vincitori della Rassegna teatrale dialettale e del Premio di poesia dialettale U. Lafortuna.
  Il primo premio per il teatro è andato alla compagnia Krimisa di Cirò Marina per la commedia "Pitta cu' sarde", una storia di emigrazione che ha riscosso un grande successo, mentre il premio per la poesia dialettale è andato alla poetessa reggina Mariangela Costantino con una satira feroce, ma veritiera del mali italiani dal titolo "Non ti preoccupare." 
   Alla serata, coordinata dall'ottimo Ginetto Pirito (Tom Ferretti) e allietata da ottimi musicisti come Raffaele Rizza e il suo gruppo già Na' Im e ..... Cardamone, ha assistito un pubblico attento e interessato alla musica. A me non rimane che complimentarmi con i vincitori  dei due concorsi e ringraziare calorosamente i giurati per la loro collaborazione in questi quattro anni. 

16/08/2015

Il pellegrinaggio del Patrono: conclusa la processione di San Rocco




Anche quest'anno San Rocco, il pellegrino di Montpellier da almeno quattro secoli patrono e protettore del nostro paese ( "Eris in peste patronus", recita un'epigrafe collocata sul portale della chiesetta dedicata al santo), ha compiuto il suo pellegrinaggio per le vie del paese accompagnato dal parroco, dalla banda musicale e da una folla di fedeli. Partito al mattino presto dalla chiesetta di Vignali, il santo ha raggiunto la piazza, il rione Parte, i Croci e il rione san Nicola per poi fare ritorno nel centro storico dove, dopo una puntata al castello, ha raggiunto la chiesa di Santa Maria delle Grazie dove viene celebrata la messa. Nel corso del suo peregrinare la statua effettua spesso soste presso le case dei fedeli più devoti al santo francese dove vengono allestiti banchetti con dolciumi e bevande per ristorare i confratelli portatori e i fedeli al seguito. Quest'anno mi è capitato anche di vedere alcune signore che per voto accompagnavano la processione a piedi scalzi, una rito pressoché scomparso com'è scomparsa anche l'usanza, sempre per voto, di riprodurre con un impasto di farina, zucchero e uova arti o altre parti del corpo guariti per intercessione del santo patrono. Il tradizionale sparo di mortaretti, infine, annunciava ai compaesani il raggiungimento delle varie, tradizionali mete della processione nei vari rioni. La chiesa di San Rocco è stata recentemente interessata da lavori di manutenzione straordinaria a cura del comitato festa. Difficile stabilire l'epoca esatta della costruzione di questo tempietto;  possiamo solo ipotizzare che, essendo la chiesa consacrata  al protettore della peste, possa essere stata costruita in occasione di una delle tante pestilenze che colpirono il Regno di Napoli e la Calabria, forse quella del 1656 – 1658, ma allo stato non è possibile alcun riscontro. Notizie più certe affiorano, invece, nel XIX secolo quando già la costruzione doveva avere subito pesantemente l'usura del tempo. Nel 1855 la chiesa infatti si trovava in uno stato di forte degrado. La lamia, ossia la copertura a volta e “il frontespizio del povero tempio”, come scriveva il Sotto intendente di Crotone in una lettera all’Intendente di Catanzaro il 13 luglio dello stesso anno, erano crollati e il sindaco aveva fatto redigere una perizia che il funzionario trasmetteva al superiore.  Il progetto venne sottoposto all’architetto Ciro Candela che lo giudicò irregolare perché i prezzi erano esagerati. Fu, perciò, redatta una seconda perizia per l’importo di ducati 62,25 che ottenne l’approvazione  ed i lavori furono eseguiti sotto la direzione del muratore e perito Vincenzo Cosenza e portati a termine tanto che l’8 ottobre l’architetto Candela certificò la regolare esecuzione dei lavori. 


17/08/2015 
E' morto Domenico Pisano



Si è spento due giorni fa, all'età di 84 anni, Domenico Pisano. Mastro Domenico, com'era conosciuto a Caccuri, era un fabbro valente che aveva la sua bottega in contrada Prato dove verso la metà degli anni '50 aveva cominciato a costruirsi la casa. Nello stesso stabile aprì poi un grande negozio di ferramenta che gestì per molti anni insieme alla moglie. Uomo umile e rispettoso, sempre dedito al lavoro, veniva spesso additato come esempio di grande e onesto lavoratore. Ciò che colpiva in lui era la gentilezza e la pacatezza nei rapporti umani. I funerali saranno celebrati questa mattina alle ore 10,30 nella chiesa di Santa Maria del Soccorso. In questo momento di dolore sono particolarmente vicino alle figlie, al professore Giovanni e ai parenti tutti ai quali voglio far giungere le mie più sentite condoglianze. 

17/08/2015

E' morto Vincenzo Ambrosio, un caro amico



Ho appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa del caro amico Vincenzo Ambrosio che ci ha lasciato con discrezione, quasi con pudore, quella discrezione e quel pudore che erano il tratto fondamentale del carattere di Vincenzo. Quasi coetanei, da fanciullo abbiamo avuto pochissime occasioni per stare insieme, sia perché abitavamo in rioni diversi, sia perché Vincenzo si trasferì giovanissimo con la famiglia prima a Crotone e poi  in Lombardia. Lo conobbi meglio una quindicina di anni fa quando cominciò a tornare spesso a Caccuri fino ad aprirvi un negozietto di frutta e verdura  cominciando a invertire la tendenza all'abbandono del centro storico e la rinascita di questa parte del paese. Fu allora che scoprii di avere in comune con Vincenzo anche le idee politiche ed ebbi modo di apprezzarne la sua grande coerenza, merce ormai introvabile. Vincenzo era una persona modesta, seria, generosa  che aveva un grande rispetto per il prossimo. Di lui, oltre a molti ricordi, mi rimane questa bellissima foto che lo ritrae nei panni di un vecchio artigiano comunista degli anni '40 dello scorso scorso secolo, un personaggio che creai appositamente per lui in occasione della messa in scena di un mio spettacolo teatrale del 2008. Nel giorno della sua scomparsa voglio far giungere al fratello Carlo, alla sorella Peppina, al caro don Vincenzo, ai figli, alla famiglia e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze.  Addio Vincenzo e grazie per l'amicizia che mi hai offerto e per ciò che col tuo esempio mi hai insegnato. Ammetto che avevi ragione tu. Addio, amico mio. 


 30/08/2015


E' morto Luigi Pasculli



Ho appreso nella tarda serata di ieri sera della scomparsa, all'età di 87 anni, di Luigi Pasculli, per gli amici caccuresi Luigino, emigrato d moltissimi anni nel comasco. Conoscevo Luigi da quando ancora abitava a Caccuri per l'amicizia che mi legava al padre, Nicola e alla madre Emilia, nonostante fossi ancora un ragazzo, poi mi capitava di parlarne col fratello, il compianto Vincenzo, altro grande amico, e con il padre che andavo a trovare spesso per portargli la tessera del partito o l'invito per la convocazione di assemblee. Ho avuto occasione  spesso di parlare anche con lui quando, raramente, tornava a Caccuri, l'ultima volta cinque anni fa, proprio di questi tempi, quando visitò, forse per l'ultima volta, il paese natio per la morte di Vincenzo. Luigi era un bravo lavoratore, un uomo educato, riservato, mite col quale era gradevole conversare. Una tragica coincidenza ha voluto che lasciasse questo mondo esattamente cinque anni dopo il fratello al quale era molto legato e proprio nello stesso stesso giorno, quasi a ribadire platealmente il legame affettuoso con Vincenzo. In questo momento di dolore voglio far giungere alla sua famiglia, ai nipoti Emilia, Giovanna e Nicola e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianza. 

                                                                                                           Settembre 2015 

 06/09/2015

                           
Celebrata la festa della Patia



 E' stata celebrata oggi la "Festa della Patia", in occasione della ricorrenza della natività della Beata Vergine Maria che secondo gli ortodossi nacque l'8 settembre dalla tribù di Giuda, dalla stirpe di Davide, quindi discendente di Abramo. Successivamente anche in occidente si accettò questa data come quella della nascita della madre di Cristo. La festa della Patia, presso il monastero dei Tre Fanciulli, risale probabilmente al periodo nel quale lo stesso apparteneva ancora ai Basiliani che lo avevano fondato, prima che con la latinizzazione del rito greco finisse nelle mani dei Florensi di Gioacchino da Fiore. Nella chiesetta si conserva ancora il quadro della Vergine che salva dal fuoco tre pargoli. Originariamente la festa si celebrava nel giorno della presunta nascita di Maria, poi, per comodità, da qualche decennio è stata spostata alla prima domenica di settembre. 
  Da secoli questa ricorrenza ha richiamato davanti l'umile chiesetta ricostruita nel luogo ove sorgeva l'antico monastero, folle dai paesi vicini, in particolare Caccuri, San Giovanni in Fiore e Castelsilano. La notte precedente, dedicata alla veglia alla preghiera, sfociava quasi sempre in risse tra caccuresi e sangiovannesi che avevano probabilmente origine nell' antica rivalità dei tempi di Gioachino quando il monaco di Celico, grazie alla donazione di Enrico VI, si impadronì di un territorio vastissimo sul quale basiliani e caccuresi esercitavano gli usi civici. Una particolarmente furibonda si scatenò negli anni '40  ed è ancora oggi ricordata come " 'A notte 'e ra Patia" il cui racconto potete leggere cliccando qui.   

  25/09/2015

Il fisico nucleare caccurese Michele Lucente, dottore a Parigi


   
Michele Lucente, giovane fisico nucleare caccurese, ha conseguito oggi il dottorato di ricerca con lode presso il Laboratoire de Phisique Thèorique dell'Universitè Paris sud con una tesi dal titolo "Implication of Sterile Fermions in Perticle Physics and Cosmology." 
  Michele, dopo aver conseguito nel maggio del 2011 la laurea in fisica nucleare all'Università di Roma con 110 e lode, ha svolto attività di ricerca a Trieste e a Parigi. Mi sento orgoglioso, come caccurese, parente e maestro elementare di questo genio, onore e vanto del nostro paese. Al caro cuginetto gli auguri più affettuosi e più sinceri per una carriera luminosa e foriera di grandi scoperte e grandissime soddisfazioni. Un abbraccio affettuosissimo.

28/09/2015

E' morto Giuseppe Pisano, un caro amico. 



Ho appreso oggi pomeriggio, con costernazione, la notizia della scomparsa di Giuseppe Pisano che si è spento nella tarda serata di ieri in Piemonte dove risiedeva da molto tempo. Giuseppe era un caro amico e un compagno, uno di quei compagni operai emigrati al nord per lavoro e ai quali noi giovani degli anni '70 e '80 guardavamo con orgoglio e ammirazione perché li consideravamo maestri di vita e fonte di  esperienza. Chi come lui, agli inizia degli anni '60, o anche prima,  lasciava la propria terra e i propri affetti per cercare lavoro e dignità nel cosiddetto triangolo industriale doveva affrontare disagi e privazioni per inserirsi in quel contesto economico e sociale spesso ostile e lui, insieme a tanti altri caccuresi, ci riuscì perfettamente. Di Giuseppe ricordo in modo particolare  il generoso contributo alla realizzazione della seconda festa de L'Unità caccurese, quando, assieme a Peppino Noce a altri  compagni tornati dal nord per le ferie, rinunciando a qualche giorno di vacanza, ci aiutò a trasformare una campagna abbandonata in un villaggio attrezzato. In occasione della sua dipartita voglio ringraziarlo ancora una volta per quel contributo e per tutti i consigli e le dimostrazioni d'affetto che seppe darci ogni volta che ci ritrovavamo d'estate nel nostro paese. Voglio altresì far giungere alla moglie, a Nuccia, alla sorella Maria  e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze. Addio, Giuseppe e che la terra ti sia lieve. 

 

                                                                                Novembre 2015 
07/11/2015
Grande festa della Pro Loco "nel borgo del castello"



E' stata veramente una bellissima festa quella organizzata questa sera dalla Pro Loco , nel centro storico di Caccuri tra via Buonasera e via Salita castello, strada quest'ultima nella quale è ubicata anche la nuova sede dell'ente inaugurata proprio ieri sera dopo un lavoro di ristrutturazione che è durato alcuni mesi.  "Festa d'autunno nel borgo del castello" è il nome di questa bellissima iniziativa giunta oramai alla terza edizione, ambientata in uno scenario meraviglioso, in uno dei pochi luoghi del paese dove non devi fare la gincana tra le auto, riparata dal vento, impreziosita dal palazzo De Franco, dalla chiesa madre e dalla salita al castello. 
  La serata è iniziata con il  taglio del nastro della nuova sede dopo un breve intervento del presidente Gianni Porcelli che ha fatto una breve cronistoria della nascita e dell'attività della Pro Loco nei suoi sette anni di vita e di quanto è stato fato per dotarsi di una sede, senza omettere di ringraziare i proprietari che hanno messo a disposizione i locali. Poi il taglio della fettuccia che chiudeva l'ingresso da parte di Topolino e Minnie, due personaggi di fantasia, due "volti anonimi"  che rappresentano tutti perché, come ha spiegato Porcelli, la Pro Loco è di tutti e aperta a tutti i cittadini  di qualsiasi appartenenza politica o religiosa. Sono quindi partiti i fuochi pirotecnici che hanno illuminato per qualche minuto il magico cielo caccurese. Poi l'apertura degli stand gastronomici dove si potevano gustare l'ottima cucina de La Ruga, i "turdilli fritti", le zeppole e gli arrosti e quelli di prodotti tipici, ninnoli, creazioni artigianali di maestri del comprensorio, il tutto allietato da canti popolari eseguiti da un bravo, giovane artista. 
  Il pubblico ha risposto in modo eccezionale con una presenza da fare impallidire quella della festa di San Rocco. C'era gente proveniente da tutti i paesi vicini, da Crotone e anche da più lontano. Non si erano mai viste in questo periodo due file di auto parcheggiate dal ponte della Parte alla Santa Croce e poi ancora una seconda fila dalla Santa Croce fino quasi a via Annunziata, oltre a quelle parcheggiate in altre strade. Segno che la formula è azzeccata e che c'è ancora spazio per potenziare ancor di più questa iniziativa riempiendo di stand altre strade del paese. Avevamo davvero bisogno di una festa così bella in un periodo particolare quando il paese, già spopolato da decenni, sembra quasi andare in letargo e soprattutto in grado di portare a Caccuri tanta gente da fuori. Credo che Gianni Porcelli, i suoi collaboratori, le sue collaboratrici Nunzia Salerno, Sara Pasculli, Maria Teresa Lacaria, solo per citarne alcuni e scusandomi con tutti gli altri, meritino davvero un grande plauso. Forza ragazzi e davvero, di cuore, ad maiora semper. 

08/11/2015

Marianna Lacaria al Congresso AIRO di Rimini



La dottoressa caccurese Marianna Lacaria ha partecipato, qualche giorno fa, al XXV Congresso dell'AIRO al Palacongressi di Rimini dove ha presentato  suoi pregevoli lavori sui tumori dal titolo "
OUTCOMES CLINICI E TOSSICITÀ DI 150 PAZIENTI AFFETTI DA CARCINOMA DEL CAVO ORALE E TRATTATI CON CHIRURGIA+3D-RT, CHIRURGIA +3D-RT+CHEMIOTERAPIA, 3D-RT+ CHEMIOTERAPIA,3D-RT ESCLUSIVA" e "CONFRONTO TRA  3D-RT+CHEMIOTERAPIA NEO-ADIUVANTE,CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE SEGUITA DA 3D-RT E 3D-RT ESCLUSIVA NEI PAZIENTI AFFETTI DA NSCLC IN STADIO IIIA E MALATTIA N2 NON RESECABILE." 
Ancora una volta un nostro giovane talento ci dà motivi d'orgoglio per il suo successo e, nel caso di Marianna Lacaria, anche la speranza che un giorno tante temibili malattie potranno essere efficacemente curate. 
Non è la prima volta che Marianna si fa conoscere e apprezzare per le sue pregevoli ricerche  e sono sicuro che ci darà ancora tante soddisfazioni. Come caccurese ne sono felicissimo, come suo  vecchio maestro della scuola elementare, poi, sono al settimo cielo. Grazie, Marianna, sei grande, Ti auguro tanti successi e tantissime soddisfazioni.

Buon lavoro e auguri per tutto il resto. 

14/11/2015

E' morto Agostino Raimondo

 

 Ho appreso circa un'ora fa la dolorosa notizia della scomparsa di Agostino Raimondo. Un altro amico che se ne va, un altro compagno di viaggio col quale abbiamo condiviso quasi tutta la nostra esistenza che ci lascia. Io e la mia famiglia ci siamo sentiti sempre legati ad Agostino, alla compianta Maria e alla loro stupenda famiglia, come paesani, come vicini di casa negli anni '60 e come persone che condividevano gli stessi ideali. Agostino, uomo mite, pacifico e gentile, ha lavorato onestamente per tutta la vita sacrificandosi per la famiglia che ha amato con tutta l'anima. Dopo aver fatto il commerciante ambulante per alcuni anni, conobbe anche lui l'amara vita dell'emigrante in Germania dove rimase per qualche decennio. Poi il rientro a Caccuri tra i parenti, i compaesani gli amici.  In questa triste occasione voglio,a ancora una volta, far giungere a Giuseppe, a Margherita, a Michelina, Cinzia, a  Gianfranco, a Claudia, a Massimo e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze e la mia affettuosa solidarietà. Addio Agostino e grazie per la tua amicizia
e la tua stima. 

25/11/2015

Addio a Piero Cavallaro



Nella tarda serata di ieri, mente ero in viaggio per la regione, ho appreso la triste notizia della scomparsa di Piero Cavallaro. La morte è sempre inaccettabile, ma lo è ancor di più quando ghermisce una persona ancora giovane strappandola agli amici e agli affetti più cari come questo nostro amico. Piero aveva 59 anni. Era una persona simpatica e solare che sapeva allacciare rapporti con tutti, sempre pronto alla battuta e leale con gli amici e i conoscenti. Di lui mi restano molti bei ricordi accumulatisi negli anni. In questo tristissimo momento sono particolarmente vicino alla sua famiglia, alla moglie Sara, ai figli, a Mario, all'amico Giovanni, alle sorelle e ai partenti tutti ai quali voglio far giungere le mie più sentite condoglianze.
I funerali saranno celebrati domani (26 novembre), alle ore 15. nella Chiesa della Riforma. 

12/12/2015

E'  morta Marietta Peluso vedova Ciorra

Si è spenta lo scorso 2 dicembre a Genova, all'età di 88 anni,  Marietta Peluso, vedova Ciorra. Ho appreso solo oggi la notizia che mi addolora molto. Marietta era cresciuta al Vincolato, a due passi dalla casa di nonno Peppino per cui era un'amica della famiglia di mio padre e, ogni volta che ci incontravamo, mi raccontava di questa bella amicizia e della solidarietà che legava i vicini della "ruga."  Era una persona davvero cordiale e affettuosa che mi lascia un ricordo struggente. Addio, Marietta e grazie di tutto